Capitolo 16

144 19 7
                                    

30 Marzo 2016

Cesca

Chiamai Alessia per lamentarmi per la milionesima volta dicendogli:

<<Ormai sono passati sei giorni da quando sono partiti e indovina?! Io e Genn non ci siamo più sentiti. Il motivo?! Non lo so nemmeno io. Gli ho lasciato un messaggio dopo due giorni dalla partenza per sapere come stava e non ho ricevuto nessuna risposta. Ho ricevuto notizie da parte di tutti i suoi amici e non da lui. Se ripenso all'ultima serata e a quelle poche cose che ci eravamo detti mentre guardavamo sorgere il sole mi sale l'instinto omicida nei suoi confronti e mi maledico per avergli detto che mi sarebbe mancato. Perchè si mi manca, ma per il comportamento che sta avendo non si meritava di saperlo e poi lui mi ha mentito perchè aveva detto che anche io gli sarei mancata e invece una volta arrivato a Somma ciao ciao Cesca. Porto ancora la collana che mi ha regalato prima di partire e non ho intenzione di toglierla perchè..non lo so, ma non voglio toglierla. Domani Alex tornerà e mi sentirà e come se mi sentirà!!>>.

Alessia mi stoppò per un attimo e mi disse:

<< Per la milionesima volta, Alex non c'entra niente. Ho provato a parlarci, ma non mi ha voluto dire cosa gli abbia detto Genn perchè lo vuole dire direttamente a te>>.

Alzai gli occhi al cielo e sbuffando gli risposi:

<<Io lo sapevo che dovevo rimanere con i piedi per terra. IO LO SAPEVO!! Ma come al solito voliamo in alto, perché tanto ci piace farci del male!!>>.

Le lacrime minacciavano di rigarmi il volto, ma riuscii a rimandarle indietro.
La mia amica rimase in silenzio per un breve periodo che a me sembrò infinito per poi dire:

<<Ei, non fasciarti la testa prima di romperla vedrai che Alessio ti spiegherà il motivo. Adesso non ci pensare e vai a svagarti>>.

Feci un lungo respiro profondo e cambiando argomento gli chiesi:

<< Ma tu e Alessio avete fatto il "passo" importante?!>>.

Anche se non la vedevo sapevo che era diventata rossa come un peperone e con un filo di voce disse:

<<Abbiamo deciso di aspettare il suo ritorno per chiarire questa situazione, ma molto probabilmente faremo quel "passo">>.

A quella risposta mi spuntò un sorriso e urlai di felicità per lei.

Finito di sclerare la salutai e uscii di casa per poi incamminarmi verso casa di nonna dove avrei dovuto fare da baby-sitter ai miei cuginetti.
Per tutta la strada cercai di non pensarci, ma le canzoni che ascoltavo non aiutavano.

Una volta arrivata Lorenzo, il più grande che ha cinque anni, mi saltò addosso e da lì già avevo lasciato andare la tristezza e mi rempii di gioia. Trascinandomi dietro Lori attaccato a me come una scimmia andai da nonna per salutarla e per dirgli che poteva andare via, lei mi salutò con un abbraccio e mi disse che Daniele, l'altro da 3 mesi, stava dormendo.
Passai l'intero pomeriggio a non pensare a lui, Mr ghiaccio, cosa che non mi capitava dalla sua partenza.

Tornata a casa guardai il telefono e trovai un messaggio da Alex e un senso di tristezza mi invase nuovamente, lessi il messaggio che diceva:''Domani io e te dobbiamo parlare!''
Non prometteva niente di buono e adesso oltre al senso di tristezza si aggiunse quello della curiosità, ma lasciai perdere e gli risposi con un semplice:''ok'' e decisi di andare a dormire presto senza cenare, cosa che non mi era capitata mai.

But I promise this is on a whole new plane. {Genn Butch}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora