35. "Puzzi di Ospedale"

4.8K 414 516
                                    

"Puzzi di ospedale"

Mi disse Louis appena uscimmo da quel luogo in cui ero stato rinchiuso per due settimane. Sì, ci rimasi un bel po' lì perché il mio grande papino aveva chiesto di togliermi la droga dal sangue, quindi dovetti stare 24 ore su 24 con un ago infilato nel braccio e una fiala che mi prelevava il sangue "sporco" e poi, con i liquidi che assumevo periodicamente, sarei tornato "pulito". Inoltre, quando caddi svenuto quella notte, sbattei la testa sul bordo del letto di Avril, quindi, oltre ad avere un ago nella vena, mi toccò operarmi per una frattura al cranio. Grazie a dio il mio cervello funziona ancora.

"Scusa, ho mangiato merda per due settimane, non mi aspetto di profumare di rosa"

Ridacchiai salendo in macchina. Stavo bene, non mi era successo poi nulla di grave alla fine. Ho solo rischiato di morire.

Mi sedetti dietro, Harry si mise al volante per riportarci al college. Louis era venuto a prendermi per fare una sorpresa a Liam. Quel povero ragazzo era pazzo.

Veniva sempre nell'orario delle visite a trovarmi e a parlare con me, rinunciando a studiare per gli esami. E poi, andava via alle otto, dopo che io ebbi finito di cenare. Alle nove spegnevano le luci e io rimanevo a fissare il soffito, ma poi lui tornava di nascosto e dormiva con me, disteso nel mio stesso letto. Facevamo fatica a muoverci perché con tutti i tubi e i fili che avevo addosso era impossibile farlo ma stavamo bene entrambi. Poi, si svegliava un'ora prima della colazione, mi dava un bacio e tornava al college di nascosto. Così rinunciava a studiare per stare con me.

Avril non venne mai a trovarmi, nemmeno i miei genitori anche se i dottori dicevano che avevano pagato l'operazione e la "pulizia" del sangue. Che senso aveva pagare per il proprio figlio se poi non lo venivi a trovare? Dio, genitori più stupidi no eh?

In un batti baleno la scuola era finita. Mancavano esattamente due giorni al termine e io tornai a scuola in quel momento. Avrei dovuto cantare al ballo della scuola con Avril e gli altri, ma chissà se l'avrei fatto.

Appena arrivati, scesi dall'auto e ci dirigemmo tutti alle nostre stanze ma, appena entrato nell'altrio, la bidella mi riconobbe.

"Oh! Zayn! Ti sei rimesso in sesto vedo!"

Si alzò e mi si avvicinò. Accennai un flebile sorriso, non mi interessava parlare con lei, volevo solo vedere Liam e stare tra le sue braccia senza dei fili in mezzo.

"Il preside vuole vederti, ti aspetta in presidenza"

"C-cosa? Non mi interessa di parlare con il preside! Voglio solo tornare nella mia stanza"

"Zayn, vai in presidenza"

Il suo sguardo si fece serio e io alzai gli occhi al cielo. Poi sospirai, rumorosamente, dirigendomi al terzo piano, in presidenza. Bussai e appena sentii pronunciare "Avanti", girai la maniglia.

In quel momento, avrei voluto che la terra mi inghiottisse.

Avril era seduta in fondo alla stanza, vicino alla porta, con sguardo basso e con il corpo che tremava. Il preside era in piedi dietro la scrivania e davanti ad essa proprio loro: mamma e papà. Mi aspettava un bel po' di gente eh?

Deglutii a vederli, soprattutto mio padre che aveva gli occhi rossi dalla rabbia quasi.

La prima cosa che feci, dopo aver chiuso la porta, fu abbassarmi per abbracciare la ragazza.

"Ehi.. Che succede?"

Sussurrai, ma la mia voce rimbombò nella stanza perché c'era un silenzio di tomba. La bionda non osò guardarmi ma mi strinse, trattenendo a stento le lacrime.

Golden || Ziam Mayne Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora