Capitolo 29

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25 Maggio 2016

Genn

Dopo un bellissimo sabato e una domenica non da meno, (io e il sarcasmo siamo una sola persona) mi ritrovai a girare per i negozi insieme ad Alessia per cercare il regalo giusto da fare a Cesca, dato che domani sarà il suo compleanno.
Ho dovuto chiedere per forza un aiuto a lei sennò mi sarei ritrovato lo stesso in questa situazione, ma sarei tornato a casa a mani vuote, cosa che spero non succeda anche con lei. Come al solito mi sveglio sempre all'ultimo e mi tocca fare le cose di fretta. Che poi come se non bastasse dobbiamo andare anche a sistemare la stanza sennò domani non avremmo il tempo per fare tutto.

Venni risvegliato da Alessia che mi chiese:

<<Genn, tu sai se per caso Alessio è stato aiutato da Cesca per il regalo che mi ha fatto?!>>.

Lei ha compiuto gli anni domenica e le abbiamo fatto una piccola sorpresa la sera stessa a casa di Alessio, anche se la vera festa sarà anche per lei domani.
Il mio amico le aveva regalato un costume che si trova solo su internet e che desiderava da tanto.
Preso un po' alla sprovvista le risposi:

<<Non ne ho la più pallida idea. Non mi hanno detto niente quei due>>.

Stava per ribattere quando si fermò di colpo davanti ad una vetrina dove c'erano esposte delle scarpe, entrò senza dirmi niente e ne uscì poco dopo con una busta nelle mani dicendo:

<<Noi del gruppo il regalo glielo abbiamo fatto, ora vediamo di trovare qualcosa per te>>.

Mi fece vedere il regalo ed erano delle adidas superstar rosse pitonate con le tre righe bianche, erano le scarpe che desiderava da tanto stando a ciò che mi aveva riferito Alessia.

Camminando ancora tra i vari negozi e guardando le varie vetrine non trovai niente che mi piacesse o che mi ispirasse. Alessia ogni tanto mi faceva notare qualcosa che sarebbe potuto piacere a Cesca, ma per me era troppo scontato.

Quando stavamo per uscire, dopo aver guardato per ore sempre le stesse vetrine e dopo aver perso la speranza, qualcosa sulla vetrina del negozio vicino all'uscita attirò la mia attenzione:era una giacca di pelle di colore blu e dato che è il suo colore preferito poteva essere perfetto. Così chiamai Alessia. Lei si voltò nella mia direzione con un'aria confusa così le spiegai:

<<Questa giacca di pelle blu secondo me è perfetta>>.

Lo dissi indicando ciò che avevo visto. Gli si illuminarono gli occhi e mi trascinò all'interno del negozio per acquistare il capo.
Una volta dopo aver pagato quello e una maglia bianca che arrivava a metà coscia con dei disegni strani a maniche corte, suggerita dalla mia accompagnatrice, uscimmo dal centro commerciale.

Entrati in macchina Alessia mi disse ridendo:

<<Comunque quella giacca è in eco pelle ed è di colore azzurro pastello>>.
Sbuffai a quell'affermazione per poi risponderle:

<<Va bè dai, si sa che i maschi sono daltonici. L'importante è che non sto tornando a casa a mani vuote>>.

Partimmo e dopo venti minuti arrivammo a casa di Alessio dove c'era parcheggiata la macchina di..Cesca?! Che ci fa lei qui?! La ragazza di fianco a me spalancò gli occhi e scese di corsa dalla macchina per andarsene subito per paura di essere vista, mentre io parcheggiai la macchina nel garage e mandai un messaggio ad Alex per dirgli che ero qui e che dovevamo andare a sistemare la stanza.

Poco dopo vidi Pingu andare via e il mio amico venire verso di me. Una volta salito in macchina ripartii e durante il tragitto gli chiesi:

<< Come mai Cesca era a casa tua?!>>.

Lui con un sorriso un po' furbo mi domandò:

<< Che sei geloso Butch?!>>.

Si! Ma non lo volevo dare a vedere così gli risposi:

<<Semplice curiosità>>.

Lui sempre con lo stesso sorriso mi raccontò che l'aveva chiamata lui per fare due chiacchiere e che lei accettò solo per svagarsi un po' dallo studio, dato che in queste settimane non ha fatto altro che stare sopra i libri per prepararsi agli esami che sarebbero iniziati tra una settimana.

Arrivati alla stanza iniziammo a sistemare e a provare se le luci e le casse funzionavano quando ad un certo punto il mio telefono vibrò, lo sbloccai e trovai un messaggio da Antonio:amico noi stiamo arrivando alla stazione. Urlai un merda facendo prendere uno spavento al mio amico per poi dire:

<<Alè ci siamo scordati di andare a prendere gli altri>>.

Lui spalancò gli occhi, ma poi si rilassò e chiamò Nando per chiedergli se poteva andare lui. Penso che a quel ragazzo gli dovremmo fare una statua per tutti i favori che ci fa.

Finito di preparare tornammo a casa e venimmo assaliti dai quei guaglioni che ci erano mancati.

My Space
Spero con tutto il cuore che la storia continui a piacervi :)

Fatemi sapere cosa ne pensate!!

Bye :*

But I promise this is on a whole new plane. {Genn Butch}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora