Capitolo 9

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«Piacere...Courtney...» cerco di sembrare la persona più rilassata sulla faccia della terra ma ad ogni pilota che passa e fissa me con Ezpeleta mi prende male!
«Ti stavo aspettando! Sono un vecchio amico di Sandra! Mi ha parlato molto bene di te e del tuo voler far decollare la sua azienda tanto quanto lei! Comunque seguimi che dobbiamo andare!» avviandosi verso le scale per raggiungere la sala della press conference.
"Stai calma! Ce la puoi fare!" Cerco di autoconvincermi mentre varco la porta e tutti i piloti mi guardano con fare misto tra l'ammiccante e l'allibito.
"Ma cosa mi fai l'occhiolino?!? Non sono niente di che!! Ho solo indossato un paio di pantapalazzo neri con un bel tacco, una camicia salmone e una giacca avvitata lunga nera..nulla di troppo stravagante! Anzi..mi sento quasi a disagio vestita così!"

«Good mornin' every body! I'm Courtney 'n' I'm manager for...» inizio a parlare e tutti mi seguono con molta attenzione fino a quando Valentino Rossi non mi interrompe «Scusa ma tu di dove sei e quanti anni hai?? Sei già manager di un'azienda?!?»
«Si, signor Rossi! Ho 21 anni, sono di Firenze e sono la manager di questo progetto per conto della predetta azienda! Qualcosa di strano?» chiedo scocciata quando mi squilla il cellulare "Ryan"..
"Oh porco cane!! Ryan che mi chiama?? Che diavolo è successo a zio??" per un momento sono sola in questa stanza affollata di ragazzi che vorrebbero saltarmi addosso..sono sola con i miei pensieri.
Riattacco velocemente e finisco il mio discorso. Cerco l'approvazione di Carmelo che mi fa un cenno con la mano e prende il via a parlare.
«Signor Ezpeleta devo andare a fare una telefonata urgente! Posso uscire un secondo?» chiedo sussurandogli all'orecchio. Lui mi sorride e mi fa cenno di uscire.
«Ryan ho visto la chiamata! Che succede?»
«Non so come dirtelo Court..»
Silenzio..
«CAZZO RYAN DIMMI CHE DIAVOLO SUCCEDE!» tuono io..
«Siamo rimasti coinvolti in una sparatoria e Timoty ha beccato una pallottola in una coscia..è in rianimazione..ha perso molto sangue..non sanno se ce la farà..»
Sento la sua voce rotta dalle lacrime e non mi accorgo che anche io ho il volto rigato. Cala nuovamente il silenzio tra noi..«Ok..fammi sapere Ryan..» e riattacco. Un salto nel vuoto mi avrebbe fatto meno paura..
Timoty era un collega di zio al dipartimento di investigazione scientifica di Miami, ero cresciuta in quel laboratorio..con loro..avevo imparato quel mestiere che mi era stato predestinato a 4 anni..poi però mi son persa e ho mollato l'università.."Per il momento!"..
Finita la press conference mi si avvicina Carmelo e un paio di team menager per farmi qualche domanda. Rispondo come se non avessi appreso la notizia, fingo sorrisi e interesse ai discorsi che mi fanno..ma non sto ascoltando..la mia testa è da Timoty!

Scendo le scale per uscire dall'edificio e mi trovo Marc davanti, per un secondo ci siamo fissati e in quell'istante ho abbandonato completamente il pensiero di Timoty all'ospedale.
«Senti avrei voglia di un buon caffè! Mi posso rivolgere a te!?!?» con un sorriso sornione!
«Certo! Seguimi pure! Ti faccio provare un paio di miscele esclusive! Son sicura che te ne innamorerai!»
«Volentieri! E comunque sono già innamorato!»
BOOOOOOM! Ha lanciato una granata enorme su di me! "Ha già la ragazza?? Questa è sfiga! Però perchè ho l'impressione che faccia il piacione con me?"

Al mugello tutto può succedereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora