Capitolo 4

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Entrai nel bar con Louis vicino a me e ci sedemmo al solito tavolo.
Ormai non guardavo neanche più il menù, le ordinazioni erano sempre quelle, almeno per me. Louis variava di tanto in tanto il tipo di caffè o il cornetto.

-Buongiorno.- ci salutò allegro il cameriere. Il ragazzo era sempre lo stesso, tutte le mattine ci salutava, prendeva le ordinazioni anche se erano le solite, portava la nostra colazione, ci lasciava mangiare, portava il conto con il mio cornetto extra e se ne andava con un sorriso.
-Buongiorno a te!- salutammo io e Louis.
-Solito?- chiese.
-Si grazie.- risposi gentilmente.
Presi le mie carte e cominciai a controllarle con il mio amico.
Di solito ci portavamo il lavoro al bar, cosi ricontrollavamo che fosse tutto apposto.
-Lou hai inviato quella mail al signor Startwen?
-Sisi. Ha risposto una decina di minuti fa. Dice che ha accetto di incontrarci ma non sa se vuole partecipare a tutte quelle presentazioni e inaugurazioni eventuali..- disse leggermente scocciato.
-Già si sta preoccupando di questo?- chiesi distratto cercando i miei occhiali- Ci vorranno mesi prima della pubblicazione.
- Lo so.. Mi sta facendo uscire fuori di testa quel tizio.
-Mi raccomando non rispondergli male. Sii educato, può portare molti soldi alla Black Library..- dissi mettendomi gli occhiali.
-Sisi tranquillo. Mi sto contenendo.
-Bravo Louis! Vuoi uno zuccherino?-chiesi scherzando.
-Finiscila!
-Siamo acidi eh?- dissi ridendo.
-Non scopo da una settimana. Mi pare ovvio!- rispose seccato.
-Louis!- lo rimproverai.
-Allora hai letto quel libro che ti avevo passato?
-Si...
-E..?
-Ed è carino ma non penso che possa essere abbastanza.
-Zayn ma è fantastico..
-No non lo è. È un libro come tanti.. Non posso pubblicarlo. Hall vuole qualcosa di diverso, di originale.- dissi vedendo il ragazzo con le colazioni arrivare.
-Hall ha rotto il cazzo!- disse Louis.
-Hall è il capo e lui decide. Louis ascolta quello che ti sto dicendo. Non è abbastanza!- dissi severo per poi ringraziare il ragazzo che mi aveva dato il mio cornetto con il cappuccino.
-Beh secondo me, invece, avrebbe successo. E fanculo quello che dice Hall.
-Louis basta!
Lui sbuffò e tornò a vedere i vari fogli che gli avevo dato.
-Dobbiamo uscire stasera con il Signor Cringher.. Ricordatelo!
-Si lo so.. Bisogna portare qualcuno?- mi chiese il mio amico.
-Si.
-Tu porterai Daiana?
-Si. Fosse la volta buona che vi vedete..
-Che palle..
-Louis è passato ormai un mese e ancora non l'hai voluta vedere. Ci sta rimanendo male, crede di essere lei il problema.
-Ma il problema è lei!- puntualizzò il mio amico.
-Louis almeno provaci!
-Senti quando farà meno la maestrina mi farà piacere vederla, forse, per ora no.
-Si vabbe lasciamo stare.- cercai di chiudere il discorso.- Chi porti tu?
-Una che spero di farmi a breve.
-Okay. Mi raccomando Lou..-dissi.
-Sisi tranquillo..
-Hai firmato quelle carte che ti avevo dato?- mi chiese dopo un paio di minuti.
-Si. Sono in ufficio.. Beh mi pare tutto..
-Ah!- si ricordó qualcosa- È passato ieri Jim e mi ha detto di dirti che oggi veniva per sapere cosa ne pensavi delle copie di Ronslindon.
-Oddio! Si. Mi devo rileggere gli appunti.. Dove li ho messi?- dissi posando la tazza con il cappuccino e cercando nella mia valigetta.
-Prima tasca a destra..- mi suggerì Louis.
-Te l'ho mai detto che ti amo Lou?!
-Si un paio di volte..- mi rispose compiaciuto.

Finimmo di mangiare e di discutere per il lavoro.
-Ti vesti elegante per stasera?- mi chiese Louis mentre il ragazzo del bar ci portava il conto.
-Si.. Solita cravatta e camicia.
-Giacca?- chiese.
-No.. Fa caldo questi giorni. Penso che non la metterò. Al massimo solo fuori dal ristorante, dentro la tolgo.-il cameriere mi diede il mio cornetto da portar via e lo ringraziai prima di chiedere a Louis:-Tu?
-Sisi.. Anche io. Ma penso di tenerla la giacca.
Annuii.
-Andiamo?- chiesi.
Lui acconsentì e uscimmo di li prima di arrivare a lavoro.

*
-Tomlinson ho bisogno del suo aiuto.
-Mi dica signor Hall.
-John non riesce a prendere i moduli da sopra gli scaffali. Gli dia una mano!- disse con tono autoritario.
Io guardai Louis che lo fulminò con lo sguardo.
-Sto aiutando il signor Malik in questo momento e..
Lui lo bloccò per dire: -Sono certo che il signor Malik saprà cavarsela anche da solo.
-Perché suo figlio no?- chiesi inviperito.
-Malik! La pago per fare ciò che dico. Non per ribattere.
Io lo guardai malissimo senza dire una parola.
-Tomlinson vada da Richardons! Ora!- disse sempre guardandomi con quegli occhi autoritari.
Louis se ne andò lasciandomi solo.

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