Epilogo

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Flashback.

Roma, 16 ore prima . Punto di vista esterno.

«Se dovessi perderti , vorrei tanto non averti mai incontrata» disse Kai con la voce di chi sta per perdere tutto. In effetti era così.
Da quando ero piccolo , nessuno l'aveva mai amato o fatto sentire importante. Suo padre lo odiava e tutte le mattine continuava a ripetergli quella frase: «Sei solo un mostro, un abominio». Malachai Parker era diverso dai suoi fratelli e per questo non era amato da nessuno. Con il passare del tempo, il rancore che il ragazzo covava dentro di sè maturò in odio verso la propria famiglia e sfociò in un massacro quella famosa sera del 10 Maggio 1994. Era sempre stato solo, non aveva mai avuto nessuno dalla sua parte e adesso le cose erano cambiate: Cloe Amato era entrata nella sua vita e l'aveva stravolta.
Erano migliori amici, ma lui aveva capito di amarla e non accettava la realtà.

Non voleva perderla. Avrebbe preferito vederla tra le braccia di qualsiasi altro ragazzo, piuttosto che non poterla più vedere .

«Kai, ti prego» mormorò Cloe, sciogliendo l'abbraccio che li legava. Kai chiuse gli occhi e si schiarì la voce. Aveva bisogno di aria per schiarirsi le idee. Lasció la stanza e si diresse verso la porta di casa, ma mentre camminava passó davanti alla cucina. Il suo sguardo si posó su una bottiglietta vuota di succo di frutta al mirtillo e immediatamente si fermò. Lui non poteva perdere Cloe, non poteva farlo e la sua mente aveva architettato un piano.
«Tu non morirai» sussurrò, entrando in cucina . La madre di Cloe , non appena erano arrivati a casa quella mattina, gli aveva detto che la figlia impazziva per i succhi di frutta al mirtillo. Il colore di quei frutti era simile al colore del sangue e Kai sapeva bene che , mescolando i due liquidi insieme, avrebbe potuto beffare il destino crudele e salvare la vita della ragazza che amava. Afferrò una bittiglietta intatta di succo e ne versò metá contenuto in un bicchiere di vetro, poi afferró un coltello e si tagliò il palmo della mano. Il sangue cominció a cadere nel bicchiere e a mescolarsi con quella bevanda rossa.
L'eretico sorrise e guardó la propria ferita rimarginarsi.
«Sarò ricordato come un bastardo egoista, ma non me ne importa niente» disse, afferrando il bicchiere e tornando da Cloe.
La ragazza sorrise e Kai le offrì il bicchiere.
Già con il primo sorso, il destino della strega era stato cambiato.

 Già con il primo sorso, il destino della strega era stato cambiato

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New Orleans, tempo presente.

Sono morta. L'oscurità mi avvolge e ho paura. Non posso parlare, vedere o sentire niente. Sono sola ed é proprio questo che non capisco. Perché sono sola? Dove sono tutti gli altri defunti? All'improvviso avverto un dolore al petto e sento la necessità di respirare a pieni polmoni. Chiudo gli occhi e lo faccio, ma questa volta sento tutto.

Mi alzo di scatto sul letto e respiro profondamente. Sono viva... Ma come è possibile? Apro gli occhi e mi guardo intorno. La luce che entra dalla finestra mi ferisce gli occhi e di riflesso muovo la mano per chiudere le serrande con la magia, ma non ci riesco. Ci riprovo e fallisco di nuovo. O mio Dio... Non ho più la mia magia. Mi alzo dal letto e chiudo le tende spaventata. Sono a casa Mikaelson nella stanza da letto di Elijah. Che cosa mi sta succedendo? Mi siedo al bordo del letto e vedo un anello argentato con una pietra nera al centro. Lo provo e vedo che è perfetto per me.
All'improvviso capisco tutto e mi viene da piangere.

Sono un vampiro.

Qualcuno mi ha dato da bere il suo sangue! Comincio a piangere e corro fuori dalla stanza, solo per finire in salotto . Tutti i Mikaelson sono qui e mi fissano con occhi spenti.
«Chi è stato» dico semplicemente.
«Cloe, non credo che ti faccia...-» inizia Kol, ma io lo fulmino con lo sguardo.
«Zitto! Voglio il nome della persona che mi ha reso un mostro» urlo, stringendo i pugni.
«Amore, calmati e bevi» dice Kol, porgendomi un bicchiere di sangue. Immediatamente glielo trappo dalle mani e scolo il contenuto.

Sento i miei canini scendere e d'istinto ringhio.

Lancio il bicchiere contro il muro e mi copro il volto con le mani

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Lancio il bicchiere contro il muro e mi copro il volto con le mani.
«Sono stato io» dice all'improvviso una voce.
«No. No, Kai. Non ci credo» singhiozzo, non voltandomi verso di lui.
«Credimi, Cloe. Mi dispiace tanto, ma non potevo perderti».
Il mio corpo agisce prima di me e,in un batter d'occhio, mi ritrovo con una mano stretta intorno al collo di Kai ed i canini scoperti.
«Ti sembra una giustificazione?» urlo.
«Sì! Chiamami egoista ed odiami, ma dovevo farlo» si difende lui.
«Io non lo volevo e non voglio odiarti! Non voglio!» grido, sentendomi sopraffare dalle emozioni. «Sono... Io... No, non ce la faccio! Fa male... I-Io non voglio accettarlo» strillo, inginocchiandomi a terra e coprendomi il volto con le mani.
Kol si avvicina , ma Klaus lo tira indietro .
«Deve decidere cosa fare adesso» gli dice.
Cosa faccio? In che senso?
«Niklaus, questa è un follia! Devo farla ragionare!» urla Kol. Poi capisco. Il dolore deve sparire e c'è una soluzione. In quel modo potrei accettare cosa sono diventata.

Devo spegnere tutto.

Mi alzo in piedi e mi asciugo il volto.
«Cloe, no!» urlano Rebekah ed Elijah.
Io guardo Kol negli occhi ed alzo le spalle.
«Scusami, Kol. Ti amo» sussurro , poi chiudo gli occhi. Io non sento più niente. Immediatamente il dolore sparisce ed io mi sento bene.

 Immediatamente il dolore sparisce ed io mi sento bene

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Apro gli occhi e rido.
«Ah, finalmente. È così bello non sentire niente. Sono contenta di essere diventata una vampira, almeno posso fare quello che mi pare» dico. Mi volto verso Kai e gli accarezzo il volto «Grazie, Malachai. Il tuo dono è magnifico» sussurro, baciandolo a stampo sulle labbra. Kol ringhia ed io cammino lentamente verso di lui. Klaus lo tiene per le braccia ed io lo guardo negli occhi «Questa è una sfida, Kol. Riportami indietro , se ci riesci. Io con te l'ho fatto, puoi farlo anche tu ora. Come ci si sente ad essere la persona ferita che deve salvare un mostro crudele?» gli dico, mordendogli il lobo dell'orecchio.

Tutti mi guardano pietrificati ed io allargo le braccia. «Catch me , if you can» dico, schizzando fuori dalla porta di casa.
Il nuovo problema dei Mikaelson sono io.

                                 Fine.



Ringraziamenti.

Grazie infinite a tutti coloro che hanno letto la mia storia fino a qui. Vi ringrazio con tutto il cuore per avermi sostenuta e motivata a scrivere questa FanFiction. Più avanti , scriveró  il seguito. Lasciatemi un commento di ciò che pensate in questo istante😂❤️.
Un bacio, Clary

Insegnami ad amare |#Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora