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Non capivo il vero motivo per cui mi volesse aiutare, ma se c'era un modo per sfuggire l'avrei trovato.
Mi preoccupava sapere dove fosse James, se era ancora in vita, se mi aveva scordata, lasciandomi qui.

"Stasera avrai un cliente importante, che ha fruttato molti soldi al locale, dovrai comportarti bene secondo Rudy, ed invece dovrai fare il contrario, dovrai essere indisponente" rivelò vedendo come stringeva i ginocchi tra le dita che tremavano.

"In che senso?" Tentai di dire per far sì che fosse più precisa.

"Non dovrai essere accondiscendente Cindy.
Ho visto ciò che ha fatto ad una ragazza che si rifiutò di accontentare un cliente solo perché non era di suo gradimento." Spiegò con la voce smorzata, abbassando lo sguardo.

Mi scostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sentendomi improvvisamente accaldata ed agitata, avvertivo una punta di sudore che imperlava la fronte, portandomi a passarmi una mano sopra.
"Cosa ha fatto?" Chiesi timorosa e con una punta di paura di scoprire ciò che avrei dovuto affrontare.

"L'asta" affermò secca riportando i suoi occhi che sembravano due fuochi su i miei che erano cristallizzati dal terrore.
"Verrai messa all'asta, esposta davanti a molti clienti del locale, e verrai venduta come compagna al miglior offerente" la voce balzava di tono ad ogni singola parola, ed era come se si fermavano in gola fuoriuscendo filanti.

Ripresi il lembo del lenzuolo con la mano che iniziava a sudare, i polpastrelli erano come se avessero preso una scossa.
Sarei dovuta essere un oggetto, venduta come se non avessi un'anima ma fossi solo un pezzo raro ed unico.
Presi il cuscino dietro di me portandomelo sull'addome pressandolo, come per placare l'agitazione che cresceva come se fossi un mare mosso, e non trovassi quiete.

Mi alzai buttando il cuscino sul letto, andando avanti e indietro seguita dallo sguardo di Linda che guizzava da parte a parte.
"Spiegami perché dovrei crederti?" Mi fermai sul posto, con tanti dubbi e domande a cui non davo una spiegazione logica, mi sembrava tutto surreale, la stanza girava come una trattola, o forse non era la stanza era solo la mia testa che stava esplodendo.

"Hai ragione, sei diffidente nei miei confronti" disse dandomi pienamente ragione, abbassando lo sguardo, prima di alzarsi prendendomi le spalle.
"Ho fatto tanti sbagli nella mia vita Cindy, cose che non a avrei voluto fare credimi, l'odio porta in posti in cui non puoi neanche immaginare, ma voglio aiutarti perché nonostante tutto ciò che ti ho fatto..." Si fermò per prendere fiato o un respiro che si bloccava stringendo la laringe.
"E ciò che ho fatto a James, tu hai tentato sempre di capire cos'avessi, ho capito che il mio amore per Rudy non verrà mai ricambiato, sono solo una come tante di loro, un numero da palcoscenico per soddisfare clienti che pagano profumatamente, non ho ragioni per tenerti incatenata qui, spero tu abbia fortuna sul cliente che ti comprerà, da lì potrai scegliere la tua sorte, ma almeno sarai libera da questa gabbia d'orata" rivelò dispiaciuta, vedendo una lacrima che scorreva lungo le guance marcate di fard rosa, che colava insieme alla goccia.

L'attirai a me, abbracciandola, non avrei dovuto fare quel gesto ma mi lasciava la possibilità di andarmene, non sapevo dove ma ogni luogo era migliore di qui.
"Grazie Linda. Ricorderò i tuoi sbagli, non si possono spazzare via, ma avrò anche un valido motivo per ricordarti in meglio" rivelai scostandomi, guardando i suoi occhi addolcirsi, illuminarsi come se gli avessi dato una benedizione.

"Ora so perché James ti ama, sei una ragazza rara Cindy" affermò, attirandomi in un ultimo abbraccio, prima di prepararmi a ciò che mi aspettava.

Appena Linda abbandonò la stanza mi lavai lasciando che l'acqua attenuasse un po' di quell'ansia che avevo accumulato, lasciandomi coccolare solo dagli spruzzi che gettava la doccia e dal bagnoschiuma che avvolgeva il mio corpo.

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