Il mattino dopo mi svegliarono e mi raccontarono che cosa avevo fatto la sera prima. La prima cosa che feci fu chiamare Gigi e chiederle mille volte scusa, la odiavo si, però le dovevo delle scuse.
"Ti prego Gigi.. Ero ubriaco marcio, mi avevano messo qualcosa in quel bicchiere ne sono sicuro, non avrei mai voluto darti quel pugno non lo farei mai! È il mio principio fondamentale non picchiare le donne"
Lei aveva una voce bassa, probabilmente era appena sveglia.
"Mi chiedi scusa per il pugno ma non per quello che mi hai detto"
Deglutii.
"L-lo so io-"
"Tranquillo, ho capito. Mi usavi solo per il sesso ma sai cosa? Anche io ti nascondevo una cosa. Ora potrò stare con Kendall senza dovermi nascondere"
Sospirai alzando gli occhi al cielo.
"O-okay.. Beh allora.. Ci si vede"
Finì così. Ci lasciammo così.
Partii poi per Dublino. All'aereoporto stavo per spegnere il cellulare così mio padre non avrebbe potuto rintracciarmi ma pochi secondi prima vidi una chiamata. Una che mai mi sarei aspettato.
Liam.
Ricordai quello che mi aveva raccontato Harry della sera precedente, la litigata con lui e soprattutto un sogno che avevo fatto quella notte poco prima che mi svegliassero.
Iniziai a ballare con lui in quella sala da discoteca dove però eravamo solo noi, senza nessuno. La musica forte rimbombava nelle nostre orecchie mentre Liam mi stringeva a lui dai fianchi e io gli circondavo il collo con le braccia. Iniziai a muovere la bocca sulle sue labbra mimando le parole di Work di Rihanna. Mi strusciai su di lui infilando le mani tra i suoi capelli tenendo gli occhi socchiusi e vedendo che con i miei movimenti si stava eccitando. Liam scese con le mani a stringermi il sedere con forza tanto da togliermi il respiro.
Qui mi svegliarono e li maledissi per questo.
Decisi di rispondere tentennando un po'.
"S-si?"
"Buon anno Zayn"
Lo sentii chiaro e tondo e abbassai lo sguardo. Tanto avrei dovuto aspettare un po' prima di imbarcarmi dopo aver fatto il check-in. Per i biglietti andò tutto liscio, non mi fecero domande strane sulla carta.
"Grazie.. Anche a te"
Sussurrai con un filo di voce. Sembrava come se si fosse dimenticato della litigata. Ma non fu così.
"Senti.. Scusa per ieri. È che sono stressato, ho mille cose per la testa, mille cose da fare, le mie sorelle hanno il ciclo tutte assieme e si incazzano per cose assurde facendo arrabbiare anche me e..me la sono presa con te per nulla, scusami"
Rimasi per qualche secondo in silenzio.
"Una brutta giornata capita a tutti Liam"
"Lo so e ti capisco se sei arrabbiato con me"
"Non è rabbia è più un non capire.. Pensavo che per Capodanno facessi un eccezione e andassi a divertirti e ti avevo solo chiesto se avevi voglia di venire con me, Louis e Harry.. Non capivo che cosa avevo fatto di male"
Lo sentii sospirare.
"Non hai fatto nulla, scusami. Davvero ho solo bisogno di qualche giorno di vacanza pura"
"Allora, ti lascerò in pace"
Deglutii. Non volevo, avrei voluto sentirlo ogni giorno e raccontargli di Niall e della fuga.
"No non è questo Zay"
"Tranquillo, aspetterò che mi chiami tu così so che non ti rompo le palle"
"No Zay non hai capit-"
"Liam devo andare, ci sentiamo"
Dissi e poi chiusi senza lasciargli tempo di rispondere. Non so perché, ma ci ero rimasto davvero male per quella chiamata. Non avrei dovuto sentirlo, mi aveva messo una tristezza addosso che ancora un po' mi veniva da piangere.
Feci tutto il necessario per salire sull'aereo e una volta seduto mi infilai le cuffie addormentandomi.
Feci di nuovo quel sogno e mi fermai sempre in quel punto perché l'atterraggio dell'aereo mi svegliò per quanto fu brusco.
Guardai il cellulare spento ripensando a Liam e a quello che era successo. Ultimamente lo pensavo troppo, lo sognavo e lo immaginavo troppe volte. Non era un buon segno. Perché quel ragazzo aveva sempre possesso della mia mente?
Mi stropicciai gli occhi e scesi dall'aereo, recuperai la mia valigia e infine mi diressi verso l'uscita. Vidi che le scritte in irlandese le conoscevo la maggior parte grazie a Niall che mi aveva fatto imparare qualcosa. Arrivai al fatidico punto dove molte persone tenevano in mano un cartello con su scritto il cognome della persona che stavano aspettando. Non lessi i cartelli, cercai il viso di Niall che a quanto pare non c'era.
Sospirai e decisi di uscire dall'aeroporto nel frattempo che il mio cellulare si accendeva. Uscii nel parcheggio enorme e in quel momento lo vidi scendere da un auto non troppo grande, era molto semplice. Il tempo meteorologico non prometteva niente di buono, avevo freddo perché, stupido come sono, non mi ero messo nulla se non una maglietta e la giacca di pelle.
"Zayn!"
Lo sentii urlare e corrermi incontro. Lui aveva il cappotto pesante e lo invidiai. Quando mi saltò addosso io lo presi in braccio dai fianchi facendo un giro su me stesso.
"Niall!"
Sorrisi sinceramente mentre lui mi strinse con forza. Lo lasciai poi a terra ma lui non volle staccarsi così dovette stare in punta di piedi.
Era la seconda volta che ci incontravamo in quattro anni che ci conoscevamo. Quel ragazzo sapeva tutto di me, era sempre stato così comprensivo e sempre disponibile anche se era dall'altra parte del mare.
Rimanemmo abbracciati per un bel po' finché non lo sentii singhiozzare sulla mia spalla.
"Ehi Niall! Perché piangi?"
Gli presi il viso tra le mani guardandolo da più vicino.
"Perché non vedevo l'ora di vederti.. Quando mi hai chiamato sono scoppiato in lacrime dalla gioia e ora.. Sei qui!"
Mi sorrise con le lacrime che gli rigavano il viso e io sorrisi di rimando asciugandolo con il pollice.
"Basta Niall, non piangere. Ora andiamo da te e stiamo una settimana insieme mh?"
Lui annuì e successivamente mi portò alla macchina. Portai la mia valigia e mi avvicinai a Greg, suo fratello, salutandolo con gentilezza.
Mi portarono a casa loro e vidi che Mullingar era ricoperta dalla neve. Una cosa bellissima insomma, visto che io continuavo a morire dal freddo.

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Golden || Ziam Mayne
FanficDal testo: "Non farlo mai più okay? Te lo giuro, ti dirò tutta la verità, non ti nasconderò nulla, ti porterò a casa mia, basta che non lo fai mai più" Con le lacrime che gli rigarono il viso pronunciò quelle parole così dolci, sembrava così preocc...