33. Tradimenti.

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Non avrei mai potuto immaginare che i nostri primi mesi di relazione li avrei passati soffrendo. O almeno, i primi due stavamo bene. Avevamo da poco iniziato a mostrarci in pubblico per quello che eravamo ma poi, tutto d'un tratto, Liam cambiò.

A pranzo, sembrava non calcolarmi. Stava seduto sempre ad un tavolo a parte con Sophia e quelle poche volte che stava con noi e con me, rimaneva tutto il tempo in silenzio, immerso tra i suoi pensieri.

"Vado a prendere un caffé con Sophia, torno presto"

Mi diceva quasi ogni pomeriggio. Tornava presto? No, lo ritrovavo a cena quando scendevo in mensa, proprio con lei.

Ogni weekend mi lasciava da solo al college, tanto che passai quasi un mese intero con Avril e la band a provare le canzoni per la festa di fine anno. Lo vedevo ogni sabato mattina alzarsi presto, prendere Sophia, e andare in macchina chissà dove. Forse a casa sua o forse a casa di lei.

Tutto questo mi faceva capire che mi stava nascondendo qualcosa di davvero importante, qualcosa che solo Sophia sapeva ma che anche Harry doveva conoscere.

"Liam quando lo porterai a casa che cosa farai? Dove lo nasconderai?"

Mi tornarono in mente le parole origliate quando Harry gli telefonò a capodanno.

Mi stava decisamente nascondendo qualcosa, qualcosa di grande che avrei dovuto sapere fin dall'inizio. Ma che lui a quanto pare non aveva intenzione di dirmi.

Tornava poi la domenica pomeriggio e quando non mi trovava in stanza, perché probabilmente ero da Avril oppre in palestra -avevo iniziato a frequentarla per sfogarmi un po'-, mi mandava un messaggio con su scritto "Sono tornato, ti va un po' di coccole?". Da incazzato, tornavo in camera e mi veniva da urlargli contro che stavo soffrendo ma poi, mi baciava, sentivo le sue mani su di me ed era come se tutto passasse. Facevamo l'amore e per la prima volta, una banale domenica sera in cui ci eravamo coccolati fino alle cinque del mattino, ridendo e scherzando, facendoci dispetti dolci, gli dissi quelle due parole. Gli dissi "Ti amo, Liam" e lui con un sorriso aveva risposto "Ti amo anche io, Zayn".

E io ci credevo, cazzo se ci credevo. In quei momenti credevo che fosse tornato tutto normale, che fossimo di nuovo due innamorati che si fidavano l'uno dell'altro. Dormivamo insieme ogni notte e lui mi abbracciava ancora. Non capivo, ero così confuso.

Puntualmente però, il lunedì seguente, vedevo le foto di lui e Sophia ben che accoccolati, in cui si abbracciavano e baciavano come una vera coppia. Quelle fotografie mi spezzavano il cuore ogni giorno di più.

"Zayn, lo sai che faccio finta con lei solo perché i nostri genitori sono amici da tempo e si fidano l'uno dell'altro"

Era sempre questa la sua scusa, ma io lo sapevo che non era così. Altrimenti perché mi lasciava sempre solo per lei? Perché mi aveva messo da parte per mesi solo per lei? E perché cazzo io non riuscivo a dirgli niente?!

Ci avevo messo così tanto a trovare la persona giusta, ad amare e lui aveva buttato tutto nel cesso.


"Ehi.. Forse ha solo bisogno di tempo per dirti il suo segreto, forse pensa che non sei pronto"

Mi disse Avril seduta sul mio letto.

"No! Avril non capisci, sono mesi che va avanti così!"

Mi alzai in piedi e iniziai a camminare nervosamente avanti e indietro davanti a lei. Stavano iniziando a scendere le lacrime, come scendevano ogni notte per lui da quando aveva iniziato questa storia.

Golden || Ziam Mayne Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora