Capitolo 62

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«Pronta?»

Sgassai leggermente in segno di approvazione.
Tirai giù la visiera e diedi gas.

"Dio quanto mi mancava la moto. Ho quasi i brividi dall'emozione!"

Mi girai per guardare se veniva qualcuno prima di buttarmi in pista.

"Sarò scema? Non c'è nessuno.."

"Strano che abbia guardato se arrivava qualcuno. Ho la vaga sensazione che sia già pratica."
Il tempo di distrarmi ed era già partita.
Andava bella spedita. Guida pulita e tranquilla.
Le rimasi dietro per un paio di giri per assicurarmi che avesse scaldato bene le gomme.
"Bene! Adesso facciamo sul serio, piccola! Vediamo di che pasta sei fatta!"
La passai in piena piega, una manovra molto pericolosa, sembrò nemmeno scuoterla.
Notai il ginocchio e il gomito a terra, segno di un ottimo controllo.
Allungai in rettilineo sicuro di essermela lasciata alle spalle, quando all'improvviso me la vidi entrare in piena trazione posteriore alla curva di uscita.
Sgranai leggermente gli occhi.
"QUESTA FA SUL SERIO!"

"Ma guarda sto stronzo! Pensavi di fregarmi?!? NULLAAA BELLOOO! Adesso inizia il divertimento!"
Presi confidenza con il tracciato.
Cercavo i cordoli per non permetterli di bucarmi in curva. Sapevo che li mi sarebbe entrato a maiale e certamente non gliel'avrei permesso.
Ci furono una quindicina di giri al limite, dove li davo del filo da torcere. Poi, per colpa della stanchezza, li lasciai il passo e rientrammo ai box.

«Scusa ma...correvi?»
«No...perchè?»
«Hai una guida spettacolare! Pulita, lineare, controllata. Sembri un pilota professionista.»
«Tutti quelli che mi hanno visto girare in pista hanno sempre detto la stessa cosa. Credo che sia solo incoscienza Marc.»
«Credo che tu sia nata per correre, invece! Hai talento, davvero! Non lo dico tanto per dire. L'unica cosa che mi dispiace è che non lo userai mai perchè te lo impedirò..»
«Ma dai!! Non dire cazzate! E poi non mi interessa minimamente...io amo la moto, quel senso di libertà che ti da quando su un rettilineo apri il gas. Non sarei in grado di vedere la moto come un lavoro. In pista mi diverto, ok, ma dopo un po' mi annoia. Sempre uguale. La pista la uso per scaricare i nervi. Quando sono troppo carica e rischio di diventare pericolosa. Allora mi butto in pista. Una manciata abbondante di gas e si scarica l'adrenalina. Io sono più un tipo da strada. Amo le stradine di montagna che d'estate si disseminano di motociclisti inferociti, pronti a fare a sportellate tra i vari tornanti. Se non vai in strada non capisci...»
«La strada è pericolosa...per questo non voglio che tu ci vada. Preferisco fare a sportellate con te in pista, piuttosto che lasciarti andare in strada da sola. So come guidi in strada e ho visto come guidi in pista. Dovrei stare tranquillo e invece no. Troppi pericoli. Ci andremmo insieme qualche volta, ma preferisco trascinarti qui...mi alleno e sono più tranquillo.»
«La moto la vivi come lavoro...prova a vederla come qualcosa che possa liberarti dai pensieri, dalle ossessioni, da quei macigni che porti sulle spalle tutti i santi giorni. Mi sono innamorata delle moto proprio per questo. Apro il gas e mi concentro solo sulla strada. Per il momento sono sempre viva. Mai fatto un incidente. È più facile che sia cascata da ferma!!»
«Beh...capisco. E percepisco la tua concentrazione. La vedo. Ma non ce la faccio, Court! Non me lo chiedere. Non farmi scegliere se stare in pensiero o meno. Andremo a girare, ogniuno con la sua, ma mai da sola.»
«Promesso, Marc!»

Al mugello tutto può succedereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora