CAPITOLO 40

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Pov's Alyssa
《Stai lontano da me》dico a Flavio.
《Non posso sedermi vicino a te?》chiede lui.
《Direi proprio di no》gli rispondo.
《E per quale motivo? C'è abbastanza spazio per entrambi》chiede avvicinandosi.
《Perché non ti sopporto!》
Ormai è ad un passo da me, sto per afferrare un cuscino e lanciarglielo in faccia, ma lui mi precede e mi si scaraventa addosso.
《Mi schiacci!》urlo.
《Non dire bugie》mi dice ridendo.
《Non è una bugia》ribatto, e nonostante provi in tutti i modi a restare seria non ci riesco e inizio a ridere anche io《Dai, spostati》continuo a dire.
《Dimmi che mi odi e mi sposto》mi dice Flavio sorridendo.
Faccio segno di no con la testa.
《Non vuoi dirmi che mi odi? Per quale motivo?》
《Mi hai detto tu che non devo dire bugie》gli rispondo.
Senza dargli il tempo di aggiungere altro avvolgo le mie braccia intorno al suo collo e lo bacio.
《Diciamo che sai farti perdonare》mi dice alzandosi.
《È la mia specialità》rido.
《Parlando di cose serie, tra poco è il mio compleanno, hai già deciso cosa regalarmi?》mi chiede.
《Mancano più di due mesi al tuo compleanno! E poi chi ti ha detto che ti farò un regalo?》
《Avresti davvero il coraggio di presentarti a mani vuote?》chiede, assumendo una finta espressione sconvolta.
《Certamente》gli rispondo.
《Preparati a correre》mi dice.
Iniziamo a rincorrerci per la casa, facendo rovesciare una sedia e cose varie. Ad un certo punto ho la brillante idea di uscire in cortile e Flavio come previsto mi segue.
Cercando sempre di non farmi prendere torno indietro e provo a chiuderlo fuori casa, ma lui raggiunge velocemente la porta e nonostante io spinga per chiudere, dal momento che lui ha molta più forza di me, il mio intento fallisce.
Mi prende per la vita e mi solleva di peso.
《Lasciami》gli dico ridendo.
《Mai》mi risponde lui.
Io provo in tutti i modi di liberarmi dalla sua presa ma l'unica cosa che ottengo è che entrambi cadiamo rovinosamente a terra.
《Ti sei fatta male?》mi chiede preoccupato.
《No, tu sei ancora tutto intero?》chiedo di rimando.
《Tutto intero》risponde.
Ci mettiamo seduti con le schiene poggiate al muro, i respiri affannati per via della corsa.
《A volte facciamo peggio di quanto possono fare due bambini》mi dice lui sorridendomi.
《Diciamo che ci andiamo vicino》gli dico e mi metto a cavalcioni su di lui, poggiandogli le mani sul petto.
《Fa caldo, non trovi?》gli chiedo.
《Non fare la stronza》mi risponde con un sorriso.
《Non sto facendo la stronza》 gli dico avvicinando il mio viso al suo. Sfioro le sue labbra con le mie, senza però concedergli altro. Gli do un bacio su una guancia, un altro all'angolo della bocca e poi mi allontano.
《Hai ancora il coraggio di dire che non ti stai comportando da stronza?》
《Assolutamente si》.
Sento le sue mani dietro la mia schiena, fa forza e mi avvicina di più a lui.
《Se non mi baci tu lo faccio io》mi dice.
《È una minaccia?》gli chiedo ridendo.
《Vedila un po' come ti pare》mi risponde.
《È una minaccia allettante》rido e senza aspettare oltre premo le mie labbra sulle sue.
Siamo persi l'uno nell'altra quando una voce femminile alle nostre spalle ci riporta bruscamente alla realtà.
《Ops, abbiamo interrotto un bel momento a quanto pare》.
Mi alzo di scatto e Flavio mi segue a ruota. Di fronte a noi ci sono due ragazzi e una ragazza.
《È da tanto che non ci si vede》dice ancora la ragazza.
《Come avete fatto ad entrare?》chiede Flavio.
《La porta era aperta》risponde lei semplicemente《che fai, non ci saluti nemmeno?》continua.
《Mi spieghi chi sono queste persone?》chiedo a Flavio.
《Sono miei ex compagni di classe》mi risponde.
Vengo a sapere che i tre si chiamano rispettivamente Marco, Francesco e Roxy. A quanto pare dopo il liceo Flavio si era allontanato da loro e si erano quindi persi di vista.
《Come avete fatto a sapere che abitavo qui?》
《Il giorno prima di partire per Milano abbiamo incontrato tua madre per strada e ci ha detto che ti eri trasferito qui, così abbiamo pensato di venire a trovarti》spiega Marco.
《Non ci presenti la tua amica?》chiede Roxy facendo riferimento a me.
《Sono la sua fidanzata, Alyssa》le dico.
《Ricordavo avessi gusti migliori》dice lei all'indirizzo di Flavio, con uno sguardo ed un sorriso che proprio non mi piacciono.
《Se hai intenzione di comportarti in questo modo puoi anche andartene》le dice duro Flavio.
Roxy sbuffa e guardandolo dice:《Ti ricordavo più divertente》.
《Io sono sicuro che Roxy stava scherzando》dice Francesco cercando di calmare la situazione, e quando nessuno dice più nulla continua:《Senti Flavio, noi vorremmo chiederti un favore. Questo viaggio è stato del tutto improvvisato, è stata una pazzia e non abbiamo prenotato nemmeno un hotel. Ci chiedevamo se potessi ospitarci per questo fine settimana》.
Guardo Flavio come per dire "Prova a dire di sì e t'ammazzo".
《Non penso sia una buona idea...》inizia a dire, ma viene interrotto da Marco che esclama:《Dai Flavio! Non puoi lasciarci per strada》.
《Sono sicuro che troverete un hotel, ce ne sono tanti qui a Milano》
《Non abbiamo abbastanza soldi e non posso credere che ci stai buttando fuori》dice Francesco.
Flavio sospira e alza gli occhi al cielo.
《E va bene, state qui, vado a preparare la stanza degli ospiti. Non fate danni!》dice.
Vado con lui e quando la porta della stanza si chiude non riesco più a trattenermi. Esplodo.
《Io giuro che la ammazzo! Non ti stacca gli occhi di dosso!》
《Non arrabbiarti》mi dice Flavio cercando di calmarmi.
《Come fai a dirmi di non arrabbiarmi? Deve starti lontana! Non mi piace che lei sia qui, non mi piace come ti guarda, non mi piace quello che ti dice》
《Lo so Aly, non piace nemmeno a me》
《Dimmi la verità, cosa c'è stato tra di voi?》gli chiedo.
《Nulla. È lei che mi è sempre stata addosso. Eravamo compagni di classe, nulla più》mi dice con sincerità.
《E a te come è saltato in mente di invitarli a casa nostra?》gli urlo contro.
《Dai Aly, tu li avresti mai lasciati fuori?》mi dice《e comunque hai detto "casa nostra"》aggiunge con un sorriso.
《Non l'ho detto》ribatto.
《Sì che l'hai detto》mi risponde lui ancora sorridendo.
Ovviamenteha ragione, l'ho detto, ma mi è sfuggito. L'ho fatto senza pensarci.
《Casa mia può diventare casa nostra quando vuoi》mi dice con dolcezza.
《Mi sembra presto per parlare di convivenza》gli dico seria.
Lui mi si avvicina ancora di più e mi dà un bacio sulla fronte, mi abbraccia e mi dice:《Quando vorrai non dovrai nemmeno chiedermelo. Va bene?》
Annuisco contro il suo petto, poi alzo lo sguardo e mi perdo nei suoi occhi scuri.
《Ti amo Flavio》.

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