Pov's Alyssa
31 Ottobre, il giorno di Halloween. Una festa che mi ha sempre messo un pò di inquietudine. Ho sempre odiato le storie horror, i film horror, insomma qualsiasi cosa sia horror. Ma oggi sono felice, il mese prossimo inizierà il tour invernale di Tiziano ed è scontato dire che io non vedo l'ora. Non sto più nella pelle.
Mentre continuo a mettere il mascara, posiziono il cellulare tra l'orecchio e la spalla, e aspetto che Flavio risponda.
《Sei in ritardo di quasi 20 minuti》mi dice senza nemmeno salutarmi.
《Lo so, lo so. Me lo rinfaccerai per tutto il giorno?》
《Forse》dice ridendo.
《Due minuti e sono da te》
《Spero non siano due ore》continua a ridere.
《Spero non siano due ore》gli faccio il verso.
Prima di staccare la telefonata lo sento ancora ridere e non riesco a trattenere un sorriso.
Pochi minuti dopo siamo per le strade addobbate di Milano, ovunque ci sono maschere mostruose, zucche e pipistrelli. I bambini travestiti si rincorrono tra urla e risa, e fortunatamente non c'è tanto freddo, anzi, un timido sole si affaccia tra le nuvole.
《Non riesco più a trovare il mio specchietto》mi lamento rovistando nella mia enorme borsa.
《Ti prego Alyssa, sei appena uscita di casa, a cosa ti serve uno specchietto?》chiede Flavio esasperato.
《È da ieri sera che lo cerco. Se stamattina qualcuno non mi avesse messo fretta lo avrei cercato meglio》
《Ah, ed ora sarebbe colpa mia?》
《È sempre colpa tua Flavio. E comunque era un regalo di Lou, non posso averlo perso》piagnucolo.
《Se ti riferisci ad una scatolina azzurra con delle stelle sopra potrei sapere dove si trova, ma dal momento che sono stato appena incolpato ingiustamente, penso proprio che non te lo dirò》
《Ti prego Flavio, non puoi farmi questo!》
《A quanto pare posso, invece》ribatte.
Metto il broncio e velocizzo il passo, allontanandomi da lui, che però subito mi raggiunge.
《Stavo scherzando, lo hai lasciato da me》mi dice.
《Anche io scherzavo》.
Ci guardiamo e scoppiamo a ridere senza alcun motivo, finché lui non mi abbraccia.
《Ti ho mai detto che ti voglio bene?》mi sussurra all'orecchio.
Sento il suo fiato sul collo e dei brividi mi salgono lungo tutta la spina dorsale. Mi ripeto che è il freddo. Ho solo freddo.
"Hai mai pensato di poter essere tu la persona con la quale voglia condividere la sua casa, il suo tempo, la sua vita insomma?"
Queste parole mi ritornano alla mente, ma mi sforzo di ricacciarle indietro.
Mi hanno tormentata per giorni interi, mandandomi nel panico più totale. Mille pensieri si sono susseguiti nella mia testa, ma la conclusione a cui sono arrivata ogni volta è stata sempre la stessa: io e Flavio possiamo essere solo amici.
《Aly tutto bene?》
La voce di Flavio mi riscuote.
《Sì, certo. Pensavo a come avrei fatto in questi mesi senza te》gli sorrido.
《È già ora di pranzo. Che ne dici di cercare un posto in cui mangiare?》mi chiede.
《Va bene, questa mattina non ho nemmeno fatto colazione, sempre perché qualcuno mi ha messo fretta, ed ora comincio ad avere un pò fame》rispondo.
《Io dovevo rinfacciarti il tuo ritardo, ma mi sembra che le cose stiano andando in maniera leggermente diversa》ride.
《Ovvio! Cosa ti aspettavi?》rido anche io.
Entriamo in un piccolo ristorante, quello che ci sembra meno affollato. Ma non facciamo in tempo a richiuderci la porta alle spalle che una cameriera sorridente ci viene incontro.
《Buongiorno! Solo per oggi c'è un'offerta speciale. Tutte le coppie pagano un pranzo per due al prezzo di uno》dice entusiasta.
Ha pensato che siamo una coppia? Sul serio?
《In realtà noi non...》cerco di mettere le cose in chiaro, ma una gomitata di Flavio mi fa tacere.
《Grandioso. Può mostrarci un tavolo libero?》dice lui, e nel mentre intreccia la sua mano con la mia.
A questo punto non posso far altro che reggergli il gioco.
《Lo sanno che siamo ad Halloween e non a San Valentino?》dico a Flavio dopo che la cameriera è andata via con le nostre ordinazioni.
《Lo fanno per attirare maggiore clientela e guadagnare di più, poco gli importa della festività》.
Pranziamo in totale tranquillità, ridendo e scherzando come sempre. Quando abbiamo finito richiamiamo la cameriera per farci portare il conto.
《Vi stavo osservando. Siete così carini!》esclama lei, dopo aver preso i soldi.
《Grazie》risponde Flavio con un sorriso.
Ci avviamo verso l'uscita, ma ancora una volta veniamo interrotti dalla voce squillante di quella cameriera.
《Tra poco nella sala qui di fianco c'è il karaoke, se volete, potete restare》dice.
Sto già per rifiutare, ma Flavio mi precede.
《Certo, va bene》.
《Se ti aspetti che io canti ti sbagli di grosso》gli dico.
《Nemmeno io ho intenzione di cantare, voglio solo guardare. Sarà divertente》.
Ed ha ragione, ci divertiamo tanto. Ridiamo fino a piangere, e devo ammettere che restare non è stata una così cattiva idea.
Ripenso alla giornata di oggi. Sono stata davvero bene e mi sono divertita tanto, per questo non riesco a spiegarmi la sensazione di vuoto che ho in fondo allo stomaco. È da tutto il giorno che non mi permette di godermi appieno ogni momento. Sento che mi manca qualcosa, ma non so cosa e non so dove cercarla.
Guardo l'orologio ed è già pomeriggio inoltrato.
《Flavio che ne dici di andare?》
《Sì, certo, andiamo》risponde.
Usciamo fuori e sorpresa, diluvia. E adesso, come torniamo a casa? Non ho nemmeno portato un ombrello.
《L'unica soluzione è raggiungere la fermata dell'autobus, almeno saremo al coperto, più o meno》dice Flavio.
《Ci bagneremo》
《Non saranno più di dieci metri e ci stiamo già bagnando, quindi tanto vale andare》dice lui.
Annuisco anche se la cosa non mi convince per niente.
《Al mio tre, va bene? Uno, due e... tre!》
Corriamo sotto la pioggia, rischiando di scivolare più volte e quando arriviamo alla fermata dell'autobus siamo inzuppati dalla testa ai piedi.
《Sarà un miracolo se non mi verrà la febbre》dico, scoppiando a ridere.
《Un raffreddore è assicurato》dice Flavio.
《Tra quanto c'è il prossimo autobus?》chiedo.
《Mezz'ora》
《Mezz'ora è troppo!》mi lamento.
《Non abbiamo scelta》.
Quindi non ci resta altro che aspettare, completamente fradici, sotto una tettoia che ripara ben poco, e per di più il tempo sembra peggiorare ogni minuto che passa.
《Quanto manca ancora?》chiedo.
《Sono passati solo cinque minuti Aly》.
Il tempo passa lentamente, troppo lentamente, mentre la pioggia continua a battere incessante e come se non bastasse ci si mette anche il vento.
《È in ritardo di cinque minuti》dice ad un tratto Flavio.
Non lo rispondo, mi limito a sbuffare.
《Dai, non farne un dramma. È normale che sia un pò in ritardo dato il tempo》continua lui.
《Sono bagnata dalla testa ai piedi, c'è un vento che mi sta congelando, è più di mezz'ora che aspettiamo e tu mi dici di non farne un dramma?》
Senza rendermene conto ho alzato la voce.
《Vuoi dirmi cos'hai?》mi chiede Flavio avvicinandosi a me e scostandomi una ciocca di capelli bagnati dal viso《è tutto il giorno che ti tormenti》.
《Non ho nulla. Lasciami in pace》gli rispondo brusca.
Non so perché sono arrabbiata, soprattutto nei suoi confronti non dovrei esserlo.
Lui sospira e si allontana da me, senza dire nulla. Continuiamo ad aspettare in silenzio. Dopo quasi un'ora di attesa ci rendiamo conto che non ci sarà nessun autobus, e che la nostra attesa è stata completamente inutile.
《Siamo due stupidi. Potevamo chiamare un taxi un'ora fa ed essere già a casa》dico.
《Come ho fatto a non pensarci prima?!》esclama lui, e subito prende il cellulare per chiamare.
《Non arriverà prima di un quarto d'ora》dice una volta chiusa la chiamata.
《Un quarto d'ora in più o un quarto d'ora in meno ormai non fa differenza》dico scocciata.
《Mi spieghi perché sei incazzata col mondo intero?》urla Flavio, facendomi sussultare.
Mi volto verso di lui e con una calma che in realtà non ho, gli dico:《Ti ho detto di lasciarmi in pace》.
《No, non ti lascio in pace. Mi fa male vederti così!》
Non gli rispondo, ma guardo dritto davanti a me, cercando di trattenere le lacrime che minacciano di uscire dai miei occhi.
Una forte folata di vento si alza improvvisa, mentre un fulmine squarcia il cielo. Il rumore che produce è tanto forte da sembrare un'esplosione.
Istintivamente mi porto le mani alle orecchie. Flavio mi stringe a se, riparandomi dal vento.
《È passato》sussurra.
Io sono schiacciata contro il muro alle mie spalle, siamo vicinissimi, sento il calore del suo corpo contro il mio. Lo guardo negli occhi.
《Scusami》è l'unica cosa che riesco a dire.
Lui non mi risponde, ma continua a guardarmi.
Abbasso lo sguardo, non riuscendo più a sostenere il suo.
《Guardami》mi dice.
Faccio ciò che mi ha detto, i nostri sguardi si incrociano per una frazione di secondo. Poi lui mi prende il viso tra le mani e tutto ciò che sento è la morbidezza delle sue labbra sulle mie.
Mi bacia con dolcezza, come nessuno ha mai fatto prima. In questo bacio è racchiuso tutto ciò che non mi ha mai detto.
Tutto ciò che sento è un calore invadermi il corpo, il sapore salato delle mie lacrime e il suo sapore.
Sa di buono. Sa di vita.*spazio autrice*
Questa volta ho aggiornato presto. E cosa volete che vi dica? Finalmente ce l'abbiamo fatta!
Inizialmente avevo pensato di scrivere le cose anche da punto di vista di Flavio, e scrivere di ciò che succederà dopo questo tanto atteso bacio.
Ma ho deciso di lasciarvi un pó sulle spine. Non odiatemi.
Con un commentino ditemi cosa ne pensate!
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Amore, gioia, dolore...tutto!
FanfictionQuesta è la storia di una ragazza come tante altre, con la sua semplice vita, le sue abitudini, i suoi hobby e le sue passioni. Una di queste è l'amore incondizionato per Tiziano Ferro, il cantante della sua vita. Ogni giornata procede uguale all'al...