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Averlo rivisto e sapere che stava bene aveva riacceso in me quella luce che era spenta da troppo tempo lasciandomi crogiolare nel buio. I suoi baci non erano cambiati, il suo sapore che si confondeva con il mio. La magia delle nostre lingue che si coccolavano soavi. Non pensavo di ritrovarlo proprio in prigione, non pensavo che Luke o meglio Daniel mi avesse mentito.

Rudy ci aveva attirato ad entrambi dentro la sua trappola, eravamo i topi. Anche se Daniel mi aveva mentito mi aveva resa libera, ed io avrei reso libero James.
Si era preso cura di me anche da dentro una gabbia di ferro, aveva mantenuto la promessa a mio padre, che mi mancava ogni giorno sempre di più, sarei andata a ritrovarlo presto, speravo che finalmente l'inferimo Rudy bruciasse nelle sue stesse fiamme.

Daniel mi scortò fuori. Mi poggiai contro il muro, ancora contrariata da tutto.
Anche se avevo baciato James non giustificava certo che non fossi più arrabbiata per essere stata presa in giro.

Lo guardai alzando il mento, aspettando una risposta, muovendo un piede freneticamente.

"Allo..." Non riuscii a finire la frase che prese un lungo respiro socchiudendo gli occhi, portandosi l'indice e il pollice in mezzo agli occhi.

"Scusa Cindy. Ho dovuto farlo, era l'unico modo per permettere che Rudy non sapesse nulla, l'unico sistema per tenerti sotto controllo ed al sicuro" sbottò tutto d'un fiato come se avesse paura di perdere le parole.

La mia gamba continuava a ballare, quando mi fissò vedendo un blu intenso e sincero. Mi fermai acconsentendo.

"Voglio solo sapere tutto ciò che sai" dissi avvicinandomi a lui, poggiando una mano sulla sua spalla.
Spostò lo sguardo verso di me, annuendo.
"Grazie anche se mi hai mentito mi hai aiutato" sussurrai, sentendomi attirata verso il suo petto, mentre mi carezzava i capelli con gentilezza.

"L'ho fatto per il legame tra me e James" rivelò con le labbra sulla mia fronte, dove mi lasciò un lieve bacio, quasi come se fossi una sorellina minore che aveva bisogno di premure.
Riconobbi la screpolatura mista a morbidezza delle sue labbra e mi spaventai scostandomi, non prestando attenzione a ciò che mi aveva detto.

Mi toccai le labbra sussultando. Ero sicura di averlo baciato. Un pensiero agitato si mosse dentro di me raggelandomi. Come avevo potuto?! Decisi di non parlargli subito dell'accaduto, dovevo prima sapere.

"Che...che legame c'è tra te e James?" Balbettai insicura all'inizio ed ancora scossa per ciò che avevo senza ombra di dubbio fatto.

"Garrett, mio padre è il fidanzato di sua madre Miriam" ammise, vedendo un sorriso dolce formarsi sul suo volto spigoloso.
Era una di quelle bellezze che ti folgorano, ma solo James sapeva regalarmi emozioni che facevano vibrare tutto il mio essere.

Rimasi sbalordita, da quante cose ancora non sapevo di lui.

Annuii concentrandomi sulle sue parole.

Mi fissò per poi farmi cenno con la testa di seguirlo in macchina.     

"Sono venuta in bici" rivelai, mordendomi il labbro, facendo cenno con il dito verso di essa. Lo vidii scoppiare a ridere gettando la testa indietro.

"La bici del vicino, ottimo Cindy" mi prese in giro, andando a prendere la bici, cercando di sistemarla dietro la macchina.

Mi sentivo il cuore più leggero anche se sapere James lì dentro non rendeva le cose semplici.  Guardavo fuori dal finestrino della macchina, vedendo le macchine passarci veloci di fianco, una bassa melodia usciva dallo stereo aleggiando nell'abitacolo.

"Dove hai preso i soldi per tirarmi fuori?" chiesi curiosa, poggiando i palmi aperti sulle ginocchia, girando il busto verso Daniel.

Posò velocemente lo sguardo verso di me, per riportarlo sulla strada.                                             "So cosa stai pensando. Traffico di droga, strozzino" scoppiammo a ridere a quelle parole, mentre scuotevo la testa.

"No, diciamo sono solo...curiosa?!" più che una domanda era un'affermazione la mia.

"Diciamo che sono un buon avvocato. per James farei di tutto, anche se è solo un fratellastro, per me è come se lo fosse di sangue, siamo migliori amici, non avrei trovato modo migliore per spenderli, se non salvare la donna che ama, e fidati che neanche con Linda sarebbe stato così preso" ammise sorridendomi, mentre spostai lo sguardo fuori.                         

Anche se Linda mi aveva aiutato, sapere che era stata parte di lui mi faceva provare una punta di gelosia.

Ci fermammo davanti ad una tavola calda, il mio stomaco iniziava a lamentarsi, sembrava fosse scomparso tutto l'intorpidimento, ed avevo solo bisogno di mettere qualcosa sotto i denti, e sapere come Rudy poteva aver incastrato James, anche se mi ero offerta io al posto suo, sapevo che non l'avrebbe lasciato in pace facilmente. L'astio che si portava dietro verso di noi lo rendeva cieco, non capendo che in tutto ciò noi non eravamo causa di nulla.

Ordinammo due panini, prendendo posto a sedere, aspettando che parlasse, mentre tirai un morso, sentendo lo stomaco rinsavirsi.

"Quello che so, è che Rudy ha fatto trovare a casa di James cocaina, non c'è nulla che possa ricondurci a lui, nessuna impronta digitale, per quanto sappiano James per loro è colpevole. La pena da scontare doveva essere di Un'anno pagando una somma di 60.000 sterline per scagionarlo, ma le cose come ben sai si sono complicate, ho dovuto utilizzare molti più soldi finendo quasi tutta la quota per tirarti fuori, James non voleva sentire ragioni, era disposto anche a stare sei anni in carcere solo per vederti sana e salva." rivelò rabbuiandosi. Era evidente che ci tenesse molto a lui. Mentre il quadro si formava nella mia testa, passandomi una mano sul collo spezzando quasi la fame che avevo.

Mi guardai intorno, in cerca di qualche risposta, sentendo lo sguardo di Daniel su di me, aspettando che ribattessi, quando una luce m'illumino i pensieri.

"Le carte del testamento" esordii come se fossero la risposta ai problemi, e forse lo erano. Mi guardò stranito, come se non capisse, inarcando un sopracciglio.                                       "Mia madre Eleonor, mi ha lasciato tutti i suoi gioielli nel testamento, valgono una fortuna, credo che dovremmo riuscire a raccimolare quella cifra, per tirarlo fuori" rivelai soddisfatta della mia illuminazione.

"Dovremo passare a prendere le carte a casa di James, dovrebbe tenerle lì. Ma lo sai Cindy che comunque deve scontare un anno" mi fece intendere, allungando una mano verso la mia, Fissandomi con il suo blu. Chiusi gli occhi annuendo. Era vero, ma avrei aspettato.

mi portai un'unghia agitata alla bocca, mentre le gambe sotto il tavolo non stavano un attimo ferme.

"Dobbiamo spostarci da qui. Andremo a stare da Josh, è per la tua sicurezza. Lo so che adesso ti sembra che il mondo ti possa cadere addosso, ma un anno passerà in fretta. Rudy è sempre allerta, se dovesse scoprire chi sono veramente dovremmo prepararci a tutto." rivelò mentre mi morsi un labbro sotto pressione.

"Lo so" Ammisi. incapace di dire qualsiasi altra cosa. Mentre ci stavamo per alzare, sentii una voce familiare alle mie spalle. Mi girai per confermare che non mi fossi sbagliata, ed era lui.

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