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-James perché l'hai fatto? Perché non mi hai detto tutta la verità? Pensi che non ti avrei amato nell'ugual misura sapendo tutto ciò?-

Si avvicinò a me che stavo immobile sotto quel gazebo ricoperto di fiori, ed il profumo c'inebriava confondendolo con le nostre emozioni, mentre un filo di vento muoveva i suoi capelli crespi, conferendogli un'aria ancora più sexy, mentre una leggera pioggia incombeva sui nostri corpi, inzuppando la sua camicia bianca rivelando il suo corpo scultoreo che avrei voluto toccare.

-le vedi queste rose Cindy? Io sono solo il gambo spinoso mentre te sei un piccolo bocciolo che va protetto e trattato con cura, perché te sei come una rosa, ed io non voglio farti appassire, ma voglio vederti fiorire-

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-le vedi queste rose Cindy? Io sono solo il gambo spinoso mentre te sei un piccolo bocciolo che va protetto e trattato con cura, perché te sei come una rosa, ed io non voglio farti appassire, ma voglio vederti fiorire-

Mi avvicinai prendendogli il volto tra le mani, mentre la pioggia cadeva più fitta mischiandosi con il grigio delle sue nubi come il cielo in quel momento. Non avevo bisogno di sentire altre parole, non volevo più ascoltare ragioni. Poggiai la mano che tremava per il freddo e per i fremiti che mi faceva provare. Quando i nostri nasi si sfiorarono avvicinando le labbra alle mie mentre una goccia scese in mezzo alle nostre labbra troppo vicine, riuscendo a farle combaciare quasi...

I sogni possono far male, specialmente se non sono veri. La voce di Rudy riecheggiava nella mia testa mentre sobbalzai a sedere, guardandomi intorno, dentro una camera logora e spoglia, svestita dei miei sentimenti e dei miei vestiti, sentendo il materasso sotto di me farsi più leggero, mentre la luce filtrava da una finestra con le inferriate come se fossi in una gabbia.

Mi toccai il petto sudato, prendendomi la testa tra le mani, dove i capelli s'intrecciavano tra le mie dita, quando la porta si aprì, alzai lo sguardo perso e confuso verso di lui.

"Dormito bene mia dolce Cindy?" Si appoggiò Allo stipite della porta con le braccia conserte.

Lo guardai sdegna, rivolgendo lo sguardo verso la piccola finestra, chiudendo gli occhi inspirando finché non sentii la sua mano avvolta attorno al mio braccio che mi fece girare inchiodandomi sul suo sguardo.

"Lo sai perché sono così Cindy?" Mi chiese scuro in volto, mentre mille domande mi passavano per la testa.

"Lo sai perché sono così Cindy?" Mi chiese scuro in volto, mentre mille domande mi passavano per la testa

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