Capitolo 4

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Un ultima rapida occhiata allo specchio posizionato comodamente proprio davanti a me mi conformò in maniera discretamente inconfutabile di essere davvero impeccabile in un modo a dir poco sublime, esattamente come nelle mie iniziali intenzioni. Feci un lento giro per lasciarmi egocentricamente ammirare davanti allo sguardo attento e indagatore di Elsa, visibilmente concentrata nell'atto di scrutarmi con circospezione dall'alto verso il basso alla meticolosa e spasmodica ricerca di qualsiasi tipo di lieve e minima pecca o imperfezione.

Era ormai più che ovvio ed evidente a tutti che ci tenesse enormemente più lei a questo spiacevole "evento" fasullo chiamato matrimonio che non la sottoscritta in persona. Gli occhi euforici che avevano letteralmente iniziato a brillare di luce propria e un espressione infinitamente più soddisfatta e rilassata mi diedero l'assoluta certezza di aver superato il test a pieni voti; ottenendo così anche la mirabile approvazione di Elsa. Però, ora, avrei dovuto intelligentemente testare nel vero senso della parola l'intensità effettiva del mio livello di attrattiva di quest'oggi solo come io sapevo  fare, letteralmente.

Senza offesa per la amorevole e imparziale Elsa, da sempre molto ragionevolmente obbiettiva e diplomaticamente oggettiva su quasi tutto ciò che veniva posto sotto il suo bonario sguardo ma, per ottenere l'effettiva conferma delle conferme avevo la necessità indefessa di sottopormi con estremo piacere ad un altro tipo di test e con tutt'altro tipo di persona a cui offrire in pasto la mia seducente figura.

Ero decisamente impaziente di giungere al piano inferiore, nella sala principale della tenuta dove ero praticamente certa di trovare pronta per me l'ingannevolmente dolce, inarrestabile e insaziabile Samantah. Lei non era altro che una delle tante giovani e attraenti domestiche che spesso e volentieri ero solita trovare praticamente nuda e vistosamente eccitata nel mio letto, in impaziente attesa che io uscissi dal mio ufficio a fine giornata con in mano il mio immancabile bicchiere di brandy di ottima qualità e ancora il sapore amaro delle mia amata marlboro in bocca. Avevo ormai preso da due anni l'abitudine fissa di fumarmi una rilassante marlboro poco prima di terminare svogliatamente gli ultimi e infiniti bilanci della giornata e dirigermi poi nella mia stanza per un po di sano e movimentato divertimento seguito da una meritata e sacrosanta notte di sonno, si sperava, indisturbato.

Non ne andavo di certo fiera, ero perfettamente a conoscenza del fatto che il fumo fosse un vizio, uno dei tanti, piuttosto sgradevole e dannoso ma, del resto, chi non ne aveva? dannosi, spregiudicati o immorali che fossero nessun individuo sano di mente avrebbe mai potuto contestare o mettere in dubbio lo spassionato e audace piacere che questi miei amabili vizi potevano, di fatto, sapientemente elargire.

Una sigaretta la sera, appagante sesso occasionale quando e come volevo, e il brandy più costoso e sopraffino di tutta Cuba dall'inconfondibile e inimitabile retrogusto dolcemente aspro. Chi poteva biasimarmi?.

Attraversando a passo spedito il lungo corridoio disseminato di porte verso le scale incontrai gli sguardi avidamente voraci di alcune giovani domestiche che avevano già avuto la fortuna di provare sulla propria pelle le mie affermate e rinomate doti sotto le coperte; due di loro ridacchiarono maliziose mentre si sussurravano chissà quale sconcia volgarità all'orecchio, chiaramente in maniera elettrizzata e concitata, senza neanche curarsi del fatto che io potessi eventualmente sentirle. Le altre tre, invece, arrossirono vistosamente imbarazzate sotto il mio intenso sguardo per poi rivolgermi un lieve sorriso impacciato e abbassare di poco la testa verso il basso molto timidamente, quasi al rallentatore.

Sghignazzai sfacciatamente tra me e me davanti a cotanta pudica insicurezza manifesta, le reazioni colme di falsa innocenza delle ragazze apparentemente timide e inibite dopo una lunga sessione di buon sesso erano segretamente quelle che mi divertivano più di tutte le altre. Era come se possedessero due personalità nettamente contrapposte tra di loro, una decisamente disinibita e molto poco casta in quei particolari frangenti e un'altra totalmente pudica ed estremamente riservata per tutti gli altri aspetti che riguardavano la loro personale esistenza e quotidianità.

Turbid Obsession (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora