18.1 Verità

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     La porta di casa sbatté con un tonfo, si sentirono dei passi leggeri e timidi sul pavimento di granito: era tornata. Come al solito non lo avvertì, ma sapeva lui la stesse aspettando.

«Ciao, amore!» la salutò il biondino raggiante andandole incontro a braccia aperte.

«Ehi, tesoro... mi sei mancato!» rispose dolcemente la delicata ragazza con i capelli nero-pece e gli occhi rubati alla notte. Si tuffò nell'abbraccio sicuro, dove anche la voce si sciolse.

«Anche tu, tesoro. Come è andata oggi?» chiese il diciannovenne dopo un breve bacio sulle labbra.

«Come sempre, le lezioni si fanno interessanti, sai?» rispose la ragazza soddisfatta.

«Ah, davvero? Spero non le ore del professor Smiths.» ammonì in tono ironico guardandola con un sopracciglio alzato.

«No, non le sue.» lo tranquillizzò con i suoi occhi sempre velati di umido. «Ma ho deciso di non mollare il corso. Non ha più accennato a nulla di precedente, si è comportato veramente da docente e non mi ha guardata una sola volta. Credo siano state solo nostre impressioni, Dus...» ma il biondino non la lasciò finire.

«No, non sono impressioni. Io ti appoggio, decidi tu cosa fare, ma almeno posso consigliarti e finché ci sono posso insistere sul cambio di corso. Non mi piace quell'uomo, Giada.» Il suo tono era duro e aspro, non ammetteva repliche. Tuttavia, la ragazza mora non era un tipo da farsi intimorire tanto facilmente, così protestò.

«Ma, Dustin, ha smesso! Lo sa che è contro la legge prendere di mira le studentesse in quel modo, sarà per quello che ha mollato la spugna.» finì di dire incrociando le braccia e sedendosi sul divano del loro nuovo appartamento.

«Chi te lo assicura?» continuò Dustin imperterrito.

La ragazza, di solo un anno più giovane di lui e almeno una decina di centimetri più piccola in altezza, evitò di parlare. L'unica cosa che fece fu fissare gli occhi del fidanzato in modo fiducioso.

«Ho solo paura, Giada...» ammise soffiando fuori tutta l'aria dai polmoni in un respiro unico.

«Lo so, lo so. Starò attenta, comunque, così sei tranquillo. Ti chiamo al minimo accenno di dubbio, va bene?» concluse con un sorriso sincero e caldo.

«Grazie... Vieni qui, esserino mostruoso che non sei altro!» la prese in giro e la attirò a sé per farle il solletico. In risposta, la ragazza rise di gusto insieme al ragazzo, finché entrambe le loro voci si spensero in baci affamati. Non durò più di dieci minuti che Giada si ritrovò sopra il fidanzato intenta a sbottonargli i jeans corti.

Era passato un anno dalla morte della madre e dal terribile scontro con il padre. Lei era andata a vivere con Dustin su sua insistente richiesta, ma presto avevano cambiato casa per cancellare i brutti ricordi.

Ora erano soli, si potrebbe dire come sempre, dato che gli impegnati genitori del ricco biondo non erano quasi mai stati presenti nemmeno nella sontuosa villa Kollins; ora si sentiva davvero l'atmosfera di coppia, Giada la percepiva fin nel profondo dell'anima. Dustin era contento di poterla rendere felice e lei era allegra perché non temeva più nulla; potevano anche fare l'amore sul divano senza che lei si ricordasse di quello su cui "qualcosa" avrebbe potuto succedere se il fatidico messaggio non fosse arrivato; potevano fare la doccia insieme senza che si ricordasse del motivo che l'aveva spinta nella reggia del nemico un anno fa e del bagno dove aveva indossato i suoi vestiti. Aveva cambiato numero di telefono e nessuno conosceva il loro nuovo indirizzo; i ponti con il passato, con i parenti ipocriti compresi, erano stati tagliati definitivamente. Dustin aveva preferito abbandonare l'idea di frequentare un'università, che apparteneva più a suo padre che a lui, mentre Giada aveva continuato, venendo accettata persino in più di una facoltà. Studiare e passare il tempo libero con il suo ragazzo erano le uniche cose buone della sua vita e voleva tenersele strette.
Solo un inconveniente nacque durante il primo anno di studi: un giovane professore di letteratura inglese aveva puntato gli occhi sulla "preziosa bambolina di porcellana" di Dustin, ma la coppietta era determinata ad ignorare i segnali pericolosi che l'uomo lanciava. Giada era comunque stata consigliata a cambiare corso, ma il suo buon cuore e il suo amore per la letteratura le avevano dato fiducia e forza a rimanere e sopportare.

Irish coffee and northern poppiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora