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Eravamo incatenati su quelle sedie come i nostri occhi, mi sentivo vuota e non potevo nascondere il barlume di paura che avevo.

La gamba di James era pregna di sangue e vedevo quanto stringesse i denti per mascherare la sofferenza solo per tranquillizzare la mia anima.

Rudy ci guardava con sdegno ma il suo sguardo limpido evidenziava il gusto che provava nel vederci completamente sotto il suo controllo.

"Vi chiederete perché vi sto facendo tutto questo...Shh non parlate" iniziò a camminare avanti ed indietro gesticolando, tenendo fermamente il suo tono beffardo e divertito, mentre si portava l'indice sulle labbra chiedendoci di stare in silenzio, anche se dentro urlavamo.

"Credevate davvero che mi sarei bevuto la storia della Cindy cambiata" mimava il mio verso, prendendosi gioco di me.

Mentre James stringeva il mio mignolo in un pugno debole.

"cosa ti abbiamo fatto?" urlai disperata, scuotendo la testa abbassandola, non capendo tutto ciò.

Rudy s'irrigidii guardandomi con disprezzo e rabbia.

"ti ho detto di stare zitta puttana" gridò isterico fuori di se, sputando a terra vicino ai miei piedi, per farmi capire quanto fosse alto lo sdegno che provava. sentivo le gambe molli, non sapevo cosa fare, ero impotente, dovevo prendere ciò che la vita mi offriva, ero in bilico su di un filo e sarei dovuta rimanerci per non cadere senza rialzarmi, avrei dovuto cedere ed ascoltare, fare ciò che mi sarebbe stato imposto come una schiava che doveva subire tacendo, portandosi dentro un dolore sul cuore che sarebbe rimasto legato a vita come un laccio.

"Vi ho visto nel camerino, stupidi credevate davvero che non avevo nascosto una telecamera? Errore, un'errore madornale. Sapevo che invitando James e mettendomi nella postazione accanto alla sua si sarebbe infuriato, vedendoti venire davanti al mio sguardo godurioso" asserì con voce irruente e aggressiva. Si avvicinò al mio volto, alzandomi con due dita sotto al mento, sentivo il pugno di James irrigidirsi, quando si fece vicino alla mia bocca.

"Sei stata una visione celestiale Cindy, complimenti" soffiò quelle parole con voce gutturale sulle mie labbra, accrescendo il senso nauseante dentro di me.

James si mosse sulla sedia a stento, spingendosi veemente con l'altra gamba per allontanarlo da me, quando la ragazza di quella maledetta sera si avvicinò a lui premendogli sulla ferita, facendolo immobilizzare da dolore, sentivo i suoi lamenti sordi ed i miei occhi si riempirono di quello stesso dolore, come se fossimo collegati da un filo, provando le stesse emozioni.

"Non credo tu abbia capito il concetto di stare fermo e zitto, ascoltando Rudy" puntualizzò con astio e indifferenza, lasciando che le sue unghie si allentassero a poco a poco dalla stoffa del pantalone macchiato di rosso rubino, stringendomi il petto.

Ripresi ad inalare ossigeno quando si staccarono da noi, permettendo al mio diaframma di alzarsi ed abbassarsi, anche se il cuore scalciava frenetico senza darmi pace, imperlando la mia fronte con gocce di sudore che scorrevano lungo il mio viso sporco di sangue e sofferenza, scivolando lentamente sul mio collo.

Rudy si girò di spalle per tossire e schiarirsi la voce rauca per poi rigirare il busto verso di noi che restavamo lì, come burattini che vengono manovrati e messi a loro piacimento, senza libero arbitrio.

"Sono contento che avete fatto pace, perché cazzo...se non lo facevate come avrei potuto tenere a bada il mio fratellino, con l'aiuto di Linda è stato molto più semplice distrarlo quella sera, non ho portato avanti il mio intento, ma sei venuta a scoprirlo lo stesso Cindy Foster, la mia dolce sorellina, bella come la morte...non trovate?" Ci chiese scherzandoci su ridendo, quasi come se si lodasse da solo delle parole che pronunciava mentre a me arrivavano come schegge violente, lasciando i segni.

Linda annui, mettendo una mano sulla spalla di Rudy, accarezzandogli il collo con le unghie ancora sporche del sangue di James.
Un brivido forte mi percosse il corpo, entrando dentro le ossa.

Guardavo James, che aveva lo sguardo perso, i suoi pozzi si erano svuotati di tutte le emozioni e segreti che contenevano, facendo rimanere il fondale spoglio e secco, gelido.
Ciondolava con la testa, privo di forze, ed io non potevo fare altro che stare lì, ad ascoltare e pregare, pregare un dio che forse ancora non sapeva che esistevo.

"Lo so cosa volete sapere...e...ma si ve lo dico, che senso ha tenervi sulle spine quando posso tenervi legati, tra l'altro visti così siete ancora più carini." Cominciò, avvicinandosi, pizzicandomi una guancia, come se fossi una bambola di pezza con cui doveva giocare per non annoiarsi.

Diede un lieve schiaffo a James, per farlo riprendere, mentre Linda gli alzò la testa, versandogli dell'acqua fresca sulle labbra da una borraccia facendogliele aprire per berne un sorso, rianimandosi. Girò il volto stanco verso di me, mi sentii morire, sentendo la voglia sconfinata di piangere senza mai fermarmi, volevo sentire le lacrime salate che scorrevano sulla mia pelle, perché ogni singola goccia sarebbe caduta per lui. Ma dovevo essere io più forte in quel caso, perché se erano vere le sue parole, che io ero la sua salvezza, avrei tenuto duro davanti ad ogni ostacolo che la vita mi avrebbe posto davanti, superandolo, ancora non sapevo come, ma speravo in qualcuno che mi vedesse da lassù mandandomi la mia stella fortunata, anche se sotto quella stella io non ci ero nata.

Posai di nuovo lo sguardo verso Rudy che schioccava le dita, come per prestargli attenzione, mentre Linda rideva di gusto, come se fossimo dei comici.
Mischiavo rabbia con sofferenza e ammucchiavo, sapendo che un giorno avrei ridato il loro stesso pasto servito caldo.
Avrei gridato vendetta, avrei bramato solo quella, perché ora sapevo il motivo per cui vivevo.

"Vi vedo...state con le orecchie ritte per sapere cosa dirò, curiosoni, pensare che se solo avreste giocato meglio le vostre carte sarebbe andato tutto diversamente, ma il destino era stato scritto per voi, sono stato bravo...ho scelto una trama dolorosa, si...mi piace infliggere dolore alla gente" continuò con il tono ricco di astio e pungente, come tanti aghi che t'infilzavano, rimanendo sotto pelle.

Aspettavo con ansia che parlasse, anche se la paura più grande era che James avesse azzeccato la sua teoria.

Mi dispiace se può sembrare che la storia stia diventando pesante. È il corso delle cose e non posso cambiarlo benché ormai abbia scritto anche il terzo libro che sarà molto diverso dal secondo. Ci saranno più scene di James e Cindy. Qui ho preferito mettere parti che non fossero solo di loro due. Spero capirete!

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