Capitolo XXVII

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«Cloe» dice mia nonna.
«Nonna, finalmente. È da un po' che non mi fai visita» le rispondo io, abbracciandola. Lei mi stringe tra le sue braccia e mi accarezza i capelli. Avevo bisogno di un abbraccio così: un abbraccio materno.
«Lo so, tesoro. Non avevi bisogno di vedermi, te la sei cavata benissimo fin'ora» mi risponde lei sorridente. Sono stata un totale disastro, come fa a dire che me lo cavata da sola?
«Quindi, se adesso sei di nuovo qui, vuol dire che ho bisogno di te... Giusto?» le chiedo io, alzando le spalle.
«Devi solo sapere che fino a quando avrai in circolo in sangue di Kol, sarai soggetta a degli sbalzi di umore continui... La ferocia si impossesserá di te» mi dice lei. La ferocia? Bene! Grazie infinite per il regalo, Kol!
«C'è un modo per poterla controllare?» le domando agitata. Lei annuisce «Sì, ma non so se riuscirai a trovare la forza per farlo. La ferocia è una caratteristica di Kol, esattamente come la forza la è di Elijah. Per poterla controllare dovrai concentrarti su di essa, ma fai attenzione: potrebbe prendere il sopravvento su di te e spingerti a compiere azioni che non vorresti» mi spiega.
In pratica sono diventata una bomba ad orologeria. Sospiro e guardo in basso «C'è dell'altro, nonna?».
Lei mi accarezza delicamente il viso e ,prima di sparire, mi dice «Non tutto quello che pensi adesso è reale». Un secondo dopo , una luce mi avvolge e mi sveglio.

La testa mi fa malissimo e sento le mani formicolarmi. L'ultima cosa che mi ricordo è di essere svenuta nel salotto dei Mikaelson. Accanto a me c'era Kai , mentre Kol mi stava tenendo stretta tra le sue braccia. Odio Kol. Lo odio in un modo viscerale e lui odia me. Non capisco perché si sia preoccupato per la mia salute, visto che non desidera altro che vedermi morta. Apro piano le palpebre e metto a fuoco la stanza in cui mi trovo: la mia. Qualcuno deve avermi riportata alla villa , ma non so chi. Mi alzo e mi avvicino allo specchio posto accanto all'armadio. Sollevo la maglietta sporca di sangue ed esamino la pelle sopra lo stomaco.
Non c'è nemmeno un graffietto , grazie al cielo. Il sangue di Kol mi ha guarita, ma a quanto pare mi farà uscire fuori dai gangheri. Dio, sono così stanca e confusa. Apro l'armadio e prendo dei vestiti puliti, poi vado in bagno e mi faccio una doccia. Devo far luce su questa patetica situazione.

Quando il mio aspetto è ormai presentabile, esco fuori dalla mia stanza e incrocio mio padre per il corridoio. Wow, fantastico! Visto che dovrei evitare di arrabbiarmi, il destino mi fa incontrare la persona più abile a farmi perdere il controllo.
«Cloe, come stai?» mi domanda, parandomisi davanti per impedirmi di andarmene.
Incrocio le braccia al petto e mi mirdicchio il labbro inferiore. Devo calmarmi.
«Non fingere che ti importi qualcosa, ti prego. Adesso, se non ti dispiace, ho degli impegni più importanti da sbrigare» lo liquido io, sorpassandolo. Mio padre peró è testardo tanto quanto me, quindi mi afferra per un braccio e mi costringe a confrontarmi con lui .
«Si puó sapere qual è il tuo problema, Cloe? Dove ho sbagliato?» mi domanda lui. Sta scherzando , spero. Mi ha rovinato la vita e ha la sfacciataggine di chiedere qual è il mio problema?
«Mi hai distrutta, ecco qual è il problema. Mi hai fatta crescere nella menzogna, mi hai programmata per uccidere i tuoi nemici e adesso hai il coraggio di domandarmi dove hai sbagliato? Hai sbagliato tutto , papà!» grido , sentendo gli occhi pizzicare. Non devo piangere. Mio padre mi guarda con un'aria triste, il suo volto è una maschera di malinconia . Scommetto che è stato assalito dai sensi di colpa, ma ora è troppo tardi per aggiustare le cose.
«Io non intendevo rovinarti la vita, ma l'ho fatto... E non hai la minima idea di quanto mi dispiaccia. Convivere con la consapevolezza di aver distrutto la vita di mia figlia, la mia bambina, mi fa stare malissimo e vorrei tanto poter cambiare tutto» mi risponde lui, cercando di modulare il tono della voce.
La rabbia comincia a farsi sentire e stringo i pugni. Devo combatterla. Devo combattere l'istinto animalesco di Kol. Respiro profondamente «È troppo tardi per tornare indietro, non credi? Adesso lasciami andare, devo trovare Kai» sibilo, allontanandomi da lui. Sento gli occhi di mio padre puntati addosso e mi chiede «Kai? Non cerchi Kol?».
Kol. Kol... Dio, che nervoso! Non lo voglio sentire nemmeno nominare!
«Non menzionare il suo nome! Non ho alcuna ragione per cercarlo , se non quella di ucciderlo. E poi, se la memoria non mi inganna, tu lo odiavi da morire» urlo, cominciando a perdere il controllo di me stessa. Sento i muscoli contrarsi e il desiderio di lottare farsi sempre più forte.
«Non lo odio, Cloe. È solo che non lo vedo come una persona affidabile. Non è lui che dovresti avere al tuo fianco. Elijah...-» inizia, ma io lascio uscire un grido di rabbia e frustazione dalla mia gola.
«Smettila! Smettila subito!» ringhio, scappando via prima di combinare qualche disastro.
Corro fuori dalla villa e in giardino mi imbatto in Kai. Finlamente qualcuno che mi vuole veramente bene. Sorrido e gli butto le braccia al collo . Kai mi stringe a sè ed io inalo il suo profumo , chiudendo lentamente gli occhi.
Sta facendo piano piano scomparire la voglia di strangolare mio padre.
«Hey» mormoro, sentendomi a casa tra le sue braccia.
«Va tutto bene?» mi domanda lo sciamano.
Sorrido divertita e scuoto il capo «Fino a cinque minuti fa no. Ma adesso sei qui e tutto va a meraviglia» gli rispondo, poggiandogli una mano sulla guancia. Kai chiude gli occhi al contatto della mia mano sulla sua pelle. Sembra quasi nervoso, non è a suo agio.
«Kai?» lo richiamo. Lui copre la mia mano con la sua e sorride impercettibilmente «Sì?» mi domanda.
«Va tutto bene?» gli chiedo , guardandolo negli occhi. È come se la mia vicinanza lo facesse sentire fuori posto.
«Sì. È solo che ... Bhe, sì. Oh, non fa niente» mi risponde lui. Non ho mai visto Kai comportarsi così. Cosa gli sta succedendo? Mi avvicino di più a lui e mi metto in punta dei piedi per poter raggiungere il suo volto.
«Ci sono io qui, stai tranquillo» gli sussurro , per poi azzerare la breve distanza che divide le nostre labbra. Il bacio con Kai non è come sognavo. Lui risponde, ma sembra non essere presente. Io infilo le mani tra i suoi capelli e chiudo gli occhi. Kai appoggia con esitazione le sue sui miei fianchi e mi stringe di più a sè. Sembra sciogliersi un po' , ma è sempre nervoso ed io riesco a percepirlo. Ci allontaniamo e appoggio la mia fronte contro la sua «Dove sei , Kai?» gli sussurro. Lui guarda in basso ed alza le spalle «Qui» mormora.
Scuoto il capo e lo prendo per mano «Andiamo ,dai» dico , portandolo sul retro del giardino. Lui mi segue e io gli lancio di tanto in tanto delle occhiate veloci. Cosa c'è che non va?
È quasi come se Kai mi assecondasse contro la sua volontà. Mi fermo nel bel mezzo del giardino e sospiro, poi mi siedo a terra a gambe incrociate e faccio segno a Kai di fare lo stesso.
Abbasso lo sguardo e fisso una piccola margherita dai petali leggermente rosati. Non capisco Kai e vederlo così mi fa un po' male.
«Hey» sussurra lui, posandomi una mano sul ginocchio. Io non lo guardo in faccia e mi limito a rispondergli nello stesso modo «Hey».
«Che succede?» mi domanda.
Inarco un sopracciglio e alzo le spalle «Non lo so. Dimmelo tu, Kai» gli chiedo apatica.
Malachai mi solleva il mento con il pollice e l'indice e mi fa voltare verso di lui. I suoi occhi , che di solito brillano di una luce vivida, sono spenti. Mi domando il perché.
«Ci sono delle cose che non ricordi bene, Cloe . Dobbiamo aspettare solo un po' e tornerai a ricordarle. Per adesso, fidati di me» mormora Kai con un fil di voce.
«Io ricordo tutto alla perfezione Kai» gli rispondo secca. Lui diventa serio «Allora dimmi quando ci siamo scambiati il primo bacio» mi domanda senza esitare nemmeno per un secondo. Sorrido e lo guardo come se fosse impazzito.
«Che razza di domanda mi fai?» dico.
«Rispondimi» ribatte lui.
A che gioco sta gicando? Cerco di pensare , ma non me lo ricordo. Poi , all'improvviso, un'immagine mi compare nella mente. Io e Kai stiamo discutendo nel giardino il giorno della festa organizzata da mio padre per darmi il benvenuto. Nel ricordo non vedo il volto di Kai, ma solo la schiena.
«Alla mia festa di benvuto» rispondo dopo qualche secondo.
Lui ride amereggiato «Davvero? Peccato che ce lo siamo scambiato cinque minuti fa».

Ci siamo baciati per la prima volta solo cinque minuti fa? Ma che dice?

«Va bene, Malachai. Se questo è uno scherzo , deve finire all'istante» gli dico, sbattendo velocemente le palpebre. Lo stregone peró mi guarda con intensità e mi fa intendere che non sta scherzando. Mi alzo di scatto e lo guardo sconvolta.
«No. Dimmi che non è vero. Mi hanno soggiogata?» urlo nervosa .
Kai si alza e mi afferra per le braccia «Stai tranquilla: la persona che ti ha soggiogata può rimediare. Ma devi calmarti prima».
«Vuoi dire che ció che provo per te non è reale? Eppure io ti amo!» grido, tremando come una foglia.
Kai scuote il capo «Sarebbe stato bello amarti, ma purtroppo sembra che la nostra storia sia tutta un'illusione».
«Non ci credo. L'amore non puó essere condizionato» ribatto , sentendo delle lacrime scorrermi sulle guance. Malachai mi accarezza il volto e scuote lentamente il capo.
«Io non ci credo. Baciami , Kai» gli ordino.
«No, non posso» mi risponde lui.
«Ti ho chiesto di baciarmi» dico decisa.
Lo sciamano mi guarda negli occhi e poi lascia che le noste bocche si fondino. C'è passione nel bacio, ma è anche vero che il suo non è il tipo di tocco che mi fa venire i brividi, che mi lascia senza fiato. È come se baciassi un amico.
Le mani di Kai scivolano dal mio volto al mio collo , per poi posizionarsi sulle spalle. Ci stacchiamo e lui mi lascia un ultimo bacio a stampo sulle labbra.
«Contenta adesso? Io ho provato amore, ma tu hai provato affetto» le sue parole mi colpiscono come uno schiffo in pieno volto. Mi sento in colpa.
«Kai, io ...-» sussurro io.
Lui mi fa segno di tacere «Spero che una volta riacquistati i tuoi veri sentimenti, non tramuterai in odio ció che provi per me».
«Non potrei mai farlo!».
«Con Kol lo hai fatto» continua lui.
Kol. Ciò vuol dire che io amo Kol. Chiudo gli occhi e mi abbandono ad un pianto silenzioso.
Kai si limita a guardarmi addolorato, ma poi rompe il silenzio.

«Eccolo, ti lascio con lui» dice, scomparendo.
Delle mani si posano sulle mie spalle ed io rabbrividisco. È questo il tocco che mi fa stare bene. Mi volto ed i suoi occhi incontrano i miei.
«Ricordati di me. Ricordati di avermi amato.» dice il vampiro. Chiudo gli occhi e quando li apro mi sento diversa. Fino a pochi secondi fa avrei detto di essere in piedi davanti alla persona che odio più di chiunque altro , ma adesso vi dico che sto a pochi centimetri da quella che amo più della mia stessa vita.

«Cloe» sussurra lui, sorridente. Sì, certo. Pensi di riconquistarmi con un sorrisetto? Eh no, caro. Abbiamo un conto in sospeso.
Alzo un braccio e mollo uno schiaffo sulla guancia di Kol , che mi guarda confuso. I suoi occhi sono sbarrati, forse pensa che non sia in me. Sorrido divertita «Ciao, Kol!»

Insegnami ad amare |#Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora