15. "Sei innamorato di lui"

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"Oi ma che è successo con Liam?"

Mi chiese Harry dopo cinque minuti che si era seduto accanto a me al corso di inglese.

"Nulla, perché?"

"Non so, ci ha detto che avete litigato"

Alzai le spalle tirando fuori il libro.

"Gli ho solo detto di starmi lontano"

"Perché? Eravamo un gruppo!"

Mi guardò serio e un po' infastidito da quella cosa. Io gli risposi con lo stesso tono.

"Mi sta sul cazzo, non ci posso fare niente. È sempre così testardo, vuole sempre sapere tutto, pretende che gli dici tutto se no continua a romperti tutto il giorno"

Sbuffai pensando a tutte quelle volte che mi aveva costretto a dirgli cosa avevo, se stavo male, se era successo qualcosa.

"Tu sei innamorato di lui"

Mi disse. Non era una domanda, un'esclamazione.

"Cosa?! Ti ho appena detto che mi sta sul cazzo e non lo posso vedere! E poi sto con Gigi, non sono gay"

Corrugai la fronte a guardarlo. Lui mi rimandò un'occhiata seria.

"Si vede Zayn, parli male di lui e hai gli occhi che dicono il contrario"

"Cazzate, dico quello che penso"

"Infatti l'amore si prova con il cuore, non con la testa"

Mi fece un sorrisetto sarcastico che io ricambiai con una smorfia.

"Sta zitto, non ho mai provato amore per nessuno e non inizierò a farlo ora"

"Tu dovresti passare più tempo con me"

Scoppiai a ridere e mi tenni il mento con la mano di cui il gomito era appoggiato al banco.

"Perché? Sei gay?"

"Per metà"

Lui sorrise imbarazzato e io rimasi colpito. L'avevo chiesto per scherzo, non pensavo lo fosse davvero. Rimanemmo in silenzio per tutta la lezione e al termine mi fermò sull'uscita.

"Zayn ti va di venire da me questo weekend?"

Sbuffai e ci pensai un secondo.

"Non lo so.. Devo vedere con Gigi"

"Fammi sapere"

Mi fece un cenno per salutarmi e io successivamente andai nell'aula di matematica. C'erano già quasi tutti.

Mi sedetti come il mio solito all'ultimo banco. Mi infilai le cuffiette e accesi la musica perché non avevo intenzione di ascoltare la lezione nemmeno se mi avessero pagato.

Mi misi a disegnare senza pensare troppo al fatto che la professoressa avrebbe potuto chiamarmi alla lavagna o dirmi qualcosa. Infatti non successe nulla.

Nel bel mezzo della lezione, alzai lo sguardo giusto per controllare cosa stesse facendo la vecchia e notai subito tra i banchi due occhi color nocciola intenti a guardarmi. Liam era seduto in secondo banco, non più accanto a me e mi fissava con la testa leggermente girata.

Appena incrociai i suoi occhi lui si voltò e abbassò lo sguardo.

"Quindi Payne? Qual'è la soluzione?"

Sentii dopo essermi tolto una delle due cuffie. Non sentii chiaramente cosa rispose lui perché lo fece con un sussurro ma bene o male il senso della frase lo capii.

"Non lo so prof, non ho capito"

"Payne oggi sei tra le nuvole? È la terza volta che dici di non aver capito!"

"Scusi.. Sono solo molto stanco"

"Si vede!"

Deglutii senza togliere gli occhi di dosso dal ragazzo. Poco dopo lo vidi mettersi le mani sul viso e passarsele poi tra i capelli.

Stava male, si vedeva. Ma non era affar mio.

Il corso seguente era quello di arte dove andai con più allegria perché era l'unico corso a cui avrei voluto veramente partecipare. Notai che c'erano già tutti e in un attimo la vidi. Mi sedetti accanto a lei sorridendole.

"Ehi Avril!"

Lei si tolse la musica dalle orecchie e mi guardò sorpresa.

"Zayn.. Non sapevo facessi questo corso"

"Nemmeno io sapevo che tu lo facessi"

Scoppiammo a ridere entrambi e iniziammo a parlare del più e del meno stando attenti a non farci beccare.

"Con quel ragazzo? Come va?"

Mi chiese e per un attimo abbassai lo sguardo.

"Nulla, ci ho litigato e non mi interessa"

Lei rise e mi diede un pugno sulla spalla che mi fece solo il solletico.

"Ma sei serio? Ma tu ti guardi allo specchio la mattina?"

"Si..perché?"

Chiesi confuso.

"Ti sfido a dire quello che hai detto guardandoti allo specchio, capirai il perché"

"Dimmelo direttamente tu no?"

"Zayn l'uomo può fare tutto, ma non mentire a se stesso"

Mi guardò con un'espressione seria che io ricambiai corrugando la fronte.

"Non sto mentendo a me stesso e mai lo farò"

"Tu speraci"

Mi sorrise e poi rimanemmo in silenzio. Dopo circa mezz'ora però la sentii sbuffare mentre rispondeva ad un messaggio sul cellulare.

"Che succede?"

Chiesi curioso.

"Non riusciamo a trovare un cantante per la band della scuola e dobbiamo scrivere le canzoni per la festa di fine anno"

Alzai le spalle senza dire nulla ma poi lei attirò di nuovo la mia attenzione.

"Ti va di provare?"

"Provare cosa?"

"A diventare un cantante"

Scoppiai a ridere dandole un pugnetto sulla coscia.

"Ma io? Sei seria?"

"Si! Dai ti prego! Non sappiamo cosa fare"

Sbuffai e ci pensai per qualche minuto per poi risponderle.

"Non sono bravo a cantare, una capra è più intonata di me"

"Non è vero! Sotto la doccia sei bravissimo!"

"Ma che.. Quando mi hai sentito sotto la doccia?!"

"In albergo si sente tutto"

Mi fece una faccia ovvia ma poi ci mettemmo a ridere.

"Va bene ci provo ma non ti assicuro niente"

"Grazie!"

Mi sorrise e si avvicinò ad abbracciarmi, quasi stritolarmi ma io ricambiai con un sorriso. Probabilmente lei sarebbe diventata la mia migliore amica. 

Golden || Ziam Mayne Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora