Capitolo 68

814 16 0
                                    

La festa passò in fretta.
Era come festeggiare un mondiale.
Tutti intorno a noi.
Era bellissimo.
Erano diventati tutti parte della mia famiglia.

«Trattala bene la ragazza, che se no ti spenna! In pista però!»
«Pista?!? Dai amoreee! Gli ha detto della pista??»
«Perchè? A dire la verità ho pure i tempi e le telemetrie! In Honda ormai ti conoscono tutti!! Mi hanno detto che male male mi rimpiazzano con te se mi dovessi fare male!»
«Livioooo!! Ti prego! È uno scherzo? E poi dai Marc!! Ho fatto schifo!! Avrò girato in 2:03 alto. Nemmeno i bambini dell'asilo!»
«2:03 alto dici?? A noi risultava meno! Comunque controlliamo, Signora Marquez!»

«Foooorzaaaaa!! Il taglio della torta!!»
Giulia ci richiamò all'ordine.

«AUGURI AGLI SPOSIIIIIIII»

Lasciammo per primi la festa.
Una limousine ci aspettava davanti all'ingresso della villa per portarci all'aeroporto.
Direzione=> BORA BORA!!

Marc mi guardò leggemente perplesso.
«Amore...ma non avevi la gonna?!?»
Scoppiai a ridere!
«Amore mio bellissimo! Avevo già previsto tutto!»
Sospirò
«Le donne! Sempre un passo avanti!»
Poi mi guardò con aria interrogativa.
«Ma il bouquet chi l'ha preso?»
«Giulia!»
«Non oso immaginare la faccia di Alex!»
«È rimasto leggermete pietrificato!»
Scoppiammo a ridere.

«Marquez, per due!»
«Vi stavamo aspettando! Prego seguiteci.»
L'albergo era bellissimo. Tipica struttura a palafitte.
La suit più grande era la nostra.
«Buona permanenza e auguri!»

Entrammo in camera e posammo tutto ciò che avevamo in mano.

Marc mi prese e mi abbracciò.
Sapevo quello che voleva e non glielo avrei negato.
Iniziò a baciarmi lentamente, con dolcezza.
«Che ne dici di un po' di sane coccole, mogliettina?»
«Ci sto, maritino!»
Ci baciammo per poi finire nudi sul letto.
Ero sotto di lui, ero sua, come lo ero sempre stata. Avere il suo cognome era quasi irrilevante.

Mi penetrò.
La soddisfazione sul suo volto al primo gemito.
Sapeva farmi godere.
Affondai leggermente le mie dita nella sua schiena.
Ansimavo. E più ansimavo e più lui spingeva.
Venni tra un gemito e l'altro.
Lui ne approfittò per lasciarsi andare.
Mentre stava venendo, sbiancò di colpo.
«Amore il preservativo...»
Pensavo fosse uno scherzo di pessimo gusto quando mi accorsi che realmente non lo aveva indossato.
Presi il cellulare e guardai il calendario.
Ero in piena ovulazione. Fertile al 100%.
«Marc...potremo avere un piccolissimo problema...»
«Io...cioè...lo sai...non ci ho pensato. Mi sono lasciato trasportare dal momento...scusa.»
Lo abbracciai.
«Amore...non devi scusarti. È successo. Punto. Staremo a vedere.»
«Giuro non ti tocco più fino al test di gravidanza. Lo volevo un figlio...ma prima volevo discuterne insime. Così ho fatto casino solo io...»
«Shhh....amore. Se arriva vuol dire che doveva arrivare. Non ci pensare e non sentirti in colpa, ok? E poi dopo tutto che male ci sarebbe? È figlio del nostro amore...non può essere sbagliato.»
«Ti amo lo sai??»
«Mmmm...credo di si! Però ricordamelo ogni tanto...potrei scordarmelo!»

Test invernali 2017 - Sepang

«Amore...sveglia!!»
«Che succe...de?? È quello che penso?»
«Si...ancora non l'ho visto. Volevo scoprirlo insieme a te!»

Al mugello tutto può succedereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora