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Incontrai le sue nubi gelide avanzare verso di noi. Restavo ferma a terra, riprendendo a poco la giusta visibilità, la guancia prudeva come se avessi l'orticaria.

Notai Rudy ridere compiaciuto, aprendo le braccia teatralmente.

"Non manca più nessuno all'appello, ora c'è anche il mio caro fratellino" accennò con voce ispida e tagliente.

Vedevo come James guizzò verso i miei occhi per spostare l'attenzione verso Rudy che era pacato e calmo,  mentre lui stringeva i pugni saldamente.

"Brutto figlio di puttana" gridò acuto e graffiante, prima di sferzargli un pugno dritto al naso, con tutta l'ira e la rabbia che poteva scorrergli nel corpo.

Vidii Rudy barcollare per ridestarsi, pulendosi con il dorso il sangue che colava fino alle labbra, accennando un sorriso di soddisfazione, che non comprendevo.
Ero paralizzata, incapace di fare qualunque cosa.

Mentre assistevo alla scena più spaventosa della mia misera vita, non avevo ancora visto quanto, quando Rudy estrasse una pistola puntandola con cattiveria contro James.

Pov.James

Ci stava mettendo troppo, credevo che la situazione si sarebbe risolta, ma l'istinto di massacrarlo aveva giocato la meglio su di me.

Aspettai 5 minuti fuori, battendo le mani sul volante come impaziente, quando scesi dalla macchina, tirando un calcio allo sportello, entrando dentro.

La scena che mi si propagò davanti aumentò in me un impeto di rabbia irrefrenabile.

Cindy a terra con le guance rigate dalle lacrime mentre Rudy aveva il suo ghigno stampato in faccia, quel ghigno che avrei tolto.

Avanzai per assestargli un pugno in pieno viso che lo colpì, ma la reazione ottenuta fu il contrario. Scoppiò a ridermi in pieno viso, pulendo il sangue caldo che colava piano.

Mi soffermai su Cindy vedendola immobile, come se non avesse più l'abilità di muoversi.

Gettò un'occhiata offuscata dalle lacrime verso Rudy. Spalancò le sue pietre con orrore, schiudendo le labbra, portandosi una mano sul cuore.

Mi voltai di scatto, trovando una pistola impugnata contro di me, tendendo i miei muscoli.

"Gioca ancora fratellino, fai pure il duro" disse con sarcasmo con il suo tono pungente e dispregiativo.

Non mi dovevo far intimorire, non ero un coniglio, non sarebbe stata una pistola a fermarmi.
Avevo promesso che mi sarei preso cura di lei, anche a costo di rischiare la mia vita, perché quando ti strappi via il cuore donandolo ad un'altra persona, faresti di tutto per sentire ancora il tuo cuore battere nel petto dell'altra.

"Sei un lurido figlio di puttana, non meriteresti di stare al mondo" solo veleno usciva dalla mia bocca, rigettandolo addosso a lui, che rimaneva impassibile, come se ogni cosa gli scivolasse addosso, mentre il sangue diveniva sempre più caldo ribollendomi in ogni tessuto del corpo.

"Queste parole James, mi feriscono profondamente" si portò una mano sul cuore alzando un sopracciglio, facendo il finto offeso con una voce da mettere i brividi.

Feci due passi verso di lui, senza lasciarmi frenare, solo agendo d'istinto e per pura rabbia, teneva ancora puntata la pistola in modo minaccioso.
Cindy si alzò di scatto, andando dietro di lui, graffiandogli il collo con le unghia scolorite di smalto rosso, mentre la pistola cadde, permettendomi di spintonarlo contro la colonna del locale, stringendo la giugulare, senza lasciarlo respirare normalmente.
Annaspava affaticato, mentre le mie iridi divenivano più rosse, sentendo pulsare l'istinto di ucciderlo a mani nude.

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