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Ormai era un mese che veniva quasi tutte le sere Luke, parlavamo o meglio parlavo, era restio nel dire cose su di lui, ed in parte mi andava bene così, era una valvola di sfogo, un modo per non pensare a quanto mi mancasse ancora James, più il tempo passava più alcuni pezzi mi venivano a mancare, come il tono della sua voce, era un fischio lontano, l'avrei voluto sentire solo una volta per ricordarmi precisamente come sussurrava il mio nome.

Linda si stava avvicinando piano, ma era sempre scontrosa, infondo non avevamo nulla da spartire, ma avevo capito il suo punto debole.

Partecipavo a tutti gli eventi che Rudy organizzava all'interno del locale, chiacchierando con uomini di tutte le tipologie ma fortunatamente riuscivo a cavarmela senza essere importunata da nessuno.

Avevo capito che più parli e ti rendi socievole, più non gli attiri, più stai zitta ed isolata più ti credono una preda fragile, avevo solo imparato a sopravvivere.
Inoltre le mie performance da ballerina al locale fruttavano e Rudy si sentiva appagato, lo capivo dal suo sorriso compiaciuto.

Mi alzai dal letto dirigendomi in bagno, mi spazzolai i capelli e mi tornò in mente Katy, mi mancava, chissà come procedeva la sua vita lontana dai miei casini, era stata lei ad insegnarmi tutto ciò che sapevo di abiti e make-up, era un portento, una roccia su qui appoggiarti nei momenti tristi, questi erano uno di quei momenti, ma immaginavo lei che mi prendeva i capelli tirandoli indietro, formando una coda tra le dita, iniziando a spazzolarli dolcemente districando tutti i nodi.
Ecco la mia forza era lì, e nei miei sogni dove mi perdevo in quegli occhi.
Avevo macchiato il mio cuore di lui.

Mi vestii con una canotta bianca ed un jeans skinny.
Andando nella mensa, vicino a dove cucinavano. Si raggruppavano tutte le ragazze che facevano, ormai, il mio lavoro, anche se io ero costretta.

Non mi ero ancora inserita, tutte mi squadravano con superficialità, preferivano parlare tra loro, sempre di cose ritenute da me futili e prive di significato, come gli stava lo smalto, se il rossetto s'intonava alla carnagione.
Non mi preoccupavo di niente di tutto ciò, aspettavo impaziente di essere liberata.

Addentai la prima forchettata di pasta, quando vidii arrivare Rudy da lontano, avanzando verso di me.
Tutte si girarono a fissarmi quando si fermò difronte, scostando la sedia dal tavolo per sedersi. Si tolse gli occhiali e guardò le altre.

"Che cazzo avete da guardare? Mangiate e poi andate nelle vostre stanze a prepararvi" sbottò congedandole, aggiustandosi il colletto della polo.

Lo fissai, aspettando che mi dicesse qualcosa.
Mi fermai di mangiare, scostando il piatto di lato, mettendomi a braccia conserte.
"Stasera cambieremo i piani" m'informò appoggiando i gomiti sul tavolo.

Scattai poggiando un palmo sul tavolo.
"Che vuol dire Rudy?" Chiesi intimorita, forse aveva capito che con Luke non facevamo nulla se non parlare, ma se fosse stato così non avrebbe avuto quello sguardo rilassato.
Ma ciò nonostante non cambiava l'ansia che si propagava.

"Vuol dire ciò che ti ho appena riferito, stasera Luke starà con..." Si fermò analizzando tutte le ragazze, mentre imprecavo mentalmente, e la paura mi fotteva.
"Linda" affermò sicuro.

Guardai Linda staccare gli occhi dal piatto puntandoli su Rudy, come sorpresa, ed infastidita.
Chiuse gli occhi sospirando, riaprendoli.
"Ho avuto sempre l'esclusiva con te, e lo sai Rudy. Dimmi per quale cazzo di motivo ora dovrei prendermi uno scarto di Cindy" gridò presa dall'isteria, potevo notare gli occhi umidi, e la mascella traballava, come se volesse piangere.

Rudy si avvicinò a lei prendendola per un polso, cacciando le altre che si alzarono in fretta lasciando noi tre lì.
"Non ti azzardare ad alzare il tono di voce con me, intesi?" L'alzò di peso tirandogli un sonoro schiaffo sul viso.
Quando mi alzai, tentandola di difendere, anche se nessuno mi aveva mai difeso a me.

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