Capitolo 4

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18 Marzo 2016

Genn

Venni svegliato da un rumore assordante che pensai potesse provenire dal bagno, un po' infastidito presi il cellulare e mi riappoggiai con la testa sul cuscino, sbattendo più volte le palpebre sia per il fastidio della luce che filtrava dalle persiane sia per la luce del telefono. Sbloccai il telefono e trovai diversi messaggi da mia madre, mentre le stavo rispondendo un McFly (Antonio) uscì dal bagno con un asciugamano legato in vita cercando di imitare un fotomodello con la musica da sottofondo. Vedendo la scena non ho resistito e cercando di soffocare le risate iniziai a fargli un video che poi pubblicai su snapchat e facebook, una volta pubblicato iniziai a ridere di gusto procurandomi la sua attenzione e con fare superiore mi disse:

<<Sisi ridi pure, intanto tu non sarai mai come me. Io sono nato per fare il fotomodello>>.

Dopo quella affermazione risi ancora di più rischiando di cadere dal letto e mentre mi riprendevo da un mini infarto, per il cascatone che potevo fare, lo informai:

<<Se lo dicono anche le ragazze su facebook non posso che stare zitto!!>>.

A quelle parole si fermò nel vestirsi e si catapultò sopra di me dicendo:

<<Tu si nu guagliò! TU SI NU GUAGLIOOOOOO!! Struuunz.>>

Continuò con gli insulti fino a quando gli altri tre non entrarono in camera e vedendo la scena si accasciarono a terra dalle risate.

Una volta ripresi abbiamo fatto gli auguri ad Alex dandogli il regalo, un plettro particolare con incise le sue iniziali e la sua data di nascita, dato che sapevo che lui aveva continuato a suonare, insieme ad una cornice enorme dove all'interno c'era una foto che rappresentava noi cinque all'ultima festa che Alessio organizzò prima di trasferirsi. Lui vedendo la foto si commosse e ci abbracciò tutti ringraziandoci e quando arrivò a me si avvicinò e disse:

<<Questa settimana possiamo ricordare i vecchi tempi suonando qualche pezzo che ne dici?!>>.

Rimasi sorpreso a quella richiesta e un po dubbioso risposi:

<< Ci possiamo provare. Ah, ti avverto sono fuori allenamento.>>

A quella risposta gli si formò un sorriso a trentasei denti che mi era mancato.

Dopo esserci vestiti e aver fatto pranzo abbiamo aiutato il festeggiato a sistemare la stanza per la sera a ritmo di musica e di ricordi delle feste che organizzavamo a Somma. Finito di preparare ritornammo a casa tutti interi (per fortuna) e ci preparammo per la sera. Decidemmo di vestirci non in modo elegante, io indossai un paio di skinny neri con gli strappi sulle ginocchia, una maglia grigia con i disegni e una felpa grossa tre volte la mia taglia. Finito di prepararci ci incamminammo per andare alla stanza. Abbiamo deciso di andarci a piedi così da poter bere tutti quanti. Una volta arrivati abbiamo iniziato a mettere su la musica e prepararci una canna, che sarebbe stata la prima di una lunga serie.

Circa cinque minuti dopo iniziarono ad arrivare alcuni invitati che si presentarono e quelli che credo fossero i suoi amici più stretti dato che riconobbi le due ragazze che ci aveva fatto vedere andargli incontro per abbracciarlo e fargli gli auguri. Mi soffermai a guardare la ragazza pinguino che da come aveva detto Alex si dovrebbe chiamare Cesca e la squadrai dai piedi alla testa, portava degli skinny neri uguali ai miei, una maglia bianca con delle scritte abbastanza grande da coprire le sue forme e sopra una felpa altrettanto grande. Passai al viso dove la mia attenzione fu catturata da due occhi marroni che splendevano alla luce, ma avevano una sfumatura di tristezza e da quei capelli rossi boccolosi che gli ricadevano sulle spalle. Ritornando a guardarla negli occhi vidi che mi stava fissando e quando il suo sguardo incrociò il mio lo abbassò quasi subito girandosi per ritornare a parlare con i suoi amici e se la vista non mi inganna era anche diventata leggermente rossa. Questa serata sarà interessante.

But I promise this is on a whole new plane. {Genn Butch}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora