Capitolo 16

545 23 4
                                    

Ero sotto la doccia da massimo due minuti e Louis non faceva altro che bussare alla porta per entrare.
-Dai Zayn! Devo fare pipì..- disse con una vocetta infantile.
-Falla in giardino! Mi sto lavando.
-E dai! Muoviti!- insistette.
-Due minuti puoi aspettare?- chiesi spazientito.
-Si ma sbrigati..- lo sentivo camminare avanti e indietro davanti la porta del bagno, questo mi fece innervosire talmente tanto che uscii dalla doccia ancora mezzo insaponato e con addosso il mio amato accappatoio verde.
-Ei ma..- non lo lasciai neanche finire di parlare che me ne tornai in camera e cominciai ad asciugarmi e vestirmi.

Mi infilai la camicia a scacchi rossi e neri che avevo scelto e un paio di jeans neri.
Sistemai i capelli e mi misi a guardare un po' di televisione aspettando che Louis fosse pronto.
Dopo una ventina di minuti il mio amico venne verso di me con un paio di chiavi in mano:
-Andiamo.. Prima che mi passi la voglia!- disse scontroso.
I suoi sbalzi di umore mi facevano girare la testa.

Mi alzai e andammo insieme verso la sua auto.
-Che hai Lou?-chiesi dopo una decina di minuti in cui lo vidi battere le dita sul volante.
-Niente!- affermó convinto ma non convincendo me. Lasciai correre perché sapevo che se avessi continuato a chiedere si sarebbe costretto a non dirmelo solo per dispetto.
Il viaggio fu silenzioso e mi misi a pensare a Liam e quello che sarebbe successo quella sera.
Pensarci non faceva altro che aumentare la mia ansia, così decisi di lasciar correre.
Quello che sarebbe successo mi sarebbe andato bene comunque, non volevo farmi troppi film mentali.

Guardai il paesaggio fuori dal finestrino e vidi calare il sole oltre ciò che riuscivo a vedere.
Era davvero rilassante quel silenzio e quella vista, mi facevano dimenticare tutti i problemi che avevo.

Sentii una suonerai fin troppo familiare riecheggiare nella macchina.
Infilai la mano nella tasca dei pantaloni e ne estrassi il mio cellulare.
Sul display c'era il nome di Daiana, in grande con la faccina simpatica che avevo messo accanto.
Pigiai il tasto per accettare la chiamata e risposi:
-Pronto?!
Ci furono secondi di silenzio, poi lei parló:
-Ei Zayn..- aveva una voce piccola e un po timorosa.
-Dì! Tutto ok?- chiesi.
Vidi, con la coda dell'occhio, Louis che alzava lo sguardo al cielo e sbuffava.
-Si tutto ok.. Tu?-mi chiese.
-Bene.- quando vidi che non osava parlare allora le chiesi: -C'era qualcosa che volevi dirmi?
-Si.. Cioè, pensavo fosse una buona idea ma ora.. Magari a te non va neanche e-e..- disse più a se stessa che a me.
-Dimmi tutto Dì!- insistetti.
-Ecco io..- prese tempo- volevo chiederti se ti andava magari di vederci.. Una volta..- disse.
Mi aveva colto un po' alla sprovvista ma accettai quasi subito la sua offerta.
-Ecco io volevo parlare di quanto successo..- continuò.
-Okay Dì! Domani?- chiesi.
-Si okay.. Facciamo al solito bar?-chiese lei a sua volta.
Mi affrettai subito a dirgli di no, non volevo che Liam ci vedesse a discutere di cose per cui saremmo potuti finire a litigare.
-Facciamo a quello dietro casa.. Che dici?
-Okay.. A domani allora?!
-A domani!
Così conclusi la chiamata e mi affrettai a dire:
-Non voglio sapere cosa stai pensando..
-Infatti non l'ho detto..- rispose Louis che continuava a guidare, ancora più nervoso di prima.

*
Entrammo a casa di Harry e per la prima volta mi stupii di quel ragazzo.
Mi sarei immaginato una casa disordinata, che rispecchiasse un po il suo stile di vita.
Magari con tutti libri o dischi di musica sparsi qui e li e foto ovunque, visto che aveva la passione per la fotografia.
Invece mi ritrovai in una casa ordinata e pulita, la stessa di Liam, ma la postazione dei mobili era diversa.
C'era un divano lungo che aveva un angolo dove c'era la penisola, poi il televisore molto grande, a differenza di Liam, e la cucina di trovava alle spalle di tutto questo. Non era rialzata, come dal primo dove ero stato, ma si trovava allo stesso livello di tutto il resto della casa. Questo mi fece capire molte più cose rispetto a quante ne sapessi prima.
Pensavo che il rialzo a casa di Liam fosse già presente quando lui era arrivato, invece lo aveva proprio voluto lui per dare uno stile diverso alla casa.
Forse non ero l'unico ad avere delle fissazioni con lo stile.
La cucina era vuota, segno che Harry passasse poco tempo a casa.
Non c'erano molti accessori, come mestoli o presine, ma solo il necessario.
Il frigo era pieno di foto appiccicate ad esso con delle calamite di tutti i posti dove fosse stato.
-Posso?- chiesi indicando le foto su di esso.
Harry annuì e si avvicinò a me.
-Qui,- disse indicando la prima foto in alto -mi trovavo a Malibù, è stato un viaggio fantastico ma non quanto questo, -disse indicando la foto che ritraeva una spiaggia al tramonto con qualche ombrellone - ero in Indonesia. Questo è stato il migliore, avevo quindici anni e mi ci ha portato mio padre..- disse con una punta di malinconia.
Louis si affiancò a noi ed ascoltò ciò che Harry ci stava raccontando.
-La prima notte che passai li mi ero talmente tanto agitato per quel viaggio che non riuscii a prendere sonno, così camminai sulla spiaggia vicina fino al primo "centro" che riuscii a trovare. Non so che festa fosse, ma tutta la gente di quel posto stava ballando e cantando qualche canzone nella loro lingua e fu uno spettacolo fantastico.
Tornai molto tardi a casa, era già mattino- disse con un sorriso -Mio padre si arrabbiò moltissimo ma ne era davvero valsa la pena.- concluse.
Louis, accanto a me, chiese dove fosse stato indicando una foto dove si vedevano degli alberi alti e fini, con un paesaggio fantastico come sfondo.
-Sicilia.. Il primo viaggio da solo. L'avevo organizzato per i miei diciotto anni ed ero stato mesi e mesi a studiare l'italiano, visto che sarei stato da solo, ma una volta arrivato li non è servito a niente.
-Come mai?- continuò a chiedere il mio amico.
Harry perse un grosso respiro e ridendo disse: -Non si capiva nulla. Allora o ero io ad aver studiato tutta un'altra lingua o il dialetto dei siciliani è completamente diverso dal italiano perché.. Non capivo davvero nulla. Però è stato bello lo stesso apparte il primo giorno..- continuò a dire ridendo.
-Quanto ci sei stato?- chiesi ridendo anche io, immaginando un Harry più giovane, da solo, in un posto nuovo, che non capiva nulla di quello che gli veniva detto.
-Una settimana..- rispose.
Vedendo che noi volevamo ancora ascoltare le sue storie, continuò a parlare e scoprii che era stato in un sacco di posti:
Spagna; Francia; Cina; Giappone; Brasile; ed anche in Messico.
Gli altri che aveva nominato non me li riuscii a ricordare, visto che erano paesi sperduti in non so quale parte del mondo.
-Hai foto di tutti i posti dove sei andato?- chiesi.
-Si.- rispose con un sorrisetto felice.
-Wow!
-Ma vai sempre da solo?- chiese Louis.
-Si, ma una volta ho portato Liam e Niall con me..
-Dove? -chiesi curioso.
-Madrid.
Quindi Liam era stato in Europa, qualcosa in più che sapevo di lui.
*Zayn! Ma cosa te ne frega?*
*Ti prego non stasera Sub!* dissi a me stesso.
-E come è stato?- chiesi mettendomi seduto sul divano.
-Mmm.. Divertente.. Si, direi divertente. Ma preferisco viaggiare da solo.- rispose convinto.
Louis, sorpreso dalla sua risposta, chiese:
-Da solo? Non è un po' strano?
-No!- disse con naturalezza -Mi piace molto di più viaggiare da solo che non in compagnia. Con qualcuno devi sempre stare al passo suo o lui al tuo, o lei.. Bisogna decidere insieme dove e quando mangiare, dove e quando andare in un posto. Cosa fare... Insomma preferisco da solo perché faccio ciò che voglio e quando voglio!
Il suo ragionamento, a dire il vero, non faceva una piega.

The place called loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora