Sto morendo dalla vergogna. Kai mi squadra dalla testa ai piedi ed un sorriso d'approvazione compare sulle sue labbra.
Sento le guance infiammarsi ed immediatamente mi volto di spalle per abbottonarmi la camicia.
«Esiste una regola , Parker: prima di entrare im una stanza, si deve bussare alla porta» sibila irritato l'Originale.
Kai ridacchia «Sì, ma solo se la porta è chiusa» si difende. Prendo un bel respiro e mi volto di nuovo. Faccio giusto in tempo a guardare Kol in faccia che lo vedo sfoggiare la sua vera natura da vampiro. In un attimo i suoi canini spuntano fuori dalla sua bocca ed i suoi occhi diventano rossi . L'Originale prova a fare uno scatto in avanti , ma io gli poggio una mano sul petto e cerco di farlo calmare.
«Kol! Kol, fermati. Non ne vale la pena» lo rassicuro, puntando i miei occhi nei suoi.
È furioso e sento scattare in me una molla , una sorta di campanile di allarme che mi avverte del pericolo che sto correndo io stessa.
Nelle mie vene sento scorrere la rabbia di Kol, la stessa furia che prova lui minaccia di prendere il sopravvento anche su di me. Ho i nervi a fior di pelle e temo che possa esplodere da un momento all'altro.
«Non lo sopporto, Cloe. Mi dispiace tanto! Ho provato ad ignorarlo , ma non ci riesco» ringhia il vampiro, cercando di sopraffarmi per raggiungere Kai e ridurlo a inutili brandelli di carne.
«Kol, basta. Tra di voi non scorre buon sangue ed è palese che vorreste torcervi il collo a vicenda, ma cercate di contenere la collera... Almeno per questa sera» sentenzio io .
«Io non mi limiterei a torcergli il collo. Gli taglierei la lingua, gli caverei gli occhi e altre tante belle cose che solo uno scienziato pazzo potrebbe fare! » interviene lo sciamano. Mi volto di scatto verso di lui e sbraito «Piantala! La situazione è critica e tu continui a mettere il carro alla salita. Qual è il tuo problema, Malachai?».
Un sorriso malinconico gli increspa le labbra e avanza di qualche passo verso di me «Lo vedi, Cloe? Stai cominciando ad odiarmi. Avevo ragione io» dice.
Lo sapevo. Ecco che Kai mi porta rancore. Non sa che sto perdendo la calma. Non volevo aggredirlo in quel modo, ma l'ho fatto.
«Kai, ti prego... Smettila» sibilo.
Lui ride «Perché dovrei farlo? È la verità. Tu mi odi e lo farai sempre di più».
«Maledizione, chiudi la bocca !» grido, afferrando i fogli dei suoi incantesimi e torandoglieli contro. Che mi sta succedendo? Vorrei uccidere Kai in questo preciso istante e non riesco a sopprimere questa malsana voglia.
Kol mi afferra per le braccia prima che possa buttarmi sullo stregone e mi tira indietro.
«Si può sapere che ti prende? Fai la morale a me perché vorrei accartocciarlo come un volantino pubblicitario e poi tu lo aggredisci come una fiera?» mi dice il vampiro con un tono di voce incredulo. Cerco di liberarmi dalla sua presa , ma è tutto inutile. So che finchè non mi sarò calmata, non c'è neanche la più piccola speranza che Kol mi lasci andare.
«Scusami tanto , Kol! Ho perso il controllo di me stessa, a volte succede!» dico, respirando lentamente. Malachai ride e raccoglie i fogli che gli ho scagliato contro con rabbia. Mi dispiace per quello che ho fatto.
«Grazie per avermi restituito i fogli. Ci vediamo a tavola» dice, facendomi l'occhiolino e lasciando la stanza. Non appena Kai esce, Kol mi libera dalla sua presa ma comincia a farmi la predica.
«Ti sembra il modo di comportarti? Che ti succede? Non sembravi nemmeno te stessa.Sembravi...-» inizia, ma io concludo la frase per lui. So che di Kol mi posso fidare. Ho bisogno di aiuto e se io gli chiedessi di mantere un segreto, lo farebbe senza esitare.
«Sembravo te, lo so. C'è qualcosa che devo dirti a proposito del mio comportamento... Ma voglio che rimanga un segreto tra di noi» comincio, incrociando le braccia al petto e guardando in basso. Devo dirglielo ora, non posso tenermi questo peso dentro.
Kol si avvicina a me e mi guarda confuso.
Alzo lo sguardo su di lui e lo abbraccio stretto.
«Non posso dirlo ad alta voce» sussurro, avvicinando la mia bocca al suo orecchio.
«Mormora, ti sentirò» mi risponde il vampiro, accarezzandomi la schiena.
«Ogni volta che bevo il sangue di un componente della famiglia Mikaelson, eredito una sua caratteristica che rimane in me fino a quando il mio organismo non lo smaltisce completamente» sussurro quasi impercettibilmente. Kol rafforza ancora di più l'abbraccio e mi bacia una guancia.
«No... Non è possibile. Quindi sarai soggetta a continui sbalzi d'umore a causa mia? Ti ho trasformata in una psicopatica serial killer?» dice sconvolto. Chiudo gli occhi e gli accarezzo una guancia «Kol, non è colpa tua. Stavo per morire e tu mi hai salvato la vita. Ho già gestito la forza che il sangue di Elijah mi aveva donato... Riusciró anche a gestire degli attacchi d'ira improvvisi, non ti preoccupare» gli rispondo io, sfoggiando un sorriso dolce.
L'Originale poggia la fronte contro la mia e scuote il capo lentamente «Mi dispiace così tanto» sussurra.
«Hey, non ho commesso nessun omicidio... Per ora. Stai tranquillo» gli dico, baciandolo con affetto. Kol mi prende il volto tra le mani e mi guarda negli occhi «Ti amo. Non dimenticarlo mai» dice, accarezzandomi gli zigomi con i suoi pollici.
Sorrido «Certe cose non posso essere dimenticate nemmeno sotto ipnosi» dico.
Stiamo per baciarci di nuovo, ma Rebekah ci interrompe.
«La porta è chiusa e , sinceramente, non ho voglia di entrare e scoprire che cosa state facendo... Sono venuta qui solo per dirvi che la cena è pronta e Niklaus è affamato. Minaccia di finire tutto il cibo da solo e di non lasciarvi nemmeno le briciole» dice la bionda. Ridacchio e Kol scuote il capo .
«È sempre il solito. Non si smentisce mai» mormora, prendendomi per mano e avviandosi verso la porta.
Quando giungiamo in salotto sono già tutti seduti ai propri posti. Nikalus è imbronciato e ci fulmina con lo sguardo.
«Santa Klaus, non è così che si trattano gli ospiti. Hai minacciato di mangiare tutto e non lasciarci nulla, vergognati maialino» scherzo, sedendomi accanto a Kol. Rebekah scoppia a ridere ed Elijah si copre la bocca con il tovagliolo. Solo adesso noto di essere seduta tra Kol ed Elijah , ma davanti a me ho Kai che mi lancia un'occhiata divertita. Mio padre non osa proferire parola.Lo stesso Klaus ride , mentre Kol innalza il calice in alto e , con un sorriso divertito sulle labbra , dice «A Klaus , quel gran maiale, che non riesce a contenersi».
«Non siete per niente divertenti?!» afferma l'ibrido, ridendo.
«Allora sei ubriaco prima di bere, Nik. Stai ridendo come un matto» gli dice Rebekah, portando la forchetta alla bocca.
Il resto della cena è tranquillo e contonuiamo a ridere allegri. L'unico problema sono le occhiate enigmatiche di Kai , che non fanno altro che farmi rabbrividere.
Il dolce viene servito ed io sgrano gli occhi davanti alla fetta di torta che mi viene servita.
Afferro la forchetta e taglio un pezzetto di dolce, ma Kol ha la buona idea di poggiare una mano sul mio ginocchio. Che fa? Lo guardo con fare interrogativo e continuo a gustarmi il dolve indisturbata.
Kol sorride ed io , assaporando la torta ai lamponi , inarco un sopracciglio confusa.
La mano di Kol sale alla mia goscia ed io mi schiarisco la voce, attirando l'attenzione di Elijah su di me.
«Va tutto bene?» mi chiede l'Originale. Io annuisco velocemente «No. Ehm, volevo sì! È tutto okay» sorrido. Elijah aggrotta le sopracciglia ed intrattiene una conversazione con Niklaus e mio padre.
Kol si volta verso di me e sorride «Mi stai facendo impazzire, smettila» dice.
Sgrano gli occhi «Io? Ma che dici?».
Kol ride «Ti va di scherzare? Il tuo piede sul mio polpaccio ti dice qualcosa?».
Il mio che? O pace, Kol ha perso il senno.
«Io non ti sto toccando! Sei tu che tocchi me!» puntualizzo. In un istante capisco tutto.
Guardo Kai e lo vedo ridere di gusto.
«Kai! Smettila! Questo è barare! Ti stai divertendo?» sbraito, fulminandolo con lo sguardo.
Lui sorseggia il contenuto del suo bicchiere e sorridendo dice «Non ne hai idea. Benedetta magia. L'illusione è fantastica».Kol ringhia e si alza, portandomi con sè.
«Scusateci, ma noi andiamo via» si scusa con tutti, prima di prendermi in braccio e correre a velocità vampiro fuori di casa Mikaelson
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Insegnami ad amare |#Wattys2016
FanfictionCloe Amato è una ragazza come tante altre. I suoi genitori sono separati da undici anni e suo padre vive a New Orleans. Non appena la scuola finisce , la giovane raggiunge il padre in America per trascorrere l'estate insieme a lui. Dal momento che...