Capitolo V

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«Kol, puoi uscire dal bagno» dico piano.
Grazie al cielo, mio padre non si è accorto di nulla. Kol apre la porta del bagno ed esce ridendo.
«Questa è la prima volta che qualcuno mi chiude in bagno» dice lui, sedendosi sul mio letto. Scuoto il capo e ridacchio anch'io «Scusami, ma dovevo farlo. Cosa avrei raccontato a mio padre?».
«La verità» dice lui, alzando le spalle. La verità... Giusto, ma quale?
«Ossia?» gli chiedo io , inarcando un sopracciglio. Lui sorride e si sdraia sul mio letto . Che cavolo sta facendo?
«Mi sembra ovvio: che c'è un uomo attraente nel tuo letto» dice infine. Scoppio a ridere e scuoto il capo «Sei irrecuperabile» dico , guardandolo negli occhi.
«Francamente lo so. Ma non me importa» mi risponde lui , facendomi l'occhiolino.
«Casanova, ho da fare adesso. Ma ci sentiamo al telefono» gli dico, sorridente.
«Okay Miss... Ah, ti prego di farmi fare una bella figura domani sera alla festa. Ci tengo molto» mi avverte lui , baciandomi la fronte e aprendo la finestra. Rimango stupita dal suo gesto e ci metto un po' a realizzare ciò che sta per fare.
«Bye!» mi dice lui, lanciandosi nel vuoto.
«Oddio, Kol!» grido io, correndo verso di lui. Ma è troppo tardi ormai. Mi affaccio e guardo di sotto preoccupata. Invece di un Kol spiaccicato al suolo , ne vedo uno che mi sorride. È in piedi e non ha nemmeno un graffio. Come è possibile? Sto diventando veramente matta!
«Sei impazzito per caso? Saresti potuto morire!» lo rimprovero, trafuggendolo con lo sguardo.
«A te sarei mancato?» mi risponde lui prima di andarsene via.
Sorrido e chiudo la finestra. È il momento di scrivere sul mio diario.

Caro diario,
eccomi di nuovo qui a parlarti di Kol.
Oggi ho trascorso l'intero pomeriggio in suo compagnia e , anche se delle volte mi fa arrabbiare sul serio, non riesco ad odiarlo o portargli il muso per un po'. È come se il mio cervello si rifiutasse di provare odio e rabbia nei suoi confronti e ció mi fa impazzire.
Prima di andarsene via mi ha baciato la fronte e devo ammettere che per un secondo mi sono sentita in Paradiso. Le sue labbra sottili sono morbide e il suo profumo è qualcosa di indescrivibile. Con lui mi sento bene, è inutile continuare a negarlo ma è anche vero che è troppo presto per ammettere che c'è chimica tra noi.
Kol fa emergere di nuovo quella parte di me che sembrava essersene andata via per sempre. C'è qualcosa peró che non riesco a spiegarmi... Per andarsene via e non essere visto da nessuno, Kol si è buttato dalla finestra della mia camera ed è atterrato in piedi sano e salvo. Come puó tutto questo essere possibile?
Non riesco a capire come abbia fatto.
Sono tante le azioni inspiegabili che quel ragazzo compie ed io voglio scoprire che cosa mi nasconde.

Alle otto in punto scendo a cenare e , con mia enorme sorpresa, vedo Klaus ed Elijah ai piedi delle scale intenti a chiacchierare con mio padre . Non appena notano la mia presenza, tutti e tre posano il loro sguardo su di me e sorridono. «Cloe, che piacere rivederti» esordisce Klaus, sorridendomi.
«Klaus, Elijah ... Il piacere è tutto il mio» dico sorpresa. Mio padre mi sorride e ci scorta in salotto «Mi dispiace di non averti avvertito che questa sera Elijah e Klaus sarebbero stati nostri ospiti, ma non credo che ci siano problemi. Giusto?» .
Scuoto il capo e mi siedo al mio posto «Assolutamente no. Va tutto bene» gli rispondo io.
Elijah si siede accanto a me e mi rivolge uno sguardo che non riesco a decifrare.
«Bene, spero che la cena sia di vostro gradimento» dice mio padre, non appena i camerieri ci servono i piatti.
«A giudicare dall'aspetto e dall'odore , sicuramente sarà squisita» afferma Klaus , versandosi un po' di acqua nel bicchiere.
Cominciamo a mangiare , ma mio padre a causa di un problema a lavoro è costretto ad andarsene. Perfetto, sono da sola con questi due. Per un buon quarto d'ora , da quando mio padre se ne è andato, nessuno proferisce parola. A rompere il silenzio è Klaus, che si rivolge a me «Allora, Cloe, ti piace New Orleans?».
«Adoro questa città... Non ha nulla a che fare con Roma, ma è comunque un bel posto» gli rispondo io, sorridendogli un po'.
«E cosa ne pensi dei suoi abitanti?» aggiunge. Mi sembra di stare sotto interrogatorio , così prendo un bel respiro e gli rispondo «Sono tutti gentili e accoglienti».
Klaus ridacchia e scambia un'occhiata veloce con il fratello. Che cosa vuole dirmi?
«Sei troppo ingenua, Cloe. Non dovresti fidarti della prima persona che si mostra gentile con te. Magari potrebbe nascondere dei segreti incoffessabili» continua il biondo. Mi sta innervosendo. «Magari non sono tutti degli psicopatici assassini vestiti da angeli» ribatto io, posando la mia forchetta sul piatto.
Elijah , che fino a questo momento non ha parlato, interviene in mia difesa «Niklaus, non credi che sia meglio finirla qui? La stai innervosendo parecchio e non ritengo sia giusto continuare ad infastidirla , visto che siamo suoi ospiti».

Finalmente! 1-0 per Elijah, penso io ridendo un po'.

Klaus sorride «Certo, hai ragione. Meglio evitare certi discorsi. Ma deve pur sapere che dietro volti angelici si celano mostri raccapriccianti».
«Niklaus! Basta!» dice Elijah con un tono alterato . Involontariamente penso a Kol. Il suo comportarsi stranamente, il suo rimanere illeso dopo un salto nel vuoto di almeno 8 metri ... Scaccio questi pensieri e mi schiarisco la voce.
Elijah si volta verso di me e , con uno sguardo quasi preoccupato , mi chiede «Va tutto bene?» . Annuisco velocemente «Sì, va tutto bene. Grazie» dico io.
Quando ci portano il vassoio con la frutta, io afferro una mela e comincio a sbucciarla ma il coltello mi sfugge dalle mani e finisco con il tagliarmi il polpastrello del pollice. Due gocce di sangue imbrattano la tovaglia bianca e noto che Elijah serra la mascella.
«Elijah ... Ehm... Ti senti bene?» gli domando io , afferrando un tovagliolo per tamponarmi la ferita. Lui annuisce e si volta dall'altro lato «Sì. Tranquilla, vai a medicarti» mi risponde lui.
Klaus ride divertito «Povero Elijah. Il sangue ha ancora questo effetto su di te?».
«Chiudi il becco , Niklaus» sibila Elijah.
«Sai , Klaus, non è giusto biasimarlo per la sua reazione alla vista di un po' di sangue. Molta gente è sensibile ed è normale che possa dargli fastidio» intervengo io in difesa di Elijah.
«Pensavo che dopo tutta la sua esperienza non fosse più così debole» mi risponde il biondo.
A New Orleans sono tutti malati, okay.

Forse anche Elijah è uno schizzato, devo solo aspettare una sua mossa che me lo dimostri.

«Delle volte, parli come se fossi un nonno con un bagaglio di esperienza impressionante... Ma in realtá non è così: dimostri qualche anno in più di me, non di più» dico io, rivolgendomi a Klaus mentre avvolgo un piccolo cerotto intorno al mio dito.
Klaus scoppia a ridere come un pagliaccio ed io lo guardo sconvolta.

Elijah incontra il mio sguardo e picchietta con l'indice sulla sua tempia come per farmi capire che Klaus è fuori testa.
«Cloe Amato, dolce creaturina indifesa... So di avere la faccia da Playboy con non più di 23 anni, ma fidati sono molto più anziano di quanto immagini» mi risponde lui.
A questo punto guardo Elijah ed annuisco «Hai ragione, è completamente fuori di testa» sussurro io.
«Che ti avevo detto?» dice lui.
«Vi ho sentito, idioti» ci riprende Klaus.
A questo punto io ed Elijah ridiamo divertiti.

Verso le 22:00 mio padre chiama a casa e mi dice che rimarrá fuori per la notte.
«Ti prego, offri delle camere ai fratelli Mikaelson e digli che sarebbe un piacere ospitarli per la notte» dice mio padre.
Che cosa?! No, non è possibile.
«Papá, è davvero necessario?» gli dico io, cercando di fargli cambiare idea con la mia voce da cucciola ferita.
«Certo che è necessario! Avanti, fai ció che ti ho detto» mi ammonisce lui.
Mi arrendo e , dopo aver riagganciato, raggiungo i due fratelli nel salone.
«Mio padre questa sera non tornerà a casa, ma vi offre delle camere per dormire. Per lui sarebbe un vero piacere ospitarvi» gli annuncio io. Klaus mi sorpassa e ,prima di uscire di casa ,mi dice «È molto gentile, ringrazialo... Ma non posso proprio fermarmi. Ci vediamo domani sera , Cloe». La porta si richiude alle sue spalle ed io rimango sola con Elijah.
«Tu , invece? Che fai?» gli chiedo io, incrociando le braccia la petto.
«Se per te non è un disturbo, accetto l'offerta di tuo padre. Non mi piace l'idea che tu debba trascorrere la notte da sola in una casa così grande» mi dice lui , sorridendomi dolcemente.
È un vero e proprio gentleman, non c'è nulla da dire.
«Non sarebbe la prima volta che dormirei da sola» gli dico io, facendogli strada verso una camera libera.
«Se posso evitare di lasciarti da sola, lo faccio con piacere» mi risponde lui. Perché è così gentile con me? Ci fermiamo davanti alla porta della sua stanza «Notte , Elijah» gli dico.
«Notte, Cloe» mi risponde lui , sorridendomi.



•Angolo autrice•

Ciao a tutti! Cosa ne pensate della storia? Cosa ne pensate di Kol?
E di Elijah??
Premetto che ci saranno parecchi colpi di scena ed intrecci... Vi dovete aspettare di tutto!

Anyway, sono troppo curiosa di sapere chi preferite tra Kol ed Elijah... Ed ovviamente il perchè della vostra preferenza🤔😘

Un bacio, Clary 💕

Insegnami ad amare |#Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora