The place called love

Capitolo 28

PV Liam

Quella mattina mi alzai dieci minuti in anticipo.
Rimasi a fissare il soffitto aspettando che la sveglia suonasse e, quando lo fece, mi alzai ed andai in bagno.

Con il telefono in mano, aprii l'acqua della doccia e, contemporaneamente, controllai le ultime notifiche.

Quando l'acqua fu abbastanza calda, tolsi i boxer, posai il telefono e mi infilai sotto il getto tiepido.
Distesi i nervi e provai a calmare un po la tensione.

Era sempre così quando non dormivo con Zayn, mi sembrava di tornare indietro di anni, quando ancora soffrivo di stress.

Mi lavai, mi insaponai, e sciacquai di nuovo il corpo, dopo di che presi un asciugamano e lo legai in vita.
Rimossi ogni traccia di acqua sul mio corpo e lasciai il telo sul lavandino prima di dirigermi nella mia stanza per vestirmi.
Presi una maglietta a caso dal armadio, indossai boxer puliti e dei jeans e mi sistemai i capelli.

Dopo la colazione e dopo aver lavato i denti uscii di casa.

Non ero molto arrabbiato con Zayn, non come la sera prima almeno, ma comunque ci tenevo a restare ancora un po sulle mie, quindi non gli scrissi il buongiorno.
Sperai, però, che avesse seguito per una volta il mio consiglio e che fosse rimasto a casa a riposare.

Feci la solita strada che mi portava al bar e, tra uno vicolo e l'altro, vidi un ciuffo biondo chino su di un telefono.
Mi avvicinai piano a lui e gli pizzicai il fianco.
Lui sussultò sorpreso e poi mi riconobbe.
-Mi hai fatto prendere un colpo..-disse portando una mano sul cuore e ridendo.
Io risi e gli chiesi dove stesse andando.
-Devo andare al corso..- disse stiracchiandosi la schiena.

Niall aveva la mia stessa età ma, invece che lavorare, aveva preferito finire gli studi.
Ogni tanto veniva e dava una mano a me ed Harry in negozio, ma questo capitava solo quando uno dei due ne aveva bisogno, quindi non molto spesso.
Frequentava un corso di economia e diritto in una scuola pochi quartieri più in la, rispetto al nostro.

-Di già?
-Beh.. Tra poco passa l'autobus e c'è solo a quest'ora.
-Se avessi la macchina ti darei un passaggio.
-Ma se non hai neanche la patente!- disse ridendo.
-Si ma ogni tanto Zayn mi fa guidare..- dissi sorridendo.
-Cosa?-chiese lui incredulo.
-Si..- dissi passando una mano tra i capelli -..però solo in casi particolari. Tipo quando lui sta male o qualcosa del genere.
-Quindi raramente.- capì subito lui.
-Già..- annuii sorridendogli.
-E come te la cavi?
-Vado piano.. Molto molto piano. Sembro una lumaca..- ammisi ridendo.
Vidi l'autobus di Niall avvicinarsi e così dopo un ultimo saluto, attraversai la strada e mi diressi al bar.

Quando entrai nel "Mark&Grace" c'era il panico più totale.
-LIAM!- venne verso di me Danielle.
-Che succede?- chiesi preoccupato.
Lei urlava da una parte all'altra, Lorenz stava correndo da un tavolo all'altro ed Ellen puliva e spazza come una matta. Gente che usciva, gente che si lamentava..
Non ci stavo capendo più nulla.
-La macchina del caffè.. È..-disse cercando le parole. Con le braccia formo una specie di.. Cosa enorme.
Non capii il suo modo goffo di spiegarmi le cose, così la incoraggiai a parlare. -Come esplosa..- disse infine.
-CHE?- chiesi scioccato, dirigendomi verso la suddetta macchina esplosa.

In realtà non era esplosa, Danielle stava esagerando.
Una parte della macchina era saltata a causa di un pezzo messo male.
Bastava aggiustare quello e tutto si sarebbe risolto.
Lei continuava a blaterare, insieme ad Ellen, che i clienti stavano andando fuori di testa perché volevano il loro caffè, che Lorenz era uscito altrettanto fuori di testa dall'ansia che potesse venire il figlio di Mark, il nostro capo, ed arrabbiarsi con noi per questo.

Mi stava scoppiando la testa.
-Zitte!- dissi. Loro si ammutolirono subito.
-Ci penso io.. Andate a servire i clienti. Tra poco è tutto risolto..- dissi.
Loro mi abbracciarono come se fossi il loro eroe, quando non stavo facendo nulla di strano.
"stavo solo aggiustando una macchina da caffè.." Pensai allibito.