Capitolo 68✔

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Elizabeth
-Che buon profumo!-esclamano le ragazze non appena tolgo il pollo dal forno. Abbiamo preparato un pollo al forno con patate per la cena di Natale.
-Cos'è questo profumo fantastico? -chiede Shon.
-Pollo al forno con patate- risponde Nicole.
-Siete fantastiche ragazze!-dice James.
-Modestamente! -rispondiamo in coro.
-Chi si azzarda a toccare il pollo si consideri morto!-minaccia Margaret.
Andiamo tutte a cambiarci, tranne Susan che rimane a sorvegliare il cibo.
Entro nella mia stanza e scelgo di mettere una gonna a vita alta nera e un maglioncino di lana bianca leggero.
-Sei stupenda- dice Alex abbracciandomi da dietro.
-Tu di più -dico notando il suo abbigliamento: maglioncino grigio con lo scollo a "V", jeans attillati, Vans nere alte.
Scendiamo di sotto dove tutti ci stanno aspettando.
-Il pollo è al sicuro!-dice Roxy sorridendo.
-Per fortuna- dico notando il cibo al centro del grande tavolo. Ci sediamo tutti a tavola cominciando a mangiare e a parlare.
-Per capodanno c'è una festa nel locale qui in zona. È un bel posto e le loro feste sono belle. Che ne dite di andarci?-propone Nicole.
-Per me va bene -dico.
-Anche per me- dicono tutti.
-Allora ci andremo!-dice Susan.
Restiamo svegli sotto l'albero a cantare canzoni natalizie.
-Io vado a dormire. Notte- dico alle 1:45 am.
-Notte!-dicono tutti mentre Alex mi segue.
Indosso una delle maglie del mio ragazzo e mi infilo al caldo.
-Hai sonno? -chiede Alex mettendosi al mio fianco.
-Sinceramente no, ma volevo staccare.-dico guardando il soffitto.
-C'è un motivo? -chiede. Come fa a capirlo? Me lo volete spiegare.
-In orfanotrofio esiste una regola: pensa prima di tutto a te stesso e alle tue cose. Lascia per ultimi gli altri. -dico sospirando- Di Natale c'era un enorme albero e tanti regali. Regali stupidi, idioti, senza un significato profondo perché era tutto ciò che le persone qui fuori non volevano. Il Natale, come qualsiasi altro evento lì dentro, era per sé stessi e non per gli altri. Tutto per te e non per il tuo simile. Capisci? Una merda assurda.-
-Ma ora sei in famiglia. Sei con me.-dice Alex facendo in modo che i nostri occhi si incontrino.
-Di Natale il cancello era sorvegliato da un servizio di sicurezza. Eravamo più in trappola che in qualsiasi altro giorno dell'anno.-
-Non ci pensare più.-dice per poi unire le nostre labbra. Stringo Alex a me continuando a baciarlo. Lascia una scia di innocui baci sul collo mentre le sue mani scivolano sotto la mia maglietta.
Finisco su di lui che mi guarda con occhi diversi dal solito. Sono più carichi di amore e promesse. Sono strani.
-Perché mi guardi così? -chiedo in un sussurro rimanendo su di lui.
-Ieri dicevi che ero fortunato. Avevi ragione, sono fortunato. Anche se l'affetto è mancato, non sono stato privato della libertà. Scusa- dice con voce profonda.
-Non devi chiedere scusa. Tu forse hai vissuto problemi diversi dai miei, ma sono pur sempre problemi. Ora non importa ciò che è stato. È passato. -dico abbassandomi per baciarlo sulle labbra. Le sue mani continuano a scivolare sulla mia pelle mentre il bacio diventa sempre più intenso e passionale.
-Alex...-sussurro con un filo di voce- Non voglio correre troppo. Non vorrei illudermi.-dico con sguardo basso.
-Va bene. Non ti fidi ancora di me però va bene così.-dice freddo.
-Non è che non mi fidi, ma le persone non cambiano da un giorno all'altro. Quant'è che siamo insieme? Una settimana? In una settimana le persone non cambiano.-dico accarezzando il suo braccio.
-E tu che ne sai? Ma forse hai ragione. -dice acido.
-Scusa se dietro di me ho dei mostri.-bisbiglio andando in balcone.

Alex
-Hai sonno? -chiedo mettendomi al fianco di Elizabeth.
-Sinceramente no, ma volevo staccare.-dice guardando il soffitto.
-C'è un motivo? -chiedo.
-In orfanotrofio esiste una regola: pensa prima di tutto a te stesso e alle tue cose. Lascia per ultimi gli altri. -dice sospirando- Di Natale c'era un enorme albero e tanti regali. Regali stupidi, idioti, senza un significato profondo perché era tutto ciò che le persone qui fuori non volevano. Il Natale, come qualsiasi altro evento lì dentro, era per sé stessi e non per gli altri. Tutto per te e non per il tuo simile. Capisci? Una merda assurda.-
Povera la mia piccolina.
-Ma ora sei in famiglia. Sei con me.-dico facendo in modo che i nostri occhi si incontrino.
-Di Natale il cancello era sorvegliato da un servizio di sicurezza. Eravamo più in trappola che in qualsiasi altro giorno dell'anno.-
-Non ci pensare più.-dico per poi unire le nostre labbra. Mi stringe a sé continuando a baciarmi. Lascio una scia di innocui baci sul suo collo caldo e profumato mentre le mie mani scivolano sotto la sua maglietta.
Finisce su di me e ci guardiamo negli occhi.
-Perché mi guardi così? -chiede in un sussurro rimanendo su di me.
-Ieri dicevi che ero fortunato. Avevi ragione, sono fortunato. Anche se l'affetto è mancato, non sono stato privato della libertà. Scusa- dico.
-Non devi chiedere scusa. Tu forse hai vissuto problemi diversi dai miei, ma sono pur sempre problemi. Ora non importa ciò che è stato. È passato. -dice abbassandosi per baciarmi sulle labbra. Il bacio diventa sempre più passionale mentre le mie mani continuano ad esplorare il suo corpo.
-Alex...-sussurra con un filo di voce- Non voglio correre troppo. Non vorrei illudermi.-dice con sguardo basso.
-Va bene. Non ti fidi ancora di me però va bene così.-dico freddo. Pensavo che si fadasse, ma non importa.
-Non è che non mi fidi, ma le persone non cambiano da un giorno all'altro. Quant'è che siamo insieme? Una settimana? In una settimana le persone non cambiano.-dice accarezzando il mio braccio.
-E tu che ne sai? Ma forse hai ragione. -dico acido.
Bisbiglia qualcosa andando in balcone. Mi pare abbia detto qualcosa sui mostri. Giro il mio sguardo verso il balcone e la vedo appoggiata alla ringhiera. Poi comincia a muoversi gesticolando ed infine si ferma. Fa un verso per la rabbia e poi torna dentro.
-Non vedo l'ora di fidarmi di te Alex. Perdonami se sono un casino ambulante. Io ti ho avvisato che sarà dura. Spero che avrai la forza di restare.-sussurra mentre qualcosa mi bagna il viso: una sua lacrima.

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Ciao a tutti! Grazie perché continuate a leggere la mia storia. Spero che gli ultimi capitoli vi stiano piacendo. Baci💋

Lasciati Amare(#WATTYS2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora