Capitolo 25

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26 Aprile 2015

Cesca

Ero al telefono con Alessia e le stavo raccontato cosa fosse successo nei giorni in cui lei e Alex sono andati a Firenze:

<<Dopo quella bellissima notte passata al mare, ho passato due giorni tremendi>>.

Lei con una voce preoccupata mi chiese:

<< Perchè?!>>.

Io, che avevo raggiunto un livello alto dell' irritazione le risposi:

<< Chiedilo a Mr Ghiaccio. Con il fatto che non siamo ancora pronti per dirlo ai nostri amici, in presenza di loro si comporta come se io non esistessi. Il 24 sono venuti a trovarci Leo, Antonio e Cecio, i quali sono partiti stamattina per tornare giù, come già sai. Domenica siamo andati a fare serata tutti insieme al Mama, dato che c'era il concerto di Salmo e indovina lui come si è comportato?! Di merda! Perchè ha fatto il deficiente per tutta la sera con molte ragazze, aggiungerei troie, che gli sbavavano dietro come cagne. Come se non bastasse i suoi amici continuavano a ripetere che non si smentiva mai, che era rimasto sempre lo stesso, ecc. L'unica cosa buona, se così possiamo definirla, è stata la presenza di Antonio che forse ha capito un po' la situazione e ogni volta che vedeva che io stavo sul punto o di menare qualcuno o di piangere, mi portava via. In più ieri se n'è uscito con la scusa di voler stare solo con i suoi amici perchè era da tanto che non li vedeva, così mi ha lasciata a casa da sola>>.

Mi fermai per prendere fiato, quando dall'altra parte del telefono sentii una voce maschile dire:

<<Io lo meno! Fammi arrivare a casa che lo ammazzo!>>.

Poi sentii parlare nuovamente la mia amica:

<<Scusa era Alessio che sta incazzato nero peggio di te>>.

Sentendo quelle parole capii quanto Alex tenga a me e mi spuntò un sorriso. Poi venni richiamata da quest ultimo che mi disse:

<<Scusa Cesca se ho costretto ad Alessia a mettere il viva voce, ma sapevo già che qualcosa non andava e volevo capire se c'entrava qualcosa quel coglione e a quanto pare è così. Io ti consiglierei di parlargli, di sbattergliele in faccia tutte queste cose e di metterlo alle strette, nel senso che gli butti lì una domanda del genere:''io sarei anche pronta di dirlo agli altri e tu?!''. E in base alla risposta decidi che fare>>.

Ringrazio il cielo di avermi fatto incontrare un amico del genere.
Lo ringraziai e chiusi la chiamata per poi mandare un messaggio a Genn e chiedergli di venire da me per parlare, lui rispose subito con un semplice ''ok''.

Mentre aspettavo il suo arrivo mi sdraiai sul divano accendendo la tv per ascoltare un po' di musica e ''stranamente'' stava iniziando "Sorry di Justin Bieber" così iniziai a ballarla e in quel preciso istante Genn entrò in casa e senza dire una parola rimase a fissarmi.

Finita la canzone cercò di abbracciarmi, ma lo stoppai e gli dissi:

<<Andiamo al parco che ho voglia di fumare mentre parliamo>>.

Non aprì bocca e si limitò a seguirmi. Giunti al parco entrambi ci accendemmo una sigaretta e cercai di calmarmi, poi lo guardai e gli chiesi:

<<Sai il motivo per cui ti ho chiesto di parlare?!>>.

Ci pensò un po' su per poi spalancare gli occhi e chinare il capo, come se si sentisse colpevole ed è giusto che si senta così. Buttai la cicca e dissi:

<<Siccome non rispondi te lo spiegherò io..>>.

Iniziai a dirgli tutto quello che avevo detto ad Alessia e ad Alex e lui non osò dire niente nè guardarmi in faccia. Conclusi il discorso ponendogli quella domanda:

<<Io sono pronta a dirlo agli altri e tu?!>>.

But I promise this is on a whole new plane. {Genn Butch}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora