Capitolo 35

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«...beh..io..non so che dirti Court...»
«Scusa se te lo dico solo adesso...ma non mi piace troppo parlare del mio passato..io adesso sto bene..ho te..e questo è più che sufficiente, credimi..»
«Capisco..ma ne senti mai la mancanza?»
«È brutto da dire, ma non ho mai sentito la loro presenza..non li ricordo..ricordo mia nonna che mi ha cresciuta fino all'età di 5 anni, poi mi ricordo del mio trasferimento a Miami e poi di nuovo in Italia a casa di Giulia. Percepisco la loro assenza in momenti come quelli di stasera...la tua famiglia...eravate tutti li, allo stesso tavolo, potevate guardarvi, parlarvi..io ho sempre visto due sedie vuote e due segna posto ad ogni natale, capodanno, compleanno...il vuoto..»
«Che ne dici di cambiare argomento?»
«Credo sia meglio per entrambi..non voglio rovinarti la serata con il mio passato..»

Arrivati a casa parcheggiò la macchina nel vialetto e scese per venirmi ad aprire la portiera.
Mi tirò per un braccio delicatamente per poi abbracciarmi.
Sprofondai nel suo petto, mi lascai circondare dal suo profumo, dalle sue braccia, sentivo le lacrime riempirmi gli occhi ma allo stesso tempo sentivo la voragine riempirsi, quella maledetta voragine che mi ha sempre fatto compagnia si stava riempiendo grazie a Marc. Mi spuntò un sorriso timido che piano piano prendeva forza, stavo bene.
«Cucciolo entriamo? Che si congela qua fuori!»
«Ok! Andiamo!»

Aprì la porta di casa e il calore del camino ci sfiorò delicatamente i volti intorpiditi. Un profumo di legna che mi ricordava gli inverni freddi passati a New York..
"Ci manca solo la neve..e poi tutto sarebbe perfetto"

«Marc..ma qua nevica mai?»
«Siamo sui pirenei, dolcezza! Nevica..e come se nevica! Anzi..mi stanno dicendo che ha messo una bella bufera stanotte..»
Mi spuntò il sorriso e corsi ad appiccicare il mio naso freddo alla prima finestra disponibile..
«È segno che stanotte piangerò di gioia..»
Aprii la finestra sotto il suo sguardo attento e iniziai ad annusare l'aria..."Questo è odore di neve! Lo riconoscerei tra un milione!"
Gli feci segno di raggiungermi e lo incitai ad annusare fuori.

«Cosa è per te la neve? Sembra avere un significato importante..»
«Quando sono nata nevicava, mi ricorda le vacanze natalizie a New York da un amico di mio zio, i pomeriggi passati a costruire pupazzi di neve con Giulia in cortile dai suoi nonni a Madonna di campiglio....ho sempre dei bei ricordi legati alla neve..e poi c'è una pace ed un silenzio quando nevica..»
«E sentiamo...tra quando potrebbe iniziare a nevicare?»
«A giudicare dall'odore molto presto! È molto forte...»
«Bene! Perchè pregherò che non smetta mai allora..»

Ci baciammo sotto la finestra e poco dopo iniziarono a scendere i primi fiocchi..

Al mugello tutto può succedereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora