Pov's Alyssa
Il treno, dopo un viaggio tranquillo, si ferma alla stazione di Latina.
Prendiamo le valigie e ci dirigiamo all'uscita, dove ci sta aspettando il padre di Flavio.
«Provi a non pensarci per un po'?» mi dice lui con dolcezza mentre camminiamo.
«Ci provo, promesso» gli rispondo con un sorriso. Mi dico che non posso farmi rovinare questi giorni, che aspettavo con impazienza, da tutto ciò che è successo.
Alla scoperta che la mia migliore amica aveva, in qualche modo, complottato per rovinare la mia relazione era seguito un litigio. Avevamo da poco riallacciato i rapporti e adesso eravamo punto e a capo. Non potevo sopportare l'idea che lei avesse fatto tutto questo alle mie spalle e con la consapevolezza che mi avrebbe fatto soffrire.
Per il momento non volevo vedere nessuno di loro, ma la mia mente continuava a portarmi su quest'argomento spinoso.
«Ecco mio padre» dice Flavio, indicando un punto davanti a noi.
Lo raggiungiamo e appena siamo alla sua portata ci abbraccia forte.
«Come state ragazzi?» ci chiede.
«Bene» rispondiamo.
Appena entriamo dalla porta di casa Flavio lascia cadere malamente le valigie.
«Fai più attenzione» gli dico, ma lui nemmeno mi ascolta.
«Tiziano!» esclama, e corre ad abbracciare suo fratello.
Nel vederli così, insieme e felici, mi si scalda il cuore.
Li sto ancora guardando quando sento delle braccia forti avvolgermi.
«Ale così mi fai prendere un colpo!» esclamo, ricambiando l'abbraccio di Alessandro.
«Non fare tante storie» risponde lui ridendo, poi sottovoce mi chiede: «Come stai?»
Lo guardo e faccio spallucce, e so che lui ha capito.
«Posso salutare anche io la mia cognata preferita?» dice Tiziano con un sorriso, avvicinandosi a noi.
«Non devi nemmeno chiederlo» rispondo, e mi butto tra le sue braccia.
Mi stringo a lui e ritrovo Tiziano, mio cognato, quello con cui ho trascorso pomeriggi interi, pranzi, cene e film, quello che è diventato la mia famiglia.
Mi stringo a lui e ritrovo Tiziano, il mio cantante, quello che mi ha accompagnato ogni giorno della mia vita, tra salite e discese, tra sorrisi e lacrime, tra canzoni cantate a squarciagola ed altre solo sussurrate.
Mi stringo a lui e, semplicemente, ritrovo me stessa.
«Ti voglio bene» gli dico.
Lui in risposta mi lascia un bacio tra i capelli.Andiamo a sistemare le cose in quella che è diventata la nostra stanza quando siamo qui.
«Oh, mi si sono mescolati tutti i vestiti» dice Flavio aprendo la sua valigia.
«L'hai praticamente lanciata quando siamo entrati, è normale» gli dico.
Lo vedo affannarsi a cercare di sbrogliare quella che è diventata una matassa di vestiti.
«Lascia che ti aiuti» gli dico avvicinandomi, e così riusciamo a rimetterli in ordine.
«Non so cosa farei senza di te» mi dice sorridendo.
«Ti ho solo aiutato a mettere in ordine i vestiti, non mi sembra una grande cosa» gli rispondo.
«Vieni qui» mi dice attirandomi a sé. «Non mi importa niente dei vestiti. La cosa non cambia: non so cosa farei senza di te» continua.
«Non guardarmi così se poi non hai intenzione di baciarmi» dico poggiandogli le mani sulle spalle.
Lui mi lascia un bacio a stampo e si allontana.
«Ehi! Pensi che mi accontenti di questo?!»
«Vuoi di più?» mi chiede.
«Mi piacerebbe» rispondo con un sorriso.
Mi si avvicina ma invece di accontentare la mia richiesta mi prende di peso e mi porta sul letto e senza darmi il tempo di reagire si siede a cavalcioni su di me, bloccandomi.
«Che hai intenzione di fare?» chiedo.
Lui non mi risponde, si china su di me e inizia a baciarmi su tutto il viso.
«Dai smettila» gli dico ridendo.
«Pensavo volessi di più» dice.
«Sì, ma non così» continuo a ridere.
Mi guarda e mi infila le mani sotto il maglione.
«Flavio hai le mani ghiacciate e per di più così mi fai il solletico» esclamo, ma lui fa finta di non ascoltarmi, così prendo il cuscino che ho sotto la testa e glielo lancio contro, prendendolo il pieno viso.
«Vuoi la guerra?» chiede ridendo.
Ingaggiamo una lotta a colpi di cuscini che viene interrotta da alcuni colpi alla porta.
«Avanti» dice Flavio.
«Cosa stavate facendo?» chiede Tiziano appena apre la porta.
«Niente» rispondiamo in coro.
Lui alza gli occhi al cielo, ma poi con sguardo serio ci dice: «Potreste raggiungere me e Alessandro nella stanza accanto? Dobbiamo parlarvi».
«Certamente» rispondo.
«Perfetto, allora vi aspettiamo» dice e esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
«Di cosa vorranno parlarci?» chiedo a Flavio.
«Non ne ho idea, ma spero sia qualcosa di bello» risponde.
«Non ci resta che andare da loro e scoprirlo».
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Amore, gioia, dolore...tutto!
FanfictionQuesta è la storia di una ragazza come tante altre, con la sua semplice vita, le sue abitudini, i suoi hobby e le sue passioni. Una di queste è l'amore incondizionato per Tiziano Ferro, il cantante della sua vita. Ogni giornata procede uguale all'al...