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Passavano minuti che sembravano eterni, udivo solo la suola delle scarpe in gomma che strusciava sul pavimento, ed i cuori perfettamente sincronizzati di me e James, ritmi agitati.

Rudy prese una sedia girandola, mettendosi a cavalcioni poggiando gli avambracci sullo schienale, guardandoci entrambi. I suoi occhi ambrati erano un liquido velenoso.
"Richard...che uomo, ed Eleonor una donna talmente affascinante come sua figlia. Sapete perché li odiavo? Perché i ricchi pensano di poter avere tutto, sono avidi e privi di valori" ci schiaffò quelle parole con irruenza, mentre Linda riempiva un bicchierino da shot con del whisky, che gli porse gentilmente piegandosi, mettendo in evidenza le sue forme generose che trasparivano dalla gonna attillata sino al ginocchio con uno spacco che faceva intravedere la gamba lunga e soda.
Rudy l'afferrò da dietro la nuca tirandogli i capelli che s'impigliarono tra le sue dita forti, baciandola avidamente.

Spostai lo sguardo sdegnata verso James che restava rigido e contratto, la bocca serrata in una linea dritta e dura, senza incrociare il
Mio sguardo.

Si staccarono, mentre Rudy si pulì le labbra con il dorso della mano, e un sorriso trionfante.

"Scusate l'interruzione, mi fa andare fuori controllo questa troia" rise insieme a Linda, come se fosse una cosa normale.

Si schiarì la voce prima di proseguire, ingollando tutto il whisky in una sorsata.
Emettendo un verso come se il liquido forte bruciasse le pareti una volta arrivato infondo.

"Quando vennero a prendermi in Cile, Eleonor e Richard, avevo compiuto 11 anni, c'era la fame lì, e vivevamo in condizioni precarie" vidi come strinse la mascella assumendo una forma più squadrata, mentre il liquido nei suoi occhi si stava piano piano riempiendo, forse aveva avuto un cuore anche lui un tempo, ma ero intenta ad ascoltare ciò che voleva dirci, anche se il timore stava incombendo come un uragano dentro di me.

Linda gli porse una bottiglia contenente un liquido trasparente, probabilmente era Vodka, l'odore si stava diramando e diffondendo in quelle quattro mura.

"Voi...oh voi non sapete cosa vuol dire venir strappati davanti agli occhi di una madre in lacrime, solo perché non poteva sfamarmi e permettermi un'istruzione, mio padre non l'avevo mai conosciuto. Era l'unica persona che amavo nella vita, finché non sono arrivati i bastardi dei vostri genitori, volevo solo stare con mia madre, venni a sapere che era stata uccisa da un'arma da fuoco, non ho potuto vederla neanche l'ultimo giorno della sua vita, non ho potuto stringerla a me" mi soffermai sul suo sguardo pieno di odio e rammarico, due lacrime scendevano lente sul suo viso spigoloso. Alzò un braccio scaraventando la bottiglia contro il muro con tutta l'ira che gli scorreva dentro, facendomi sobbalzare dalla sedia, per la paura.

"Non puoi dare la colpa ai nostri genitori, loro ti hanno assicurato un futuro" rivelai intimorita, prendendo l'ultimo piccolo granello di coraggio che avevo. Rudy guardava ancora la parete dove era stata scagliata la bottiglia frantumandosi in mille pezzi come il mio cuore. A quelle parole si girò fulmineo, Incendiandomi come se avessero appiccato un fuoco sul mio corpo, bruciandomi dolorosamente rimanendo solo cenere.

"Cosa hai detto...Lurida puttana" digrignò i denti isterico e fuori controllo, alzandosi dalla sedia, scaraventandola a terra, venendomi davanti al viso, talmente tanto che sentivo la sua barba pungermi il mento.
"Sei solo una puttana da scopare ed uccidere, come hanno pagato i vostri genitori pagherete anche voi" era entrato dentro i miei occhi, sentivo solo paura, James si dimenava sulla sedia, cercando di liberare i bracci, sforzandosi, quando Linda si avvicinò a lui, iniettandogli con una siringa una sostanza.

Sentii gli occhi prudere, e lanciai un urlo, che mi squarciò dentro.
"Chiudi il becco, è solo sonnifero, te mi servi da sveglia" asserì in tono duro, mentre sentivo le lacrime bagnarmi il volto fino alle labbra, bevendole.

"Smettila di frignare" lo vidi allontanarsi, mentre gocce copiose continuavano a scendere, vedere James con il capo chino vicino a me, mi faceva sentire vuota, gli strinsi la mano per darmi coraggio con il suo calore.

Tornò indietro con un nastro adesivo grigio, strappandone un pezzo con i denti.
"Con questo chiuderai quella bocca da puttana, sei solo brava a fare una cosa" mi dimenai girando il viso di lato più volte, quando Linda da dietro mi bloccò la testa tra le mani, mugugnando mentre premette lo scotch sulle mie labbra secche e screpolate, dalla sete che avevo.

Si rimise a sedere, rialzando la sedia, facendosi vicino a me, per guardarmi dritto in faccia.
"Vedi Cindy, ora il nostro fratellino ci ha lasciato la giusta Privacy, e potrei scoparti fino a farti morire, ma voglio dirti tutta la verità, infondo te lo meriti di sapere, che lei non ha fatto tutte queste storie, oh no...è stata piuttosto brava, ho dovuto usare solo della Buprenorfina, una droga che porta sonnolenza, non rendendoti conto di ciò che ti succede, l'ho violentata mia piccola, come farò esattamente con te" a quelle parole Sgranai gli occhi, la paura più nera si era avvolta intorno a me come un mantello, bloccandomi le vie respiratorie.

Un brivido gelido mi percorse il corpo,
Tirai su con il naso, cercando di inalare ossigeno che mi mancava, e le lacrime che scendevano, scivolavano lungo lo scotch, bagnandomi il mento.

"Che soddisfazione, non Potresti capire, Richard quel coglione non sospettava di nulla, non ha mai sospettato di nulla, e tua madre quando si rianimò non si ricordava nulla solo un leggero mal di testa che da bravo figlio qual'ero l'aiutai" vedevo il suo sorriso sfacciato, si compiaceva da solo, rendendo tutto tetro e buio, più di quello che avvolgeva il locale.

Mi poggiò un palmo sulla coscia scoperta, facendomi trasalire. Mi dimenai, inutilmente.
Sentivo la mano viscida salire più su, mentre un magone mi imprigionava, e mi abbandonavo a ciò che sarebbe stato di me, dentro quel posto, dove tutto aveva avuto inizio, l'inizio più bello della mia vita, dove i suoi occhi si erano combaciati con i miei infondendo luce e colore al grigio che aleggiava intorno alla mia vita, e dove tutto sarebbe finito, davanti ad un James incosciente ed una Linda divertita.

Quel luogo che era stata la mia luce ed ora il mio inferno.

Sussultai di spavento quando toccò il mio punto sensibile, dove solo James aveva avuto accesso, facendo su e giù con il dito sul bordo della mutandina lateralmente.

"Cindy, lo sento...lo vuoi almeno quanto me, puttanella sfacciata" rise, voltandosi verso Linda che si parò la mano davanti alla bocca, scoppiando in una fragorosa risata, quando si depositò di nuovo nel mio sguardo.
"Magari insieme a Linda, la tua amichetta del cuore, che ancora non sai cosa James gli ha fatto" a quelle parole sentenziate con veleno nocivo, lo guardai stentando a crederci, voltandomi verso James ancora privo di conoscenza.

"Oh...non ti ha detto nulla il nostro fratellino, meno male che ci sono io a dirti tutto" affermò con tono sarcastico, togliendo la sua mano sporca dal mio corpo.

"Ma prima devi sapere come i vostri poveri Genitori, che riposino in pace, sono deceduti" sputò le ultime parole come se avesse ingoiato mille cubetti di ghiaccio, rendendo la voce cupa e gelata, mentre trasudavo paura da tutti i pori, e la terra sotto i piedi mancava come il mio respiro.

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