Capitolo 11

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La sveglia continuava imperterrita a suonare e avevo tanta voglia di prenderla e farla uscire fuori dalla finestra.
Daiana continuava a muoversi ed agitarsi chiedendomi di farla smettere e a quel punto il livello di nervosismo si era alzato notevolmente.
Cosi, preso da un attacco d'ira, mi alzai dal letto e presi la sveglia, facendola smettere di suonare, poi uscii dalla stanza e mi diressi verso il bagno.
Chiusi la porta e mi sedetti sul water cercando di svegliarmi.

Dopo un bel po di tempo riuscii ad alzarmi e ad alzare la tavoletta del wc per fare pipì.
Una volta finito mi avvicinai alla doccia, aprii l'acqua, la feci scorrere fino a che non divenne calda e, tolti i boxer, mi infilai sotto il getto d'acqua.
Cominciai a strofinare i capelli e poi il viso e rimasi lì per un bel po.
La doccia era il modo migliore per rilassarsi.

Passai lo shampoo poi, una volta tolto e infine dopo essermi risciacquato, uscii circondando la vita con un asciugamano.

Con il phon tolsi ogni traccia di acqua dal mio corpo e, asciugando i capelli, mi guardai allo specchio.
Ero un mostro.
Avevo delle occhiaie pazzesche, il viso stanco e gli occhi rossi.
Sembrava che non fossi andato a letto da parecchi giorni.

Quando finii mi andai a vestire e decisi di indossare qualcosa che avrebbe camuffato il mio orribile aspetto.
Misi la camicia, la cravatta abbinata con la giacca e dei jeans neri e poi, per coprire le occhiaie e gli occhi rossi, presi gli occhiali da sole e li indossai.
Quando uscii dalla camera da letto salutai Daiana con un bacio veloce sulla guancia ed andai a lavoro.

Mentre guidavo la mia nuova auto cominciai a pensare alla serata precedente.
Era stata carina come serata ma la parte più bella era stata ballare con Liam, accompagnarlo a casa e vederlo salire le scale prima di chiudere il portone regalandomi un ultimo sorriso, uno di quelli che ero certo mi avrebbe migliorato la giornata cominciata male quella mattina.
Era strano, non avevo mai provato qualcosa di simile per qualcuno, sopratutto per un ragazzo. Non dico che mi piacesse, ovvio, io ero etero, ma quello che sentivo era strano, diverso.
Ma bello! Su questo non c'era dubbio.
Lui mi faceva sentire me stesso, più libero di fare e di essere ciò che volevo e di esternarlo tranquillamente, anche se avevamo passato poco tempo insieme. Con lui potevo prendere in mano la situazione e mettermi in gioco.
E poi aveva quel sorriso che mi metteva di buon umore solo a pensarlo, riusciva a rendere bella anche una serata nuvolosa, piena di alcool e gente sudata che ti si spiaccica contro.
Quella sera avrei voluto parlargli di più ma non sapevo cosa dire e l'unica cosa che mi era venuta in mente, dopo averlo osservato per ore e dopo aver constatato che fosse davvero un bel ragazzo, era stato di chiedergli se avesse una ragazza e novità delle novità?!
Era gay.
Non lo avrei mai detto.
E il modo in cui lo aveva detto era stato così... Dolce! Un po' come lui.
Sembra assurdo, però non vedevo l'ora di rivedere lui con i suoi modi timidi e il suo sorriso.
Alla fine del mio viaggio verso il bar arrivai alla conclusione che quello che provavo quando c'era lui in giro era solo un'amicizia diversa dal normale e che quel sentimento era dettato dal nostro atteggiamento riservato.

*
-Come mai già qui Lou?- chiesi al mio amico che mi stava aspettando davanti all'entrata del bar.
-Lasciamo stare..- disse.
Aveva una faccia da schifo ed io gli dissi con un sorriso divertito:
-Te lo avevo detto di non bere troppo!
-Zitto ed entra.- mi rispose scontroso ma non mi offesi, anzi, provocò solo delle risate da parte mia.

Ci sedemmo al solito tavolo e chiesi a Louis:
-Senti che ti prendi?
-Prendo... Un po' d'acqua con una mela o qualcosa di salato.. Sto uno straccio.-disse poggiando la testa sulle braccia, che erano incrociate sul tavolino.
-Hai vomitato stanotte?
-Avrei rigettato anche l'anima se avessi potuto.. Tu invece con quegli occhiali?- mi chiese guardandomi di sfuggita.
-Ho una faccia che fa schifo.
-Non ti potevi far truccare dalla tua bella fidanzata?- mi prese in giro.
-Non oggi Lou. Non é giornata..
-Come mai?- mi chiese alzando la testa dalla sua posizione precedente.
-Non lo so.. Sono parecchio nervoso, sarà il tempo.
-Non sei mai stato uno meteoropatico..
-Da oggi si!- dissi un po' brusco.
-Come vuoi..
Mi resi conto di aver alzato un po' troppo la voce e mi scusai con lui.
-Non ti preoccupare..
E in quel momento arrivò Liam.

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