Capitolo 15

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-Oggi non penso che faremo pausa pranzo..- disse Louis entrando nel mio ufficio.
-Perché?- chiesi confuso.
-John ci ha dato un lavoro da fare.
-Ora?- continuai a chiedere sbigottito.
-Si ora!- rispose scocciato lui.-Quindi sbrighiamoci perché già non ho voglia di farlo..
-Di che lavoro so tratta?- chiesi facendo spazio sulla scrivania.
-Dobbiamo organizzare l'intervista per Startwen.
-Ma..- mi bloccai per poi continuare in modo alterato. -Non spetta a noi.
-Credi che abbia appena finito di litigare con John perché mi piace? Ho detto che non dovremmo farlo noi ma lui ha, a quanto pare, paparino che pensa ad altro per lui, quindi noi poveri scemi dobbiamo farlo al posto suo.
-Non ce la posso fare..- affermai sbuffando.

Lavorammo tutto il pomeriggio, tra chiamate, e mail, messaggi e schemi con domande da fare e a chi rivolgerle.
Verso le cinque riuscimmo a finire e, sfinito, mi stesi sul divanetto.
-Ho fame!- sentenziai.
-Beh.. Non è stando li sdraiato che ti passerà la fame.- mi riprese Louis.
-Andiamo giù allora! E presto..
-Prima passiamo da Jim così glie lo consegnamo e andiamo via.
Annuii e ci dirigemmo verso il suo ufficio. Dopo qualche chiacchiera e dopo aver consegnato il lavoro, uscimmo di lì.
-Andiamo dal tuo Liam..- disse con un sorrisetto Louis.
-Lou! La smetti di dire queste cazzate?- chiesi retorico e arrabbiato. Mi dava fastidio che dicesse sempre questa cosa quando non era vero..
O almeno quando ancora non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo da solo.

-Okay, okay tranquillo.. Non ti agitare sennò mi farai pensare il contrario!- disse sempre continuando a ridere.
Sbuffai infastidito e allungai il passo per entrare per primo nel bar.

Il bar era vuoto e quando entrai vidi Ellen alla cassa che, quando mi vide, sorrise e mi salutò.
Vicino a lei c'era un ragazzo che avevo già visto un paio di volte, e mi pare dovesse chiamarsi Lorenz, con Harry vicino che stava bevendo una coca cola.

-Zayn!- mi salutò Harry avvicinandosi.
-Harry, come mai qui?
-Avevo fame e oggi, al negozio, era un po una giornata fiacca..
Guardò dietro di me e salutò Louis con un cenno del capo, poi insieme ci dirigemmo al bancone.
Louis, che era in vena di prendere in giro tutti, non si fece scappare l'occasione con Harry.
-Harry, non mi saluti?!- chiese portando il labbro inferiore più in fuori.
-Ti ho salutato..- rispose Harry tranquillo guardandolo.
Lui si mise seduto sullo sgabello vicino a lui.
-Quello non era un saluto!- affermò. Mi sembrava come se stesse.. cercando di spronarlo a fare qualcosa.
-Si che lo era!-continuò Harry per la sua strada.
*Bravo Harry! Non ti far mettere i piedi in testa da Lou che con questa tecnica si è fatto mezza Inghilterra.* disse Sub.
-Beh a me non sembrava..-Louis era un tipo tosto ma con Harry ancora non l'aveva spuntata.
*Un punto a favore per Harry!* continuò a tifare Sub dentro di me.
Harry gli diede una pacca sulla spalla e disse furbo:
-Ciao Louis! Ti trovo davvero bene.

Louis non si aspettava di certo quello. Di solito quando faceva così tutti, ammaliati dal suo sguardo e dal sorriso, lo abbracciavano e lui ne approfittava per allungare le mani.

L'espressione che aveva mi fece morire dal ridere, con me risero anche Lorenz e Ellen.
-Ti sta bene Lou!- dissi ridendo.
Lui, scocciato, si girò dalla parte opposta con la testa e poi ritornò a guardarlo negli occhi con un sorriso tirato.
Harry stava ridendo anche lui, ma non smise un attimo di guardarlo, per vedere che reazione avesse avuto, su di lui, la sua risposta.
-Prima o poi vincerò io, Styles!- disse sempre sorridendo in quel modo.
-È una minaccia?- chiese Harry con un sorriso furbo.
-È una promessa!-concluse Louis girando la testa e guardando Lorenz, che stava ancora ridendo, prima di dirgli brusco:
-Tu comincia a ridere di meno e a portare qualcosa da mangiare!
Lorenz sembrò un po offeso e se ne andò nella cucina per prendere gli avanzi di quel giorno.

Tornò con un piatto di pasta con il salmone, la preferita di Louis, e un piatto di carne con le patate per me.
-Liam ha detto che questa ti sarebbe piaciuta se fossi venuto.
Io lo guardai sorpreso e poi ringraziai sorridendo, al pensiero che Liam mi avesse pensato anche se io non ero riuscito a scendere.

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