10. Coraggio.

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Mi ci vollero dei giorni per imparare a non ascoltare gli insulti. Anche Gigi aveva messo in giro voci su di me che non erano per niente vere. In quel cazzo di college l'unica persona di cui potevo fidarmi era Liam.

Liam, che solo al nome mi faceva perdere nei pensieri. Dopo quel giorno, mi svegliai con mille idee in testa. Mi mancavano le sue braccia a stringermi, la sua voce a farmi sorridere e soprattutto le sue labbra piegate all'insù che in un qualche strano modo riuscivano a farmi stare bene.

Lui era quel tipo di ragazzo che non saltava mai le lezioni, era piuttosto bravo a scuola, non aveva mai presoo un'insufficienza e soprattutto era il cocco di tutte le prof. Era un bravo ragazzo, uno di quelli che le donne avrebbero voluto come marito e come padre.

Quella mattina mi svegliò lui come sempre, dandomi un bacio sulla guancia. Di solito odiavo le dimostrazioni di affetto ma da parte sua era come se mi piacessero i suoi piccoli baci.

"Zayn? Svegliati dobbiamo andare a fare colazione"

"Mmh.. Ancora cinque minuti"

Lo sentii ridere e in un attimo mi venne da sorridere anche se avevo ancora gli occhi chiusi. Era strano che sorridessi appena sveglio, di solito mandavo tutti a quel paese e continuavo a dormire, ma con lui no.

"Dai! Poi finiscono i croissant alla nutella!"

"Smettila.. Non abbocco con queste cose Liam.."

Sussurrai con voce roca, coprendomi il viso con il cuscino. Lui allora scese con una mano lungo il mio petto nudo e per un attimo trattenni il respiro. Ero sveglio, molto sveglio. Mi torturai il labbro inferiore perché mi stava accarezzando in un modo fottutamente sensuale e io lo stavo lasciando fare. Con il cuscino sul viso lui non mi potè vedere, deglutii poi quando spostò entrambe le mani sui miei fianchi e si mise a cavalcioni seduto sulle mie gambe.

"Liam che cazzo-"

Spostai il cuscino per guardarlo male notando con mio piacere che era senza maglietta e in un attimo il cuore accelerò i battiti e i polmoni accelerarono il respiro. Non mi lasciò elaborare la cosa che iniziò a pizzicarmi i fianchi, facendomi il solletico.

"Allora? Ora ti alzi?"

"No! Liam smettila!"

Urlai dimenandomi e cercando inutilmente di prendergli le mani. Non mi aveva mai fatto il solletico, probabilmente era andato a fortuna perché se non l'avessi sofferto avrebbe fatto una figura di merda. Iniziai a ridere e muovermi in ogni direzione per bloccarlo ma non c'era molto da fare. Avevo le lacrime agli occhi per le risate e appena se ne accorse mi prese i polsi in un secondo portandomeli sopra la testa. Mi calmai lentamente ma inarcai la schiena appena mi strinse le mani. Lo vidi avvicinarsi con il volto e cercai di calmare il respiro affannato.

"Allora? Vuoi alzarti?"

Mi sussurrò vicino al mio viso. Deglutii sentendo il cuore battere più forte del solito. Annuii e mi diede un bacio dolce sul naso, lasciandomi poi le mani. Si alzò e mi fece andare prima a me in bagno. Mi sciacquai il viso e mi sistemai in pochi minuti, uscendo poi a vestirmi.

Scendemmo a fare colazione e ci sedemmo al tavolo del giorno prima. In un attimo mi ritornarono in mente tutti gli insulti, ma decisi che dovevo cacciarli via.

In qualche modo riuscii a mangiare tranquillamente con Liam anche se qualcuno mi guardava male o rideva facendolo. Li ignorai tutti, persino Louis che mi passò accanto ridendo.

"Zayn?"

Una voce femminile mi fece girare e notai Gigi vestita con dei jeans a vita alta strappati sulla coscia e una canottiera che lasciava intravedere i bordi rosa del reggiseno.

Golden || Ziam Mayne Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora