Capitolo 9

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-Signor Startwen, che piacere sentirla.- dissi rispondendo al telefono del mio ufficio.
-Il piacere è tutto mio signor Malik.- mi rispose dall'altro capo del telefono il mio cliente.
-Mi dica, in cosa posso esserle utile?-domandai.
-Finalmente riesco a parlare con lei e non con il suo segretario. Per me è un onore..- mi stava prendendo in giro e questo mi scocciò parecchio, ma uno come Startwen non potevo farmelo scappare. Hall mi avrebbe ammazzato.
-Ho molto lavoro qui in ufficio, ma sono lieto di ascoltare le sue necessità, quindi mi dica tutto..- cercai di cambiare argomento.
-Beh mi ha detto il suo segretario che domani sera ci sarà la cena per l'uscita del mio nuovo libro, giusto?
-Esattamente.- confermai.
-Beh io non ci sarò!- disse con naturalezza.
Sgranai gli occhi a quel affermazione.
-Cosa vuol dire che non ci sarà signor Startwen?-chiesi allarmato.
-Che non ci sarò. La cena si farà senza di me..
-Ma signor Startwen, la cena è per lei!- puntualizzai.
-Ma io non l'ho chiesta. Quando sono venuto nella vostra azienda ho subito specificato che non volevo cene o inaugurazioni strane...- lo fermai prima che potesse continuare.
-Signor Startwen mi dispiace informarla che le sue "specificazioni"- marcai bene questa parola- non sono state proprio queste. Lei ha detto che non ne voleva troppe di cene e inaugurazioni strane. Qui si tratta solo di una cena, tra l'altro ci saranno pochissime persone, abbiamo scelto..- sentii che voleva interrompermi ma io continuai imperterrito. Non potevo farmi licenziare per lui.- ..le più importanti ed essenziali. Non durerà neanche molto. Giusto il tempo di discutere sugli ultimi particolari e basta.
Lui rimase in silenzio per un po e pensai addirittura che ci fosse qualche problema al telefono ma poi sentii qualcuno sbuffare e poi parló:
-Signor Malik, parlerò chiaramente ora. Odio le cene. Non voglio venirci.
Questo vuol dire che se voi volete per forza farne una, io cambierò casa editrice.
CAZZO!
Ok lui era cocciuto.. ma io di più!
-Signor Startwen adesso sarò io a parlare chiaro con lei. In qualsiasi casa editrice lei andrà le chiederanno di fare qualche cena o qualche inaugurazione. Non può promuovere un libro senza e noi abbiamo cercato di venirle in contro in tutti i modi possibili.. Non ne troverà un'altra che le farà fare solo una cena e un inaugurazione quindi a lei la scelta!
Ci fu ancora silenzio e questa volta sapevo di averlo messo al tappeto. Avevo detto solo cose vere e lui lo sapeva più che bene.
-Le farò sapere...- disse attaccandomi il telefono in faccia.

Con uno sbuffo spazientito appoggiai la testa sullo schienale della mia poltrona e cercai di rilassarmi, per quanto fosse possibile.
Poi, visto che non ci riuscivo proprio, chiamai Louis.
Dopo qualche secondo arrivò.
-Dimmi.- disse aprendo la porta ed entrando.
-Startwen fa il difficile.
-Lo so, sono giorni che gli parlo a telefono e che cerca in tutti i modi di rimandare cene e cose varie.. Ma che problema ha?
-Non lo so.. Ma ora che gli ho parlato io, o se ne va definitivamente o rimane. Non farà più tanto il difficile..
-Beh Zayn, spero per te che rimanga sennò Hall ti ucciderà.
-Lo so.. E lo spero anche io. Non posso perdere il lavoro per un pazzo scrittore fuori di testa..
Lui si accorse di quanto fossi stressato e mi disse:
-Ei? Ti va di anticipare la pausa pranzo di dieci minuti?
Lo guardai e stanco di quella giornata fuori dagli schemi, mi alzai e gli risposi:
-Si.. Credo che una pausa ci voglia.
-Andiamo dai. Tanto non se ne accorgerà nessuno.-Mi disse Louis con un sorriso furbo.
Solo allora mi resi conto di quanto mi fosse mancato Louis quando ancora non lavoravo qui.

Ci sedemmo al solito tavolo e cominciammo a parlare del più e del meno.
Dopo un paio di minuti squillò il cellulare di Louis, che rispose subito.
-Signor Startwen, mi dica, sono Louis Tomlinson.
Sentii un chiacchiericcio dall'altra parte e pregai che quel deficiente del mio cliente non mi mollasse così, su due piedi.
Cercai preoccupato lo sguardo di Louis che però guardava in basso.
-Certo...ovviamente... Certo.. Si. No... Ovviamente signor Startwen!- disse infine guardandomi negli occhi con uno sguardo trionfante.
Avevo vinto anche sta volta così tirai un sospiro di sollievo.
Non mi avrebbero licenziato.
-Bene allora ci vediamo non domani ma dopo domani a cena. Sarà un piacere e arrivederci.- disse infine attaccando.
-Beh, Zayn, te lo devo proprio dire. I tuoi modi saranno anche un po' bruschi ma funzionano sempre..- mi lodò con un sorrisetto.
-Questo lo sapevo già, Tomlinson!
Ridemmo per un po, felici per la notizia del nostro successo e dopo qualche minuto si avvicinò Liam, che ci salutò felice.
-Ciao Liam!- lo salutò Louis.
-Ciao Lou, oggi ti vedo pimpante.- osservò il ragazzo.
-Gia, portano a questo i successi a lavoro.- rispose il mio amico.
Lui gli sorrise e si girò verso di me ed anche io lo salutai per poi fargli un sorriso.
Lui mi sorrise a sua volta ma sempre timido.
Non riuscivo a capire come fare per togliere quella timidezza. Volevo capire cosa ci fosse oltre.

-Allora cosa prendete?- si informó il ragazzo.
-Cosa c'è oggi di buono?- chiese Louis.
-Allora..- cominciò la lista Liam. Era così concentrato a ricordare cosa ci fosse che assunse un espressione dolcissima. Gli si formarono delle rughette vicino gli occhi e una tra un sopracciglio e l'altro; storse un poco la bocca e la aprì abbastanza da farmi notare la lingua tra i canini.
Non mi accorsi nemmeno di star sorridendo come un cretino.

-Allora ci sono i calamari, la pasta con le zucchine e la carne con le patate.
-Io prenderò i calamari, non li mangio da una vita. E una birra, ovviamente.
Lui scrisse tutto e poi si voltò verso di me, che mi ripresi per chiedergli cosa mi consigliasse.
-Beh la carne mi sembra davvero buona oggi, anche se ancora non me l'hanno fatta assaggiare.
-Loro ti fanno provare sempre tutto?- chiesi curioso.
-Si..- disse timido abbassando lo sguardo per poi riguardarmi di nuovo.- ..mi piace assaggiare quello che cucinano.
Io gli sorrisi e poi risposi:
-Allora prenderò la carne con le patate.
Lui scrisse e poi mi chiese:
-Birra?
-Si,grazie.
-Salse?
Rimasi un attimo a pensare poi decisi:
-No niente salse, grazie.
Lui annuì e poi andò verso la cucina.
Mi girai verso Louis che mi stava guardando con un sorriso strano sulle labbra sottili.
-Che c'è?- chiesi.
Lui scosse la testa e tornò a guardare il suo cellulare.

Dopo qualche minuto Liam ci portó le nostre ordinazioni.
Lo ringraziammo e poi cominciai a mangiare in silenzio.

Era buonissimo.
Mi ci voleva proprio.

Quando finimmo sentii una pacca sulla spalla e mi girai per controllare:
-Harry!- lo salutai.
-Zayn, Louis.. Come va?- domandò allegro.
-Bene. Te?
-Bene bene. Allora? Che mi dite?!
-Niente di che, giornata stancante. Tu?- chiesi ancora.
Harry mi stava davvero simpatico.
-Niente di che, oggi non molti hanno voglia di leggere.
-Ah, dopo passo, vorrei comprare una cosa..- disse Louis.
Harry lo guardò e annuì sorridendo.
-Cosa? Così te lo metto da parte..
-Un libro di Isaac Asimov.
-Ah si? Aspetta si chiama..-disse pensieroso Harry.
-Io, Robot.- dissero alla fine insieme.
-Bello!- disse Harry sicuro di quello che stesse dicendo.
-Già.. Era da un po' che volevo leggerlo.
-Beh appena arrivo in negozio te lo metto da parte.
-Grazie..- disse sorridendogli sornione Louis.
Sperai con tutto me stesso che Louis non ci stesse provando con Harry perché quando lo faceva per lui diventava una sfida.
Sopratutto se quel qualcuno era etero come Harry.

Harry lo guardò un attimo poi si girò verso di me e continuammo a parlare un po, finché non arrivò Liam.
-Ei Lee!- lo salutò Harry.
-Harry, come mai da queste parti?- chiese ironico Liam.
Risero tutti e due poi tirai fuori il portafogli per pagare il conto.
-No lascia- disse Liam- offre la casa.
Io rimasi un attimo colpito poi insistei.
-No davvero Zayn, lascia..
-Ma Liam..-lui mi interruppe e alla fine mi arresi.
-Grazie!- dissi sorridendo.
-E di che..- mi sorrise anche lui.
-Beh almeno posso sdebitarmi stasera? Magari potremmo andare a bere tutti qualcosa fuori.-proposi guardando Louis, Harry e Liam.
Louis mi rispose subito di si, ed anche Harry.
Liam rimase in silenzio poi annuì.
-Possiamo portare anche un amico?-chiese Harry -stasera in teoria dovevamo stasera tutti e due con lui.- disse indicando anche Liam.
-Certo!- risposi, ma poi aggiunsi- però non voglio storie e pago io.
-Ok..
-Ok!- risposero.
-Vi passo a prendere io..-dissi.
Loro annuirono e mi dissero la via. Così dopo averli salutati, uscimmo di li.

*
Quando la sera suonarono alla porta, io stavo ancora aggiustando la camicia.

Andai ad aprirla con la camicia ancora aperta e sentii un fischio provenire da quel cretino del mio amico:
-No Malik, così mi tenti..
-Smettila Tomlinson..
-Se volevi che ti saltassi addosso bastava chiedere.
-Fai il serio che sono anche in ritardo.
-Come al solito..- disse sedendosi sul mio letto e sdraiandosi.
Io mi sistemai la camicia, chiusi i bottoni e sistemai il colletto.
-Andiamo!- dissi prendendo la giacca di pelle.
-Zayn..?-mi chiamò Louis.
Mi girai per guardarlo.
-Sai che cosa potrei farti su questo letto?- chiese malizioso.
Io risi e gli risposi.
-Non ci voglio pensare, ora andiamo.
Lui scocciato si alzò e andò verso la porta di casa dicendo:
-Beh non sai cosa ti perdi.. Mi chiederesti anche il bis.
Io risi di lui e uscii chiudendomi la porta alle spalle.

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