Quella notte non chiusi occhio.
Cenammo in giardino anche se non riuscii a mangiare più di tanto. Vidi Liam dare da mangiare a Scarlet che non stava un attimo ferma sul suo seggiolone. Mi venne da sorridere perché si divertiva a sporcarsi tutta e sporcare di conseguenza anche Liam.
Guardammo un film con lei, ovviamente cartoni animati. Di certo non potevamo guardare Batman VS Supermen davanti alla bambina.
Poi, alle undici, dopo aver messo a letto Scarlet, Liam si addormentò. I miei occhi invece erano svegli come se fosse mattina. Rimasi tra le braccia di Liam a sentire il suo respiro sulla mia spalla per un bel po'.
Provai ad immaginare come avesse potuto un ragazzo di quindici anni prendersi cura di una neonata senza impazzire. Liam era un ragazzo d'oro, chiunque avrebbe voluto averlo come compagno perché il suo animo era così buono e gentile che a quei tempi era difficile trovarne uno così. Probabilmente era tutto frutto dell'educazione che gli avevano dato. Già da piccolo forse aveva sempre avuto dei genitori disponibili che gli avevano insegnato cosa è bene e cosa è male. E soprattutto, sapeva accettare i suoi errori e prendersene cura in futuro. Si sa, gli errori fatti da adolescenti si portano avanti tutta la vita e lui ne sapeva più di tutti.
Ripercorsi gli istanti in cui avevo pianto tra le sue braccia qualche ora prima e mi resi conto di essere un completo idiota. Per cosa piansi? Perché mi rispecchiavo in quella bambina costretta a vivere senza un genitore? Solo con un padre. Beh, a me era successo il contrario e credo mi sia andata meglio. Una madre è nata per prendersi cura dei bambini, un padre ha più difficoltà se non ha una donna accanto. E poi dicono che le donne dipendono dagli uomini? Non è vero un cazzo. Un uomo senza un donna non sa da che parte infilarsi le mutande.
Con lui, usciva una parte di me che non avevo mai conosciuto. Se fosse stato Louis a raccontarmi una storia del genere mi sarei limitato ad abbracciarlo e consolarlo, di certo non avrei pianto.
Era come se con lui uscisse un Zayn nascosto, quello che non si mostrava mai a nessuno ma che con lui si sentiva se stesso e si apriva. Perché sa che con Liam nulla andava male, aveva sempre la soluzione pronta. E soprattutto con lui non avevo paura di fare qualcosa di sbagliato, se lo facevo non si arrabbiava nemmeno. Si "infastidiva", come diceva lui. Così mi faceva capire che non importava molto se avevo sbagliato, si poteva sistemare.
Quando ebbi la certezza che stesse dormendo come un ghiro mi alzai e mi andai a sedere sul divano sotto la finestra. Da piccolo ne sognavo uno per disegnare, così avrei avuto la luce del sole sul disegno che sarebbe stato molto più bello.
Senza fare rumore presi dalla scrivania di Liam un block notes con una matita e mi misi a disegnare. Non pensai a quello che stavo facendo anche se la mia mano muoveva la matita per formare i lineamenti di Liam. Stetti ore e ore a sistemare ogni cosa per rendere perfetto ogni millimetro del mio ragazzo. E intanto la mia mente pensava a Scarlet.
Che cosa avrei dovuto fare con lei? Farle da "mamma"? Avrei davvero potuto diventare genitore a diciotto anni? Era una cosa che mai mi sarei sognato di fare, perché non ero pronto. Insomma, ero maggiorenne ma non significava che ero maturo. Ero finito in overdose, una persona matura lo farebbe? Certo che no. Però anche se non aveva il mio sangue quella bambina già l'amavo. Perché era di Liam, se era sua poteva essere anche mia. Pensai ad una famiglia, alla nostra famiglia e sorrisi.
Non mi era nemmeno passato per l'anticamera del cervello il pensiero di lasciare Liam e andarmene, perché non aveva senso. Lo amavo, avrei solo peggiorato le cose perché senza di lui non potevo vivere. Era il mio ossigeno, la mia linfa vitale, quella persona che mi teneva sempre in piedi e non mi lasciava cadere. O se lo faceva, mi tirava su e continuavamo la nostra vita insieme.
Non sono mai stato uno che pensa troppo per prendere una decisione, mi bastava poco. Bastava che stessi un po' da solo a fare qualunque cosa mi rilassasse -come disegnare ad esempio- e la giusta cosa da fare veniva da sola.
Ad un certo punto guardai l'ora sul mio cellulare. Le 3.40.
Sentii un tonfo provenire dal piano di sotto e mi allarmai. Che fosse entrato qualcuno? Mi alzai e senza fare rumore uscii dalla stanza. Indossavo solo i pantaloni della tuta, se quel qualcuno aveva un arma sarebbe bastato poco per ferirmi. Mi avvicinai alle scale ma quello che vidi fu solo un piccolo fagottino con un vestitino rosa seduto ai piedi delle scale che singhiozzava. Feci un respiro di sollievo, era solo Scarlet.
Scesi e deglutii. Che cosa avrei dovuto fare?
Mi sedetti sul primo scalino e la presi in braccio in modo goffo perché non avevo la minima idea di come prenderla.
"Tesoro sei caduta dalle scale?"
Chiesi con un sussurro. Lei, stropicciandosi gli occhi, fece di si con la testa. Sussurrò con voce rotta "papà" e intuii subito che stava cercando di andare da Liam.
"Vuoi andare da papà?"
La piccola si agrappò al mio collo con le piccole braccia. Le coccolai un po' la schiena per calmarla e in un attimo sentii il cuore battere forte. Quella sarebbe diventata mia figlia, non avrei rifiutato la proposta di Liam. Sarebbe stato difficile ma forse mi avrebbe aiutato a maturare un po' e diventare un uomo. Quando si calmò, la sentii sussurrare nel mio orecchio "Zai". Liam aveva tentato a cena di insegnarle il mio nome, ma era ancora troppo piccola per riuscire a dirlo. In quel momento sentii gli occhi bruciare perché mi sentii felice. Mia figlia iniziava a parlare e stava quasi pronunciando il mio nome.
Mi alzai, tenendola in braccio come meglio potevo. Non avevo idea di come prenderla ma piano piano la portai di sopra ed entrai nella stanza di Liam.
"Non svegliarlo, fai piano"
Sussurrai con un filo di voce e la lasciai a terra. Lei camminò con passi pesanti fino al letto e la aiutai a salire finché non gattonò da Liam. Si infilò tra le sue braccia dove prima c'ero io e, ovviamente, lui si svegliò.
"Mmh.. Scarlet!"
La bambina rise e si accoccolò a lui come avrei fatto io. La sua voce roca intorpidita dal sonno mi fece venire i brividi. Mi stesi anche io accanto a loro ma senza avvicinarmi troppo alla piccola se no avrei rischiato di schiacciarla.
"Zayn, sei ancora sveglio?"
Mi chiese con un occhio chiuso e uno aperto mentre stringeva la figlia tra le braccia.
"Sì.. Tranquillo, ora mi metto a dormire"
Mentii. Non dormii per niente. Rimasi a guardare padre e figlia pensando ancora se quello che stavo per fare fosse la cosa giusta per tutti e tre.

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Golden || Ziam Mayne
Fiksi PenggemarDal testo: "Non farlo mai più okay? Te lo giuro, ti dirò tutta la verità, non ti nasconderò nulla, ti porterò a casa mia, basta che non lo fai mai più" Con le lacrime che gli rigarono il viso pronunciò quelle parole così dolci, sembrava così preocc...