Capitolo 38

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PV Liam

Volevo spaccare la faccia a quel cojone  di Lorenz.
Come cazzo si permetteva? Prendere in giro una ragazza come Ellen?
E per cosa poi? Per aggiungerne un'altra alla lista delle tante conquiste?

Lo avevo avvertito di stare attento, di giocare pulito.
E poi con chi? Danielle?
Perché proprio lei?
Perché doveva rovinare le cose tra lei ed Ellen?
E, sopratutto, perché Danielle ci era stata?
Perché non mi aveva detto nulla?
Quando era successo?

Avevo tante di quelle domande, la testa sembrava voler scoppiare.

Non potevo credere a quello che avevo visto, anzi.. Che non avevo visto ma che avevo intuito.
Quando avevo notato la maglietta larga e i solito pantaloncini corti che indossava dentro casa, avevo capito tutto.
Danielle odiava quel genere di maglietta addosso ad una donna e l'avevo vista fin troppe volte su Lorenz.

Zayn mi aveva convinto a non dire nulla a nessuno.
In fondo aveva ragione, non era compito mio.
Loro avevano sbagliato e loro se ne dovevano prendere la responsabilità.

Erano già due ore che stavo lavorando e non avevo intenzione di dar loro troppa confidenza.
Danielle era da molto che mi guardava, come se volesse dirmi qualcosa, infatti appena trovò un momento in cui eravamo entrambi liberi mi prese da parte e cominciò a parlare.
Si scusò innanzitutto, di come fossero andate le cose, del modo in cui ero venuto a saperlo e del fatto che, in qualche modo, ora mi trovassi in una situazione scomoda a causa sua.

Quando ne ebbi abbastanza delle sue scuse parlai:
-Perché?

Lei abbassò lo sguardo e mi rispose, mordendosi il labbro:
-Non lo so.. È capitato.
E così cominciò a raccontarmi:

La sera in cui Lorenz e Ellen erano usciti, subito dopo Danielle aveva incontrato lui.
Stava uscendo da un bar dopo aver comprato le ultime cose che le servivano per il mattino dopo e lui era li.
Avevano parlato, l'aveva aiutata a portare le cose di sopra e avevano scambiato qualche parola.
Poi, ad un certo punto, lui si era avvicinato a lei con discrezione.
Lei aveva intuito, si era tirata indietro e aveva preso le distanze.
Non era successo nient'altro.
C'era stata qualche domanda di circostanza e i soliti saluti poi, quando lui se ne stava andando, si era girato e l'aveva baciata al lato del labbro.

Danielle mi raccontò di come avesse pensato di essersi immaginata tutto, che si fosse solo sbagliato, che fosse stata una casualità.

Ma il giorno dopo a lavoro le cose erano cambiate.
Lui non era il solito.
Era più gentile, sorridente e aveva una premura che lei non aveva mai visto in lui.
Erano passati alcuni giorni, in cui si parlavano ma nulla di più.
Quando poi era capitato un turno insieme, li era successo il macello.

Le cose stavano procedendo bene, anche se nell'aria c'era molta tensione.
Sentiva che stava per accadere qualcosa e aveva cercato in tutti i modi di stargli lontano per evitare qualsiasi cosa.
Alla fine si erano ritrovati vicini, fin troppo, mentre lei cercava un'utensile nella cucina e lui la osservava.
In poco si ritrovarono appiccicati e i sensi di colpa arrivarono.

Un bacio poteva sortire tutte quelle emozioni?
Dalla gioia alla rabbia verso se stessi?
Dalla voglia di rifarlo a quella di tornare indietro immediatamente?

Avevo notato che ci fosse qualcosa che non andava nei giorni dopo.. Ma non avevo capito quanto non andasse.

Era stato tutto così veloce ed improvviso che non si era resa davvero conto di quello che stesse facendo.
C'erano state liti, Paci fatte, momenti di tenerezza e di rabbia.
C'era stato tanto in quel poco tempo, talmente tanto che ora tornare indietro, sembrava impossibile.

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