Capitolo XXX

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«Dove stiamo andando?» chiedo a Kol, non appena usciamo dal cancello di casa Mikaelson.
Sono certa che mio padre mi farà una bella ramanzina quando tornerò a casa.
Il vampiro mi lascia andare e sorride «Volevo portarti via già da prima dell'antipasto, ma non potevo. Kai mi ha dato lo spunto per farlo, se così vogliamo dire» mi dice, infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni. Scuoto leggermente il capo , mentre un sorriso allegro si fa largo sulla mia bocca. Kol Mikaelson, mi farai impazzire prima o poi.
«Dove volevi portarmi?» gli chiedo. Lui mi prende per mano e mi trascina per le strade di New Orleans. In men che non si dica, ci troviamo in mezzo ad una folla di gente che balla , suona e canta .
Rido e guardo Kol «Perchè mi hai portato ad una parata?» gli chiedo, guardandolo fisso negli occhi. Lui mi attira a sè e sorride «Perché volevo far sapere a tutti quanto ti amo. Il mondo deve sapere che sono ossessionato da te, la ragazza più bella , testarda, spiritosa , coraggiosa e folle che abbia mai conosciuto in vita mia. Sono follemente innamorato di te e non me ne importa un fico secco del resto» dice ad alta voce. La gente si volta a guardarci e qualcuno si ferma addirittura. Mi sento un po' in imbarazzo, ma non me ne importa niente. Prendo il volto di Kol tra le mie mani e lo bacio sulle labbra con dolcezza.
«Ti amo, Kol Mikaelson. Ti amo più della mia stessa vita. Darei fuoco al mondo intero per te e ti prometto che tutto questo sarà per sempre» mormoro , sentendomi improvvisamente travolgere dalla passione incontrollata. Accidenti, è tutta colpa sua. Kol mi bacia ancora e la gente comincia ad applaudire. Qualcuno fischia ed urla ed i sorrido contro le labbra di Kol. Vorrei che questo momento non finisse mai, ma purtroppo in tutte la favole accade qualcosa di terribile e l'oscurità cerca di intossicare la felicitá che ci fa esplodere i cuori di gioia. Le insegne dei locali intorno a noi si spengono ed i lampioni esplodono. La gente comincia a gridare e scappare da tutte le parti.
Qui c'è sicuramente lo zampino di Tanya.
Mi volto verso Kol e lo vedo fissarmi sconvolto.
«Kol! Kol che succede?» gli chiedo, scuotendolo per un braccio. I suoi occhi si trasformano in quelli di un toro alla vista del rosso e il suo labbro superiore si ritrae, mostrandomi i suoi canini appuntiti.
«Cloe, vattene via da qui» ansima, fissando la mia gamba. Sposto lo sguardo verso il basso e vedo una ferita sul mio polpaccio. Diamine!
«Kol... Controllati» sussurro, arretrando di qualche passo. Lui stringe i denti e cerca di distogliere lo sguardo dalla mia ferita, ma non ci riesce. Sta soffrendo, lo vedo.
«Vai! Corri , non so per quanto sapró controllarmi!» ringhia, fissandomi negli occhi.
Scuoto il capo «No!» grido avvicinandomi cautamente a lui.
Kol chiude gli occhi e afferra velocemente un passante impaurito , che cerca di mettersi al riparo. Lo guardo inerme e il sangue mi di gela nelle vene , quando vedo le zanne di Kol perforare il collo dell'uomo e bere il suo sangue fino alla morte. Il corpo cade a terra con un tonfo sordo ed io indietreggio di un passo.
«Ti prego, vai via» sibila lui, coprendosi la bocca con una mano.
Improvvisamente Kol urla e si inginocchia a terra , tenendosi la tempie con le mani.
«Non mi servirebbe a nulla , se tu la prosciugassi!» urla la voce di Tanya. Mi volto e la vedo avanzare a passo lento verso di noi. La sua mano e stesa verso Kol nell'atto di fargli soffrire le pene dell'inferno.
«Fermati immediatamente, Tanya!» grido iraconda. La rabbia comincia a farsi sentire di nuovo ma questa volta ,se le cose si metteranno male, non esiteró a sfruttarla. La strega sorride mefistofelica e si ferma a qualche passo di distanza da me.
«Hai ragione, non mi sembra il caso di torturare il tuo ragazzo Originale quando quella che mi serve sei tu!» afferma, schioccando le dita . Un secondo dopo Kol rantola e cade a terra con il collo spezzato.
«Questo non dovevi farlo» sibilo, concentrandomi sulla rabbia che provo. Desidero farle del male, voglio ferirla.
Tanya sorride «Sto tremando di paura. Muoviti e vieni con me , se non vuoi vedere il tuo amato autocombustionarsi» ridacchia.
«Io non vengo da nessuna parte» dico, scagliandomi verso di lei e buttandola a terra.
La strega urla e cerca di dimenarsi, ma io sembro essere più forte del normale.
«Motus!» grida Tanya, facendomi schizzare lontano da lei. Sbatto la schiena contro la parete e cado a terra . Neanche il dolore sembra fermarmi, sono in preda ad una furia omicida. Afferro un pezzo di vetro e lo lancio di piatto contro Tanya, ferendole di striscio la guancia destra.
«Maledetta! Incen-...» inizia, ma qualcuno le avvolge delle catene antimagia intorno ai polsi.
«No!»grida lei. Io cado in ginocchio a terra e comincio a sentirmi un po' debole. Deve essere stato lo sforzo per attaccarla.
Kai si materializza davanti a Tanya e le comincia a risucchiare un po' della sua magia. La ragazza cade a terra ed urla come un'ossessa.
«Non avresti dovuto farle del male» afferma lo stregone con tono freddo. Tanya sviene e Kai si volta verso di me. Mi ha salvato la vita, nonostante io gli abbia spezzato il cuore.
«Stai bene?» mi domanda Malachai. Annuisco e guardo in basso. Se lui non fosse arrivato in tempo, sarei morta e Dio solo sà cosa avrebbero fatto a Kol.
«Non credo, Kai. Ma grazie per averci salvati» mormoro, cercando di alzarmi in piedi.
«Io ho salvato te, non lui» mi risponde Kai, pulendomi con il pollice lo zigomo sporco di sangue.
«Scusami. Io ti ho ferito e se adesso mi odi, ti comprendo perfettamente» gli dico, sentendo la mia voce rompersi.
«Io non ce l'ho con te. Non potrei mai odiarti. Ma ti prego di non scambiarti effusioni passionali con il tuo ragazzo quando ci sono io nei paraggi» ridacchia lui, aiutandomi a mettermi in piedi.
Annuisco «Va bene. Ma promettimi che sarai per sempre il mio migliore amico» gli dico, stringendogli una mano. Lui sorride e mi abbraccia «Come dicono i tuoi amici? Sempre e per sempre, giusto? Questa è la misura del tempo in cui io intendo essere il tuo migliore amico» dice Kai. Sorrido a mia volta e nascondo la mia testa nel suo petto.
«Dobbiamo portare Kol a casa adesso» mormoro , scostandomi da lui.
Kai si incupisce un po' «Non credo che sia un luogo sicuro al momento» dice lui, aiutandomi a sollevare Kol da terra. Cosa intende dire? Un forte boato mi fa gelare il sangue nelle vene e dopo pochi istanti capisco che il rumore proviene dalla casa dei Mikaelson. Mi volto di scatto e vedo del fumo uscire dalla loro abitazione . Comincio a correre più che posso verso la casa , ma Kai pronuncia una formula magica per fermarmi. La mia corsa viene subito arrestata , e vedo Rebekah volare giù dalla finestra con il collo spezzato.
«Rebekah!» grido, disperata.
«Tuo padre mi ha dato l'ordine di portarti via, non posso lasciarti andare» dice Kai ,avvicinandosi a me. Non puó dar retta a mio padre in questo momento! Mi volto verso di lui e lo afferro per il bavero della giacca «Kai, ti supplico! Devo andare lì! Non posso lasciarli soli!» grido.
«Non potresti aiutarli! Che cosa vuoi fare?» ribatte lui, indicando l'edificio in cui è in corso una guerra.
«Lo so di essere inutile, non c'è bisogno che tu me lo ricordi!» strillo, guardandolo negli occhi. Kai distoglie lo sguardo e annulla l'incantesimo che mi impedisce di raggiungere i Mikaelson.
«Vai, ma stai attenta» si arrende Malachai. Annuisco e mi precipito più veloce che posso verso il portone dei Mikaelson. Entro e vedo Klaus incollato alla parete del salotto, inerme , non capace di muoversi o parlare ed Elijah steso a terra con il collo spezzato.
«Elijah! Klaus...» dico , portami una mano alla bocca . Dov'è mio padre? Per quanto possa essere arrabbiata con lui, non voglio che gli accada qualcosa di male... È pur sempre mio padre.
«Papà?» grido, cominciando a perlustrare le varie stanze. All'improvviso sento qualcuno gridare dal terrazzo, così mi precipito su per le scale e mi nascondo dietro la porta non del tutto chiusa per vedere la scena più brutta della mia vita. Fabio sta tenendo mio padre sospeso nel vuoto . La sua mano è stretta intorno al suo collo e a breve lo lascerà cadere di sotto.

«Dov'è tua figlia, Mister Amato?» gli domanda il mio ex.
«Non te lo diró mai» sussurra mio padre.
«Risposta sbagliata» sibila, rafforzando la presa sul suo collo. Così lo ucciderà!
«Sono qui, Fabio! Lascialo stare, lui è innocente!» grido, uscendo fuori dal mio nascondiglio. Il vampiro si volta di scatto verso di me e sorride «Finalmente. Dì addio al tuo paparino» sussurra Fabio. Ci metto troppo a realizzare ciò che sta accadendo, ma dopo pochi secondi mi ritrovo in ginocchio a terra a piangere disperata. Fabio lascia la presa dal collo di mio padre, sparendo subito dopo. Il mio papà cade di sotto ed un tonfo mi fa capire che è successo. Mio padre è morto.
Non gli ho nemmeno detto addio. Fabio lo ha ucciso. Lo ha ucciso davanti ad i miei occhi per farmi del male.

Ma non sa ancora che questa sarà la sua condanna a morte.

Insegnami ad amare |#Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora