Capitolo 9

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Thomas mi guidava con estremo fascino e notevole attrattiva per la vasta immensità della tenuta Jauregui. Il mio braccio era fermamente incastrato sotto il suo prettamente maschile, muscoloso al punto giusto e incredibilmente ben definito.
Il sorriso brillante e dalla dentatura perfetta e splendente stampato, in maniera quasi permanente, sul suo virile ed espressivo viso non voleva accennare minimamente ad andarsene.
Oltre a spiegarmi minuziosamente la funzione di ogni singolo stanza, da quelle più cristalline e lapalissiane a quelle di una maggiore difficile comprensione, si era anche abilmente premurato di intrattenermi con grande efficacia e ironia con svariate battute, sinceramente divertenti, e buffi racconti sulla vita piuttosto movimentata dei tanti esponenti del personale della tenuta sia di sesso femminile che di sesso maschile. Gli spassosi inconvenienti e le comicamente drammatiche peripezie che, a detta sua, avvenivano puntualmente tutti i giorni per il tacito divertimento di ognuno di loro lasciavano trasparire apertamente un atmosfera generale decisamente rilassata e calorosamente amichevole, che univa e avvicinava l'intero personale in maniera del tutto spontanea e naturale in un unica e grande famiglia realmente affezionata.
Dopo aver passato i miei primi dieci minuti in compagnia di una figura permeata di indomita alterigia e viziata superiorità come era Lauren Jauregui tutto mi sarei aspettata tranne che potesse essere un imprenditrice e padrona di casa così umilmente accomodante e premurosamente rispettosa e accorta nei confronti di un semplice elemento alle sue strette e dirette dipendenze.
Sicuramente il riguardo spassionato che mostrava in questo non lo mostrava in altre situazioni, e non ero nemmeno certa che fosse un riguardo equo, paritario e perfettamente uguale quando si parlava delle sue adoranti e pateticamente vogliose, giovani cameriere che sembravano venerarla e desiderarla costantemente senza il minimo briciolo di riserbo o dignitoso contegno.
Lauren Jauregui mi spiazzava completamente, colpendo machiavellica e senza alcuna remora apparente la mia mente già eccessivamente confusa e tremendamente frastornata da quando avevo avuto il male augurante dispiacere di conoscerla, il perché avesse deciso senza alcun preavviso e in maniera del tutto inaspettata di buttarmi direttamente tra le braccia di un uomo particolarmente attraente e piacente come Thomas continuava a rimanere un inquietante e spiazzante mistero dalle connotazioni febbrilmente oscure.
Non sapevo cosa fosse scattato nella sua perversa e contorta mente nel preciso istante in cui aveva praticamente e deliberatamente autorizzato l'entusiasta e scaltro Thomas a prendere direttamente il suo posto, ma a giudicare dal veemente fastidio che avevo notato prendere pericolosamente vita nei suoi pragmatici e penetranti occhi verdi non poteva di certo essere una mossa fatta esclusivamente per caso e senza alcun tipo di secondo fine. Per quanto indifferente e fermamente impassibile fosse sembrata, se il suo fastidio era anche solo in una minima parte strettamente simile e connesso a quello bruciante e divorante che avevo provato io da intrepida spettatrice allo squallido spettacolo  dei suoi continui scambi di sguardi apertamente lussuriosi e provocatori con quell'inutile e viziosa sgualdrina di Samantah, allora ero più che certa che indipendentemente dalla sua finta non curanza quello era certamente un altro dei suoi elaborati, tentatori e fuorvianti giochi psicologici di basso livello.
Era una mossa ben calcolata e mirata unicamente ad accrescere e portare all'inevitabile esplosione la mia contraddittoria e malsana rabbia nei suoi confronti, come a volermi spietatamente dimostrare di quanto lei continuasse a vincere e io a perdere sotto il seducente potere delle sue inebrianti attrattive fisiche e della sua misteriosa e largamente indefinita personalità, di quanto lei fosse l'implacabile e assetata cacciatrice e io la sperduta e inconsapevole preda.
Tutto il contrario di quello che sarebbe dovuto essere in realtà, per la prima e imprevedibile volta tutto il contrario di quello che, di fatto, bella realtà era sempre stato.
Il pensiero altamente irritabile e così prepotentemente reale e tangibile di trovarmi in una posizione, al momento, di netto svantaggio e precaria e destabilizzante difficoltà sotto alla tortuosità ossessiva della sua evasiva personalità, unito al fastidio lacerante che la condivisione del suo peccaminoso corpo che, evidentemente, era solita elargire con così tanta generosità e dovizia di particolari per l'incessante e appagante piacere delle sue giovani e belle domestiche mi stavano inesorabilmente e lentamente portando ad uno stato di rabbia e sconsiderato desiderio mischiati insieme e permeati di una torbida intensità fortemente radicata nelle mie oscure e puerili fantasie più sfrenate e incestuose.
Sostanzialmente tutto e niente al tempo stesso si poteva pensare di Lauren Jauregui dopo aver incrociato per più di qualche breve attimo il verde sublime dei suoi ammalianti occhi dalle mille sfumature, tutto e niente tranne il fatto che fosse del tutto scontato poter affermare con assoluta certezza, anche senza il bisogno di aver sperimentato la reale prova di persona, che le sue doti da abile seduttrice ed esperta amante sotto le lenzuola fossero una gratificante fonte di infinito ed esponenziale piacere.
Gli sguardi meschini e palesemente invidiosi che le varie cameriere in giro per la tenuta continuavano puntualmente a rivolgermi al nostro ripetuto passaggio ne erano una dimostrazione chiara e inossidabile.
Non che fosse necessaria la loro patetica e alquanto esilarante gelosia a darmene un ulteriore dimostrazione quando bastava il solo, vanesio ricordo dei suoi sapienti tocchi sulla mia calda e vellutata pelle e delle sue velate quanto spudoratamente allusive provocazioni a surriscaldare prontamente il mio centro del piacere e tutte le sue terminazioni nervose, rinnovando così la presenza instancabile di un ennesimo fiotto di bruciante umidità tra le mie gambe.
Il calore umido e le scariche di inebriante eccitazione si interruppero finalmente all'evidente constatazione di fatto che il mio sguardo indagatore aveva incrociato, volente o nolente, quello di tutte le cameriere presenti al noioso giro interminabile di benvenuto tranne quello odioso e apertamente sfrontato dell'attraente, accorata e svenevole Samantah.
Il fatto che potesse essere in questo preciso istante con Lauren mi lasciava un retrogusto profondamente amaro e di vomitevole disgusto di cui non riuscivo nemmeno io a capacitarmi e spiegarmi la minima, inconsapevole ragione.
Lauren Jauregui e il particolare rapporto di incessante e spassionata adorazione a senso unico con le sue varie dipendenti di sesso femminile, guardo caso tutte quelle più amabilmente piacenti, era sicuramente un argomento di mio grande interesse e che volevo e dovevo necessariamente approfondire, sia per la mia stessa e ora più che mai vulnerabile sanità mentale fino alla mia indesiderata e obbligatoria permanenza in questa tenuta, sia per arrivare a raggiungere i miei ambiziosi scopi al meglio, per portarmi via tutto quanto e del tutto indisturbata come avevo sempre magistralmente fatto.
Senza perdere ulteriore tempo e senza pormi il minimo problema di interrompere poco educatamente la continua e carismatica parlantina di Thomas riguardo la sua passione innata e sfrenata per i cavalli fin da quando era bambino, di cui avevo ascoltato a malapena due parole tanto per dargli la ben recitata illusione di essere realmente incuriosita e rapita dai lui e i suoi racconti, avevo deciso che era finalmente arrivato il momento di sfruttare a pieno e a dovere questa occasione e indagare maggiormente su Lauren Jauregui e su quello che, se non andavo errata, era il suo incandescente e alquanto sregolato stile di vita in questa tenuta e al di fuori, con tutte le ripetitive ed estenuanti attività sessuali del caso.
Del resto benché mi fossi già fatta la mia idea su come funzionavano le cose e le varie interazioni personali in questa sfarzosa e invitante reggia non ero totalmente certa che avrei avuto in futuro la possibilità di porre certe domande eccessivamente curiose e indiscrete a qualsiasi altro membro del personale, senza fornire troppi rischiosi sospetti, in una situazione più che amichevole e rilassata come quella che sembrava essersi naturalmente creata con il prestante e affascinante Thomas.
-Perdona l'interruzione Thomas, ma avrei una certa curiosità riguardo la bella donna che sposerò a breve, e benché la bella donna in questione è la stessa per cui tu lavori così efficacemente immagino e spero che tu, da vero cavaliere quale sei, non avrai la minima remora a soddisfare più che cordialmente la mia sconsiderata curiosità. Dico bene caro? Lo farai per me, vero?-
Il tono allusivo e seducente, carico di evocativo desiderio e il sorriso innocente, apertamente provocatorio non erano altro che un elaborato e crudele espediente in più per assicurarmi senza la minima esitazione da parte sua di fornirmi su un piatto d'argento esattamente quello che volevo al momento da lui.
Anche se ero certa non sarebbe stato minimamente necessario, dopo tutto, considerato il suo spogliarmi e marchiarmi costantemente con gli occhi dal primo istante da soli.
L'espressione vogliosa e infuocata sul suo viso mi dimostrava chiaramente, però, che quel mio piccolo stimolo in più generosamente offertogli da parte mia aveva decisamente le inconfondibili connotazioni dell'inevitabile e fatale colpo di grazia ad ogni suo possibile timore reverenziale o scoraggiato vacillamento in merito.
-Mi sta mettendo in una posizione notevolmente difficile signorina Vargas, di solito non è mia abitudine rispondere a domande troppo personali sulla signorina Jauregui. Ma visto che non è nemmeno mia abitudine rifiutare la cortese richiesta di una bella donna come lei, penso non ci sarà nessun tipo di problema se per questa volta faccio una piccola eccezione per lei.-
Il sorriso lascivo sul suo bel viso dedicatomi non lasciava il minimo dubbio in merito. Un luccichio malizioso nel marrone languido e scuro dei miei occhi prese forma, intensificandosi, senza che potessi controllarlo.
-Dopo tutto lei è la futura sposa della signorina Jauregui, credo sia giusto accontentare, almeno in una minima parte, la curiosità doverosa riguardo la donna che sposerà.-
Un cenno di smaliziata intesa da parte mia gli fece capire quanto apprezzassi e acconsentissi alle sue parole.
-Vedo con piacere che mi capisci perfettamente Thomas.-
La sua possente mano andò a sfiorare appositamente il mio fianco sinistro esercitando una lieve e fulminea pressione con le virili dita.
Non potevo negare che quel calcolato tocco fosse piuttosto piacevole e accattivante, nonostante la mia mente fosse concentrata su altro era praticamente impossibile negare che ci fosse una certa, sotto intesa attrazione fisica tra me e l'aitante stalliere dal corpo scolpito al mio fianco.
Non sarebbe stato di certo un problema rifugiarmi piacevolmente in un rapporto strettamente carnale e a ludico vantaggio di entrambi in caso di voglia, puro sfogo o incessanti necessità di vario genere.
-Vedi caro Thomas Non ho potuto fare a meno di notare la vistosa e affabile interazione che la signorina Jauregui pare ami intrattenere con le sue dipendenti di sesso femminile, così come mi è stato impossibile non notare quanto questa interazione fosse abbondantemente ricambiata con così tanta devozione e adorazione.-
Una energica risata da parte di Thomas riecheggiò in risposta per tutto l'infinito corridoio che ci stavano accingendo a percorrere, senza che io avessi la minima percezione di quella che sarebbe stata la nostra destinazione finale.
Quella risata, per quanto calda e piacevole all'udito, racchiudeva una sfumatura di spassionato scherno e velato umorismo fin troppo evidenti e irritanti per i miei gusti.
Per quanto fosse forte la tentazione di intimidirlo con uno sguardo notoriamente tagliante dovevo sapere a tutti i costi, e sapere a tutti i costi significava al momento trattenermi e fare scaltramente finta di niente.
-La signorina Jauregui è così, lo è sempre stata da quando ho avuto il piacere di conoscerla e lavorare per lei. Ha un fascino e un sex appeal naturali innegabili, che hanno inevitabilmente il potere di attirare con una notevole intensità chiunque gli metta gli occhi addosso, o chiunque siano i suoi di occhi a puntare. Non posso negare che inizialmente, prima di scoprire a malincuore delle sue preferenze indirizzate in un unica e sola direzione, anche io ero alquanto elettrizzato e sedotto dalla prospettiva di passare più di una notte nella sua stanza e nel suo letto.
Non è una novità per nessuno qui che tutte le domestiche e le cameriere presenti in questo stabile farebbero molto volentieri i salti mortali per essere le cosiddette "prescelte", lo è per lei una novità mia bella signorina Vargas perché è appena arrivata, ma presto sono sicuro che avrà modo di trovare e vedere tutte le risposte che cerca con i suoi stessi bellissimi occhi-.
Una notevole rabbia montava, unita alla consapevolezza che sarebbe stato molto più difficile di quanto pensavo, dentro di me ad ogni singola parola.
Il fatto che anche Thomas si fosse ritrovato vittima ignara del seducente e accattivante fascino di Lauren Jauregui non mi stupiva minimamente e mi divertita al tempo stesso. Continuavo a trattenermi ma questa volta ero io a ridere internamente di lui e della sua stolta illusione.
Quello che Thomas aveva appena detto non faceva altro che confermare uno scenario tristemente patetico e molesto che già avevo copiosamente previsto e immaginato nella mia testa.
-Non né dubito Thomas, il punto è che non bisognerebbe mai dubitare delle capacità di una persona di ottenere esattamente quello che vuole e quando vuole senza prima aver visto quello di cui è realmente capace.-
I miei denti morsero languidamente il mio labbro inferiore senza mai staccare il contatto visivo con i suoi occhi cerulei straripanti di celata eccitazione, le mie esili dita si mossero lentamente fino a sfiorare e accarezzare lascivamente il palmo lievemente calloso della sua tremante mano.
Un sospiro pesante che pareva più un gemito fuoriuscì involontariamente dalle sue labbra rosse e sottili, il suo virtuoso corpo rispondeva istantaneamente, quasi come se dinnanzi a me avesse vita propria, ad ogni mio minimo tocco o sfioramento di pelle contro pelle.
Il tempo sembrava essersi fermato, tanto che nessuno dei due pareva essersi accorto di esserci fermati davanti ad una grossa porta in legno lucido e una sontuosa e regale maniglia in oro bianco placcato.
La sola visione di quella maestosa maniglia aveva avuto il potere di allargare vistosamente le mie pupille come se fossi improvvisamente sotto effetto implacabile di una qualche pesante droga, pur sforzandomi non riuscivo neanche ad immaginare quanto potesse rivelarsi il costo effettivo di un tale, sfarzoso lusso.
Thomas, evidentemente ancora stordito e palesemente in difficoltà per la lieve interazione di prima, si riscosse schiarendosi la gola ed emettendo qualche impercettibile colpo di tosse.
Adoravo istigare certe inebrianti reazioni con tutti coloro che riducevo schiavi senza più forza di volontà alcuna con un solo contatto del mio vizioso e lussurioso corpo.
Una risatina soddisfatta uscì incontrollata dalla mia esperta bocca.
-Questa è l'ultima stanza da visitare della villa, è l'ufficio della signorina Jauregui.
Tendenzialmente alla signorina non piace che chiunque, al di fuori di Elsa e Alfredo, invada questo suo spazio intimo e personale a meno che non sia lei strettamente a richiederlo, ma in questo specifico caso anche la signorina Jauregui ha dovuto ammettere che sarebbe stato d'obbligo fare un piccola eccezione per lei signorina Vargas.-
Il nervosismo nella sua voce smorzata era palpabile, e questo non faceva altro che accentuare la mia gratificazione personale ancora di più.
-Se non vado errata abbiamo visitato tutte le camere da letto tranne quella della signorina Jauregui, non dovrebbe essere quella l'ultima stanza? Mi è concesso visitare l'ufficio della mia futura moglie ma non la camera da letto che dovrò poi sicuramente condividere con lei e che, di conseguenza, diventerà anche la mia? Che storia è questa?.-
Il tono inquisitorio della mia voce di era alzato almeno di un ottava.
Non potevo credere che mi fosse concesso di visitare indisturbatamente tutte le altre stanze tranne quella che, con ogni probabilità, sarebbe stata quella in cui avrei passato tutte le mie restanti notti fino a tempo indeterminato, fino a che non avessi portato a termine il mio lavoro.
Thomas ulteriormente imbarazzato dall'improvviso scoppio di irritazione pretestuosa che trapelava dal mio sguardo e dalla mia voce spostò, visibilmente a disagio, il peso del suo corpo prima su un piede e poi sull'altro.
-Mi dispiace signorina Vargas, sono desolato ma è stata la signorina Jauregui a richiedere questa limitazione. Non so il perché, so solo che è così. Mi dispiace.-
Non avevo il minimo dubbio che questa specie di indecoroso e ridicolo divieto fosse opera della mente disturbata di quella odiosa e follemente contorta donna.
Evidentemente, secondo la sua insana logica, le sue sgualdrine personali potevano oltrepassare la soglia del suo eccitante e tetro talamo a loro piacimento e io no.
Non sospettava minimamente di quanto di sbagliasse in merito.
Nonostante lo sdegno e la collera stizzita del momento la curiosità di studiare attentamente e immagazzinare ciò che celava il suo ufficio mi imposero di fingere un sorriso spensierato e indifferente e indicare successivamente con un cenno del capo deciso la porta davanti a noi, in un chiaro invito di aprirla e andare avanti.
Il bel stalliere, grato di potersi prontamente togliere da quella scomoda situazione, non ci pensò due volte ad assecondare con rinnovato entusiasmo il mio volere.
Con una postura perfettamente eretta e il ritrovato sorriso smagliante, di nuovo presente, sul viso, con uno scatto rapido e deciso della mano aprì la massiccia porta facendomi cavallerescamente segno di accomodarmi per prima nella stanza.
Mormorando un melodioso e seducente grazie mi apprestai velocemente a varcare la soglia.
L'ufficio era perfettamente curato e in eccepibile ordine, a parte qualche cartella di troppo e alcuni fogli sparsi senza un apparente logica sulla troneggiante scrivania bianca, le dimensioni contrariamente a quanto mi aspettavo erano mediamente modeste e sulle pareti vi erano diverse quadri esclusivamente in bianco e nero raffiguranti sagome sinuosamente ritratte di nudi femminili.
Il tratto del carboncino era leggero e deciso al tempo stesso, sinonimo di un esponenziale talento e di una linearità quanto meno ammirevole, e nessun quando riportava la firma al margine della tela, di modo che fosse praticamente impossibile capire chi ne fosse effettivamente il meritevole e abile autore.
Ma, indubbiamente, quello che saltava più all'occhio di tutti quei corpi armoniosi privi di qualsiasi tipo di copertura e raffigurati nelle pose più strane e variegate era il curioso quanto contorto fatto che fossero tutti, indistintamente, privi della testa.
La raffigurazione partiva solo dalla base del collo, niente ovale del viso, niente mento, niente bocca, niente zigomi, niente occhi.
Niente di niente, il vuoto più totale a parte la stimolante e morbida anatomia femminile nei suoi più precisi e nitidi dettagli.
Per quanto tutte quelle tele insieme potessero mostrare e racchiudere un intrinseco scenario macabro e tetro di un artista pazzo che sembrava proprio voler decapitare di netto i corpi, quella costante continua e immutabile trasmetteva il fascino intrigante di una intrigata e curiosa percezione misteriosamente particolare tutta da scoprire.
-Quei quadri sono opera della signorina Jauregui, come avrá ben notato ha una particolare inclinazione del tutto personale nel raffigurare il nudo femminile.
Disegnare è una delle sue più grandi passioni, e i corpi ritratti sono quelli delle sue tante amanti occasionali. Quelli che lei reputava più meritevoli di essere raffigurati, ovviamente.-
Curioso. Non mi stupiva affatto sapere che queste eclettiche opere fossero il perverso frutto del complesso e conturbante egocentrismo di Lauren Jauregui.
-E mi dica caro Thomas, le amanti delle signorina Jauregui sono tutte rigorosamente senza testa o è la nostra bella padrona di casa a non rendersi minimamente conto che, teoricamente, noi esseri umani in genere possediamo anche una faccia e una testa oltre a due braccia, due gambe e tutto il resto?-.
Thomas sembrava alquanto divertito dalla mia pungente osservazione, tanto da scoppiare incontrollatamente in una fragorosa risata nel giro di pochi secondi.
-Questo è un quesito che gli abbiamo sempre chiesto in molti mia cara. A quanto pare la signorina Jauregui ritiene che ritrarre il volto, con tutte le sfumatura più personali che questo apporta, sia una manifestazione e concessione troppo intima a cui pare non essersi mai minimamente interessata davvero.-
Mi soffermai per qualche attimo a riflettere in religioso silenzio su quella interessante e succulenta informazione.
Stando a quanto detto Lauren Jauregui, a dispetto delle apparenze, poteva stranamente essere una di quelle persone inaspettatamente troppo profonde e sensibili che si rendevano perfettamente conto che, nel loro caso, oltrepassare certi limiti e lasciarsi andare ad un livello più mentale ed emotivo avrebbe significato automaticamente lasciarsi andare alla propria inevitabile perdizione e irrecuperabile, passionale distruzione.
Tutta una questione di instabili eccessi, tutta una questione di maschere sapientemente cucite.
-Se vuole sapere altro mia bella signora, io sono qui apposta per lei. Come sempre.-
La focosa allusività presente nella sua calda voce era evidente quanto il fatto che quello fosse uno sconsiderato ma allettante tentativo di seduzione nei miei confronti.
Risposi ricreando passivamente lo stesso identico rifacimento seduttivo.
-Ti ringrazio Thomas, ma penso di aver visto abbastanza qui. Il tour è finito o manca ancora qualche altra attrazione da visitare a me ancora sconosciuta?.-
-Manca quella che a mio modesto parere è la più importante di attrazione signorina, ovvero le stalle. Immagino che lei abbia già abbondantemente intuito il perché siano così speciali per il sottoscritto.-
Un fugace e scaltro occhiolino nella mia direzione mi fece sciogliere involontariamente in un sorriso apertamente sincero.
-L'ho intuito benissimo mio caro, fammi strada. Ora sono curiosa.-
-Come desidera madame, prego...da questa parte.-
Dopo una replica volutamente mal fatta di uno scherzoso e irriverente inchino che mi fece alzare giocosamente gli occhi al cielo, ci apprestammo insieme e caldamente sotto braccio a raggiungere senza fretta alcuna quella che pareva essere l'ultima tappa.

Turbid Obsession (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora