Capitolo 38

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9 Giugno 2016

Genn

Mi sto dirigendo al campetto sotto casa di Cesca per parlarle, anche se non sono contento di quello che sto per fare so che è la cosa giusta quindi non posso tirarmi indietro proprio ora.

Arrivato trovai Pingu seduta sul bordo del marciapiede intenta a fumarsi un drum e ad carezzare un gatto che sta sempre qui nei dintorni.
Così mi avvicinai senza farmi sentire e mentre stavo per mettermi dietro di lei, alzò lo sguardo e disse:

<<Butch sarai anche leggero, ma i tuoi scarponi te lo impediscono>>.

Concluse la frase ridendo senza guardarmi negli occhi. Così quando si alzò le presi il viso tra le mani, ma i suoi occhi non volevano incontrare i miei e non riuscii a capire il perchè. Allora le sussurrai all'orecchio:

<<Eii guardami>>.

Lei come al solito si irrigidì e con le guance a fuoco mi guardò..e merda! I suoi occhi trasmettevano paura, come se si aspettasse qualcosa di brutto da parte mia. Non volevo portarla alla lunga sennò non ce l'avrei mai fatta così l'abbracciai e presi a baciarla con foga per assaporare meglio quelle sue labbra morbide che sapevano sempre di fragola e tabacco.
Ci staccammo per riprendere fiato e Cesca mi disse:

<<Dovrei parlarti di una cosa che non posso più tenermi dentr..>>.

Non la feci finire perchè se avrebbe cominciato lei io sarei andato in palla e addio alla mia scelta. La stoppai dicendogli:

<<Cesca, ti chiedo per favore di far iniziare me questa volta>>.

Rimase con la bocca socchiusa che baciai senza pensarci troppo, anche se ciò non mi aiutava e rispose con un debole si.

Vai Genn, fai il tuo spettacolo. Cosa aspetti?!

Tu stai sempre a rompere le balle. Stai zitta a fammi concentrare.

Ci rivedremmo stasera quando sarai accasciato a terra senza un briciolo di lucidità.

Presi un grosso e lungo respiro per poi iniziare a parlare, ma senza guardarla negli occhi perchè aimè le bugie dette guardando lo specchio dell'anima non sono capace ancora di dirle. Dissi:

<<Cesca, Cesca ci sei caduta in pieno>>.

Mi sforzai nel fare una risata che uscì un po' amara, ma non troppo da farla sembrare falsa. Lei mi guardò e mi chiese:

<<In che senso Genn?!>>.

Così con un sorriso al quanto finto continuai:

<<Come potevi pensare che io potessi provare interesse per una come te?! Eh?!>>.

Sta volta non rispose si limitò ad abbassare lo sguardo, sicuramente per non farmi vedere che stava per scoppiare a piangere. Con tutta la buona volontà ripresi a parlare:

<<A chi vogliamo prendere in giro! Io, Butch che si è fatto le ragazza più belle che ci sono a Somma e che non glie ne frega niente dell'amore non poteva assolutamente interessarsi a te>>.

Iniziai a parlare in terza persona perchè faceva meno male, sembrava che stessi parlando di un'altra persona che non faceva parte di me e da una parte era vero. Accendendomi una sigaretta continuai:

<<Sai, prima di venire su per il compleanno di Alessio un mio amico, Francesco, mi chiese di fare una scommessa così accettai. Avrei vinto solo se fossi riuscito a farmi una ragazza di medio standard o anche di meno di questo paese e a quanto pare ritornerò giù vittorioso>>.

But I promise this is on a whole new plane. {Genn Butch}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora