Capitolo 19

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Daniel pov's

Non l'ho mai vista così distrutta,cosa le è preso? Non sono stato abbastanza? Queste domande mi tormentano da giorni,ma non riceverò mai una sua risposta poiché non parla.
Sta in silenzio nella sua stanza,non vuole mangiare e non vuole vedere nessuno.
Penso lei ormai l'abbia capito che io sono sempre qua e che la vedo,è come se mi fossi trasferito a casa sua.
La maggior parte del tempo lo passo qua.
Quel giorno l'abbiamo trovata in un vicolo a piangere da sola,rannicchiata su se stessa. Nessuno si fermava,nessuno le dava retta,solo noi.
Alessia dice che è normale che faccia così,dice che le sue ferite si stanno rimarginando. Questa cosa mi ha fatto spaventare un botto,ma poi mi ha detto di stare tranquillo e di non prendere questa cosa alla lettera. Adesso sono seduto nel divano di casa sua ad'aspettare che mi chiami,o almeno scendi per mangiare,per mostrarmi uno dei suoi favolosi sorrisi. Ma niente. Sua madre esce spesso con l'occasione della mia presenza,suo padre non si fa direttamente vedere sempre per la mia presenza.

"Oh,tesoro ma sei ancora qua?" dice Marge entrando in casa.

"Beh sì,la mia principessa sta male e io non posso restarmene a casa con le mani in mano.." dico mettendo le mani nei capelli.

"Ci tieni?" chiede.

Annuisco e abbasso il capo.

"Sali,parlale e cerca di farla ragionare..io non so cosa le succede,non vuole dirmelo.." dice accarezzandomi la schiena.

Annuisco e mi alzo dal divano. Prendo un respiro profondo e salgo le scale,domani le inizia il college. Devo convincerla a farla rialzare.

Che non l'avessi mai fatto. È magrissima,più di sempre. Distesa sul suo letto con gli occhi fissi al soffitto. Perché deve fare così?

"Ei..non mi sono dimenticato di te. Sei sempre nella mia mente e mi manchi perché non fai altro che startene qua a non voler far niente. -sospiro.- Domani inizierà il college,cos'hai intenzione di fare?" dico sedendomi nel letto con lei.

Una lacrima le riga il viso e la asciugo subito.

"D-d-an-iel.." cerca di dire balbettando.

"Sì,dimmi tutto.." le dico tenendole la mano.

"N-on l-asc-iarmi.." balbetta.

"No,mai piccola.." la rassicuro.

Cerca di alzarsi ma la fermo.

"Aspetta,ti aiuto io.." le dico.

Annuisce e le faccio mettere le braccia intorno al mio collo. C'è poca distanza e il suo viso sciupato è pallido,non la volevo vedere così. Non me lo sarei mai aspettato.
Le lascio un bacio a stampo e nelle sue labbra si forma un sorriso bellissimo,la mia curva preferita.

La faccio alzare e ha le gambe indolenzite. Fa il primo passo mentre io la tengo saldamente.
Il secondo..
Il terzo..

"Voglio ricominciare a vivere.." dice normalmente. Questa volta non balbetta.

Annuisco e le sorrido dolcemente,lo stesso fa lei con me.
Scendiamo lentamente le scale e ci ritroviamo in cucina.

"Oh mio dio! Piccola!" dice Marge entrando in cucina e correndo da Kate con le lacrime agli occhi.

Si abbracciano e io non posso fare altro che commuovermi perché questa situazione con i miei non c'è mai stata. La invidio così tanto e odio tantissimo le persone che dicono "i miei genitori sono delle rompi palle". Insomma ci sono persone che non hanno genitori e ne soffrono e coloro che sono fortunati ad'averli si lamentano. È proprio vero quando dicono che quando perdi tutto ne capisci l'importanza.

Baciami Sotto La Luce Di Mille Stelle. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora