CAPITOLO 24

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"《Smettila di prendermi in giro, una volta tanto in vita tua riesci ad essere una persona seria?!》
《Fammi capire, stai insinuando che io non sia una persona seria?》
《Non è un'insinuazione, è un'affermazione! E comunque ti avevo chiamato per chiederti altro, prima che tu iniziassi a fare il cretino. Quando torni a Milano?》
《Non lo so Aly, sicuramente a fine giugno sarò lì ma adesso non posso darti una data precisa》
《Fine giugno? È troppo tempo...》
《Oh, qualcuno qui è impaziente di rivedermi! Ahaha》
《Certo che voglio rivederti, è da due mesi che non ci vediamo. Sei il mio migliore amico, il mio unico migliore amico》
《Cercherò di tornare quanto prima. E tu non farti sentire dal tuo ragazzo, ho l'impressione che sia un tantino geloso》
《Alessio non è geloso!》
《Ah no?》
《E va bene, ma solo un pò. Penso sia giustificabile, no?》
《Certo certo》
《Ritieniti fortunato, inizia la lezione e devo chiudere. Ah! Volevo dirti anche che tra quindici giorni c'è una festa, ci vanno tutti... sarei felice se ci fossi anche tu》
《Farò il possibile. Promesso. Buona lezione e non stancarti troppo》
《Ricevuto capo! A dopo》."
Chiudo la chiamata ed entro in sala. Le due ore di lezione passano in fretta e dal momento che le gambe non mi reggono decido di prendere il pullman per tornare a casa. Più comodo e veloce.
Quando finalmente sono comoda nel mio letto apro la chat di Whatsapp e trovo una serie di messaggi ancora non letti, ma quello che mi salta all'occhio è uno solo.
"Arrivo tra una settimana. Pretendo una festa di bentornato :P"
Sono piccole cose come queste a rendere speciale una giornata come tante altre. Ed è con questa piccola, grande gioia nel cuore che mi metto a pensare a tutte le cose che sono successe in questi ultimi mesi.

Ricordo che quando lessi il messaggio di Flavio in cui mi diceva che avevo avuto ragione, fu immensa la felicità che provai. Il giorno dopo ci incontrammo e lui mi raccontó tutto, di come ogni cosa, anche se con difficoltà, si era sistemata ed ora, era finalmente al posto giusto.
Era tanto felice, come non lo avevo mai visto.
Da allora diventammo inseparabili, la nostra amicizia andò consolidandosi giorno dopo giorno. Non passò molto tempo prima che iniziassi a considerarlo il mio migliore amico.
È vero, Alessio non aveva accolto questa mia nuova amicizia con tanto entusiasmo. Ma più volte lo avevo rassicurato sul fatto che davvero tra me e Flavio non poteva esserci altro che amicizia, forte certo, ma non di più. Di questo ne ero sicura.
Giorno dopo giorno era diventato per me naturale e indispensabile pensare per due, e più passava il tempo più il mio amore cresceva. E anche se con un pò di difficoltà fui ben presto costretta ad ammettere a me stessa che molto probabilmente mi stavo innamorando.
Non potevo desiderare altro, avevo un ragazzo meraviglioso al mio fianco e un migliore amico su cui poter contare, anche se la mancanza della mia Lou si faceva sentire costantemente. Era una tortura non poter condividere con lei questi giorni meravigliosi della mia vita.
Per questo, quando a fine marzo, Flavio venne a dirmi che sarebbe tornato a Latina per un pò non la presi tanto bene.
Sapevo che era quella casa sua e che non poteva vivere in eterno a casa di suo fratello, ma questo non cambiava ciò che sentivo. Ancora una volta dovevo separarmi dalle persone a cui volevo bene. Sembrava quasi un accanimento contro di me.
Nonostante sapessi che a fine giugno sarebbe tornato per assistere al concerto di suo fratello a San Siro, non volevo che andasse via. Avevo paura che si dimenticasse di me.
Negli ultimi mesi avevamo passato ogni singolo giorno insieme, lui veniva praticamente sempre a casa mia, e questa volta perché ce lo avevo invitato a differenza della prima volta, in cui si era presentato di punto in bianco senza che ci conoscessimo nemmeno.
Passavamo interi pomeriggi insieme, anche senza far nulla. E se qualche mese fa qualcuno mi avesse detto che sarebbe andata così, non ci avrei mai creduto.
Era incredibile come la miavita fosse cambiata, e con lei anche io.
Nonostante all'inizio le cose non fossero andate esattamente come dovevano andare, ora potevo dire di essere finalmente felice. E il fatto che tra poco più di un mese avrei rivisto cantare dal vivo il mio Tiziano, per di più in uno degli stadi più importanti d'Italia, non poteva che essere la ciliegina sulla torta.
Con la mente ero già lì.
Peccato che i miei film mentali vengono bruscamente interrotti da mia sorella che entra in camera sbattendo la porta.
《Che ti è successo? Perché sei così arrabbiata?》le chiedo.
《Non sono arrabbiata, sono scocciata che è diverso. La festa di compleanno di Lucia è stata una noia mortale, una perdita di tempo》risponde lei.
《È a te che non va mai bene niente, scommetto che tutti gli altri si sono divertiti》
《Nessuno si è divertito, non c'era nulla di divertente》dice sbuffando.
《Se lo dici tu...》
《Mamma non ti ha detto del pacco che è arrivato stamattina?》mi chiede.
《No, quale pacco?》
《Un pacco per te, non so cosa contiene. Purtroppo nostra madre mi ha proibito di aprirlo》dicendo ciò va verso la scrivania e prende il pacco che c'era sopra, e che io prima non avevo notato.
Non è molto grande e nemmeno pesante. Provo a scuoterlo ma non produce nessun rumore, non riesco proprio a capire cosa potrebbe essere, e per di più non è scritto da nessuna parte il nome del mittente.
《Secondo te cos'è? E chi può averlo mandato?》chiedo a mia sorella.
《Se non lo apri non lo scoprirai mai》mi dice, divorata dalla curiosità.
Lentamente inizio a scartarlo. Esce fuori una piccola scatola chiusa da un fiocco, sciolto il nastro apro la scatola e dentro ci trovo una busta, di quelle che si usano per le lettere.
Guardo con aria interrogativa mia sorella che mi incita ad aprire anche la busta.
Strappo il bordo facendo attenzione a non strappare anche il suo eventuale contento, che ben presto si rivela aimiei occhi, e allora capisco tutto.
《Non ci credo!》dico scoppiando a ridere.
《Cos'è? Voglio vedere anche io》dice mia sorella.
Ed eccolo lì, un biglietto per il concerto di Tiziano allo Stadio Olimpico di Roma. Il sogno di una vita.
C'è anche un bigliettino, lo apro e lo leggo: "Che ne dici di fare il bis? Sono sicuro che l'idea non ti dispiace! Quindi subito dopo San Siro prepara le valigie. Si vola alla volta di Roma!
Ps. Controlla meglio la scatola, c'è altro ;)"
Riprendo la scatola e noto che in effetti c'è un'altra busta, e sinceramente ho paura di ciò che possa contenere. Cos'altro devo aspettarmi?
Apro anche la seconda busta.
《È completamente pazzo!》esclamo.
Dentro c'è un pass, uno di quelli che pensi non avrai mai in vita tua, ed invece eccolo qui, tra le mie mani.
Sulla foto di Tiziano troneggia a caratteri cubitali la scritta "ALL AREAS". In allegato trovo un altro bigliettino.
"Con questo puoi fare quello che ti pare, e puoi andare dove ti pare. Anche nel suo camerino, se vuoi! Niente file di 12 ore e corse forsennate. Il sottopalco è tutto tuo.
A Milano abbiamo fatto a modo tuo, a Roma si fa come dico io!"
Sono completamente sconvolta, senza parole, solo tanto felice.
《Che aspetti? Chiamalo!》dice mia sorella.
Senza pensarci due volte prendo il cellulare e lo chiamo. Risponde quasi subito e prima che io possa dire una qualsiasi cosa, è lui a parlare.
《Allora, ti è piaciuto il regalo che ti ho fatto?》
《E me lo chiedi pure? È un sogno che si realizza!》rispondo entusiasta.
《Lo so, lo so. Entrare nel camerino di mio fratello mentre si cambia è un sogno che si realizza per molte, e anche molti》dice ridendo.
《Ma la smetti?! Sei sempre il solito. Non entrerò nel camerino di tuo fratello, mai e poi mai!》
《Come siamo suscettibili... Comunque, a parte gli scherzi, se vorrai lui sarà lì. Non rinunciare al tuo sogno solo per timore di ciò che può dire la gente. Quanto è vera la nostra amicizia lo sappiamo bene io e te, tutto il resto non conta》.
La sincerità di queste parole mi ha colpita.
Tante volte Flavio mi ha proposto di incontrare suo fratello, ed io ogni volta ho categoricamente rifiutato. Avevo paura. Di cosa? Non lo so nemmeno io.
Quando sarebbe arrivato il momento giusto, sono sicura che lo avrei capito.
《Non potrò mai ringraziarti abbastanza. Non vedo l'ora di riabbracciarti, ti voglio bene》gli dico.
《Anche io Aly, non immagini quanto》.

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