Capitolo 13

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21 Marzo 2016

Genn

Stavamo camminando per la spiaggia silenziosamente, entrambi con una sigaretta in mano calciando qualche sasso qua e là. Mi ritrovai a pensare che grazie ad Alex sono riuscito a chiedergli di uscire, vorrei conoscerla meglio anche se giovedì ripartirò per tornare a Somma e non so se tornerò più sù, ma sentivo il bisogno di legarmi in qualche modo a lei anche in una semplice amicizia.

Continuai a stare sulle nuvole fino a quando Cesca non catturò la mia attenzione dicendo:

<< Genn, ti va se ci sediamo lì?!>>.

Lo disse indicando degli scogli. Gli risposi con un semplice si prima di seguirla e mettermi seduto vicino a lei guardando nella sua stessa direzione, cioè in un punto in mezzo al mare. Calò un nuovo silenzio, uno di quelli tranquilli di cui non avrai mai abbastanza, ma venne interrotto da Cesca che disse:

<< Ho sempre amato il mare. Sia in inverno che in estate quando lo guardi ti fa sentire libera, anche se ti senti piccolo per la sua immensità lui non ti giudicherà mai. Non gli interessa se sei alto, basso, magro, robusto o altro,con lui puoi essere te stesso, perchè davanti a lui nessuno può fingere>>.

Rimasi molto colpito e non sapendo cosa rispondere annuii semplicemente e continuai a guardarla mentre si accendeva un'altra sigaretta offrendomene una che accettai volentieri.
Fece qualche tiro per poi parlare:

<< Emm Genn..>>.

Mi girai per guardarla e fargli un cenno con la testa per farla continuare, così diventando sempre più rossa e senza guardarmi negli occhi continuò dicendo:

<<Perchè mi hai chiesto di uscire?!>>.

Sputò quella domanda come se si fosse liberata di un peso, evidentemente era molto imbarazzante per lei dato che continuava a fissarsi i piedi con le guance tinte di rosso.
Prima di rispondergli ci pensai un po' sù, ma poi decisi di dirgli la verità, tanto per un bel po' non l'avrei vista e chissà, forse era anche l'ultima volta. Presi un grande respiro e parlai:

<< Cesca, se lo vuoi sapere devi guardarmi negli occhi>>.

A queste parole lei si irrigidì e disse:

<<Non puoi chiedermi di farlo, non riesco a reggere nessuno sguardo, neanche quando si scherza>>.

Era la tenerezza in persona. Decisi di lasciar stare quel contatto che tanto amo e di continuare con il discorso:

<< Come già sai, giovedì noi ripartiamo e con noi dovrebbe venire anche Alessio, il quale poi tornerà sù dopo una settimana, mentre noi resteremo laggiù e non so se torneremo più sù>>.

Feci un respiro per calmarmi e ricominciai:

<< Quindi volevo conoscere quel che basta di te per farci instaurare un'amicizia, perchè sei una persona interessante che non vorrei perdere>>.

Alzai lo sguardo e mi ritrovai a faccia a faccia con questa ragazza che era rimasta sempre rossa in viso e che aveva un mezzo sorriso causato da quello che avevo detto, o almeno lo sperai.
Mi guardò ancora un pò e poi disse:

<< Io non sono interessante, mi faccio problemi e paranoie per qualsiasi cosa. Non faccio altro che diventare rossa se qualcuno mi guarda o mi chiede qualcosa. Ma sono felice che tu voglia essere mio amico, così con il tempo scoprirai la vera me. Per ora non ti dirò niente di più mi dispiace>>.

Rimasi un po deluso dalla sua risposta, ma me la feci bastare, perchè sapevo che prima o poi si sarebbe aperta.

Mentre mi alzavo gli allungai una mano per aiutarla a scendere e gli chiesi:

<< Allora ci terremmo in contatto?!>>.

Lei non rispose si limitò a sorridermi timidamente prima di riprendere a camminare per tornare verso la macchina.

Durante il tragitto parlammo del più e del meno e dovetti dare ragione ad Alex, se la si conosce diventa una ragazza davvero simpatica che purtroppo non ha molta fiducia in se stessa, cosa che si capisce parecchio dai suoi comportamenti.

Arrivati al parcheggio stavo per sedermi per svuotare le scarpe dalla sabbia quando Cesca mi chiamò con un sorriso:

<<Genn, vieni qui>>.

Andai da lei incuriosito e vidi che in mano aveva due conchiglie identiche, quelle dalla forma allungata, che a mio parere sono le più belle. Glie le presi dalle mani guandagnandomi da parte sua uno sguardo da cucciolo bastonato che mi fece ridere e gli dissi:

<< Prima di partire ti farò una sorpresa con queste due conchiglie. Te lo prometto>>.

Sorrise a queste parole per poi camminare in direzione della macchina.

Il viaggio di ritorno fu molto meno silenzioso, arrivati a casa sua prima di scendere mi disse:

<< Grazie Genn, sono stata veramente bene e spero di rivedere te e i tuoi amici prima che partiate>>.

Istintivamente l'abbracciai e gli sussurai:

<< Grazie a te. Comunuqe non c'era nemmeno bisogno di chiederlo ci rivedremo tutti mercoledì sera per un arrivederci generale>>.

Sottolinea quell ''arrivederci'' perchè speravo vivamente di rivederla.
Lei rimase rigida per tutto il tempo, ma poi ricambiò. Scendendo mi guardò e mi augurò la buonanotte chiamandomi Mr ghiaccio, io gli sorrisi e ricambiai la buonanotte chiamandola Pingu. Se ne andò sorridendo e con le guance '' stranamente '' rosse.

Per tutto il tragitto da casa sua a quella di Alex pensai a quanto ero fortunato ad avere l'occasione di conoscere una ragazza del genere e a domandarmi del perchè mi avesse chiamato in quel modo.

But I promise this is on a whole new plane. {Genn Butch}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora