3. Lezioni.

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Gigi mi svegliò e io tra uno sbadiglio e l'altro mi trascinai fino al bagno per lavarmi il viso.

Mi sistemai in cinque minuti e dopo poco uscii in boxer per cercare dei vestiti. Ero così, mi lavavo in tre minuti ma poi a vestirmi ero peggio di una donna.

Sbadigliando non mi preoccupai della bionda, anzi, la ignorai totalmente anche se sentivo il suo sguardo addosso solo perché ero in intimo.

"Hai un bel fisico Zayn"

Mi disse e io girai la testa verso di lei ancora mezzo assonnato.

"Grazie, anche tu non sei male"

Dissi con voce roca ancora impregnata dal sonno.

Quel giorno iniziava la scuola vera, le lezioni, alzarsi presto, studiare, tutto. Tutto ricominciava come ogni anno.

Sbuffai a quei pensieri e presi i soliti skinny neri strappati sulle ginocchia. Me li infilai e mi misi anche una maglietta semplice nera. Mi guardai allo specchio e mi sistemai i capelli. Successivamente infilai le solite scarpe e presi lo zaino che mi ero preparato la sera prima.

Feci per uscire ma la voce di Gigi mi fermò.

"Aspettami Zayn!"

"Ti aspetto a colazione, ho fame"

Detto questo uscii e chiusi la porta. Sbadigliando andai verso la mensa. Non c'era ancora quasi nessuno quindi mi presi un the alla pesca con un croissant alla cioccolata. Mi sedetti ad un tavolo libero e iniziai a mangiare cercando di non addormentarmi sul piatto.

Appoggiai il gomito sul tavolo così da reggermi la testa con una mano per rimanere sveglio anche se gli occhi mi si chiudevano da soli. Ero così, non riuscivo a svegliarmi prima di mezzogiorno.

Mi svegliarono due mani che mi pizzicarono i fianchi facendomi inarcare la schiena. Sentii poi una risata fin troppo bella. Girai la testa e vidi Liam.

La sera prima mi aveva consolato un po', ma era comunque uno sconosciuto. Non l'avevo ancora bene visto in viso, al buio ero riuscito a vedere solo la forma del viso e i capelli. Quando si sedette vicino a me notai i suoi occhi color nocciola e i capelli castani. Rimasi a guardarlo sorridere per qualche secondo di troppo ma poi la sua voce mi risvegliò.

"Buongiorno"

Accennai un sorriso e abbassai la testa sussurrando un "Ciao".

"Come stai?"

"Normale, tu?"

"Bene ora che sono vicino a te"

A quell'affermazione arrossii e anche se la mia carnagione olivasta ogni tanto mi aiutava, in quel momento non lo fece. Si era preso un the proprio come me. Rimasi in silenzio e non era da me. Di solito mi lamentavo della scuola e tutto.

Mentre mangiavamo insieme, notai il suo abbigliamento. Indossava dei jeans non troppo stretti, non erano come i miei ma normali neri. Ai piedi aveva degli scarponi e infine aveva una camicia a quadri rossi e neri aperta con sotto una maglietta a maniche corte.

Senza rendermene conto iniziai a fissarlo da testa ai piedi e lui dopo un po' mi guardò dubbioso.

"Cosa c'è?"

"N-niente.. Guardavo solo il tuo modo di vestirti"

"Non ti piace?"

"No! Anzi, non ti vedrei con i pantaloni stretti"

Ridacchiammo entrambi e poi lo sentii sussurrare con un filo di voce.

"Non mi entrerebbe nemmeno la taglia più grande"

Golden || Ziam Mayne Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora