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Pov.James

Non mi ero dato tregua per tutta la serata, Katy mi aveva chiamato perché era preoccupata per Cindy così decisi di raccontargli tutto, comunque sarebbe venuta a scoprirlo da lei, cavandogli fuori le parole data la sua testardaggine e quanto fosse petulante.

Non l'aveva presa bene, mi aveva accusato di essere un menzognero al telefono, alzando la voce e non ho potuto dirgli nulla per ribattere, era vero tutto ciò che pensava di me, me le meritavo certe parole.
Ma l'avevo rassicurata sul fatto che amavo Cindy davvero, e che l'avrei protetta.

Ero stato tutta la sera al pub con Alex, distraendomi dal pensiero di Cindy a cena con Rudy, sapevo che era forte e che poteva badare a se stessa, non avrebbe fatto una mossa falsa in un ristorante brulicante di gente.

Tornai a casa all'alba, salutando Evelin.

"Signorino James, dovrebbe riposare un po' ultimamente non ha una bella cera" disse in tono apprensivo, facendomi saltare i nervi.

"Evelin, dopo ciò che ha combinato è tanto se non l'ho licenziata, non venga a farmi una delle sue prediche" sputai sgarbato quelle parole, vedendola risentita.
Dopo tutto era venuta a sapere da lei chi fossi veramente lasciandola scappare da me, anche se la colpa era mia, dovevo essere io a dirglielo una volta pronto.

Mi scusai con un cenno della mano salendo le scale buttandomi sul letto.
Dopo sarei passato dal pub e poi da Cindy per assicurarmi che la serata fosse andata a buon fine.

Anche se quel pensiero non mi faceva dormire tranquillo assillandomi la testa.
Riuscì a prendere un po' di sonno grazie alle sue parole e con le scene di noi due a fare l'amore, l'avrei voluta avere qui per rifarlo cento volte ancora, non avevo mai abbastanza dei suoi umori e dei suoi ansimi quando mi aveva dentro la sua purezza.

Mi alzai grazie al venticello che si era innalzato, entrando dalla finestra del balcone.
Allungai una mano sul comodino, estraendo il pacchetto di sigarette dal cassetto, accendendone una, uscendo fuori dal balcone per fumare.

Era l'unica sostanza che riusciva a calmarmi, dissolvendo l'agitazione che avevo dentro.

Feci una doccia rapida, ripensando a Cindy, ai nostri movimenti sincronizzati. Sferzai un pugno contro le mattonelle, quel tanto che bastò per tagliarmi, vedendo mischiare un po' di sangue con l'acqua che scorreva sul mio corpo.

Mi vestii, e scesi le scale chiudendo la porta, per dirigermi al pub.

10 minuti prima al Jalx Pub
Pov.Rudy

Avevo ottenuto ciò che mi serviva per far crollare James come un castello di sabbia.

Era stato piuttosto semplice far entrare in confusione Cindy, vedevo come barcollava perdendo piano il barlume della ragione, impastando le parole.
Mi era bastata della cocaina dissolta nel cocktail che come avevo previsto sgolò in una sorsata.

Arrivai al pub, aprendo la porta. Non vidi James ed era un bene.

"Dlin Dlon, io entro" esultai ridendo, osservando il pub vecchio stile, parquet di legno come la mobilia, un jubox uscito dagli anni 80, che squallore, panche e tavoli di legno con sedie imbottite con cuscini di pelle verdi. quando vidi sbucare la faccia di quel demente di Alex.

"Che vuoi? La cocaina te l'abbiamo rifornita ieri" asserì serio, guardandomi con disgusto, lo stesso che provavo io per lui, pezzente.

"Stai calmo bello, dai questo a James" estrassi dalla tasca del jeans il CD contenente la mia soddisfazione più grande, ridendo dentro di me, come un bambino in mezzo ai giocattoli.

"Cos'è?" Chiese rigirandolo tra le mani.

"Fatti i cazzi tuoi e consegnaglielo" dissi ripugnante, andandomene.

Non m'importava dei sentimenti di nessuno ero così, insensibile e mi divertivo da morire a distruggere la felicità altrui, peccato Cindy sarebbe stata un'ottima compagna di sesso, forse in un'altra vita.

Pov.James

Arrivai al Pub entrando, vedendo Alex pensieroso mentre puliva il bancone.

"Ehi ciao" mi salutò, posando il panno per prendere qualcosa riposto sul mobile.
Me lo porse alzando le spalle, come se non sapesse cosa fosse.

"Chi te l'ha portato?" Chiesi sapendo dentro di me già la risposta, stringendo tra le mani il CD.

"Rudy" affermò secco.
Come volevo confermare era stato quel pezzo di merda. La curiosità sovrastava su tutto.

"Vado a vedere di cosa si tratta" mi diressi nello scantinato, infilando il CD nel lettore, aspettando impaziente che cominciasse, battendo nervosamente il piede per terra, vedendo il ginocchio fare su e giù come uno
Yo-Yo.

Sentii delle risate ovattate, era tutto scuro finché non divenne più nitido.
Osservai Cindy alzarsi dalla sedia avvicinandosi a Rudy allungando un fazzoletto sulla sua guancia, la rabbia mi ribolliva nelle vene.
La vidi arretrare fino a sbattere il fondoschiena contro un tavolo, Rudy si avvicinò montandola sopra, muovevo le mani tra i capelli in agitazione, la gamba andava sempre più veloce, tanto da farmi bruciare i muscoli.
In un attimo le loro labbra che si sfioravano e si baciavano con trasporto, strinsi il pugno davanti alla bocca, strusciando la mano sul volto, gli abbassò il vestito leccandogli i capezzoli.

Presi il telecomando scaraventandolo contro il televisore che si spense.

"Cazzo, cazzo, figli di puttana" esclamai fuori di me, alzandomi in piedi in preda all'isterismo.
Sentivo la rabbia montare sempre di più bruciando come lava nelle vene.

Tirai un calcio al barile facendolo cadere, sbattendo al muro tutto ciò che mi capitava a tiro.

Vidi Alex correre dalle scale per accertarsi che cosa stava succedendo, venendomi incontro, tenendomi fermo, cercando di calmare il mio scatto d'ira.

"Lasciami, porca puttana" gridai incazzato nero, non ragionavo più lucidamente, appoggiai la fronte al muro freddo sentendo una lacrima scendere, cazzo non dovevo piangere.

"Calmati J. Cos'hai visto?" Chiese avvicinandosi Cauto mettendomi una mano sulla spalla.

"Rudy e Cindy, cazzo" urlai, non poteva essere così, non l'avrebbe fatto, me l'aveva promesso, lei non era come Linda lei non era così.

"Forse dovresti chiedere spiegazioni a Cindy e poi giungere a conclusione" m'informò saggiamente.

Sentii arrivare Josh dal piano di sopra, affacciandosi dalla porta della cantina, vedendo il mio volto rosso.

"J. Che succede?" Domandò alzando un sopracciglio, constatando il casino che avevo combinato.

"Rudy e Cindy che si baciavano" parlò Alex per me, alzando gli oggetti sparsi per il pavimento.

Lo vidi sgranare gli occhi incredulo, passandosi una mano tra i capelli scuotendo la testa.

"Non avrebbe mai fatto una cosa simile Cindy, J. Ragiona, ci dev'essere un motivo, vai da lei"
Constatò tentando di calmarmi.
Sentivo il cuore pompare veloce, aumentando il battito cardiaco, come lancette di un orologio che ticchettava i secondi.

Non dissi niente, sbattei la porta del pub lasciando Alex e Josh da soli, entrando in macchina, vidi il pacchetto di sigarette e ne accesi una che buttai subito dal finestrino, battendo le mani sul volante, stringendolo.
Esigevo spiegazioni.

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