Amore, gioia, dolore...tutto!

CAPITOLO 5

È già trascorso un mese da quando sono diventata una cittadina di Milano.
Tutta la mia famiglia sembra aver trovato il suo posto qui, tutti...tranne me.
Per fortuna dopo tante ricerche ho trovato una scuola di danza che sembra fare al caso mio, è un pó lontana da casa e ancora non ho memorizzato bene la strada per arrivarci, ma può andare.
Lo studio procede più che bene.
Si direbbe che ho tutto, ed è così. Ma la cosa che mi manca qui sono gli amici e nonostante senti Lou ogni giorno, come ci eravamo promesse, non è come averla vicina, per questo stiamo già cercando un modo per passare le vacanze natalizie insieme.
Guardo l'orologio appeso alla parete e vedo che segna già le 16:00. Conviene sbrigarmi se voglio arrivare in orario alla mia lezione di danza.

Finita la lezione sono esausta e solo quando metto piede fuori dalla scuola mi accorgo che sta piovendo a dirotto ed io, ovviamente, non ho un ombrello con me. Questo significa che dovrò camminare per dieci minuti abbondanti sotto la pioggia. Mi calo il cappuccio della felpa sulla testa, anche se non mi servirà a molto è sempre meglio di niente, prendo un bel respiro e mi butto coraggiosamente sotto la pioggia. Rischio di scivolare più volte e come se non bastasse a causa di tutta quest'acqua che mi bagna il viso non vedo dove sto andando ed è così che in pochi minuti non so più dove mi trovo.
Cerco di mantenere la calma, anche se sono tutt'altro che calma. In queste situazioni entro nel panico più totale.
Mi dico che devo assolutamente trovare un riparo, altrimenti non andrò da nessuna parte.
La prima cosa che mi capita sotto gli occhi è un grande edificio nero e senza pensarci un minuto in più mi ci fiondo. Non entro, anche perché non penso possa farlo, le porte sono chiuse, e resto riparata sotto uno dei balconi.
Mentre armeggio col cellulare cercando disperatamente di telefonare a mia madre, un uomo mi si para davanti e comincia a parlare di cose che non comprendo:
《Sei qui per le audizioni? Entra, da questa parte.》
Inutilmente provo a protestare e senza che riesca a fare o dire nulla, sono dentro.
Mi ritrovo in una stanza non molto grande, ci sono molte porte e una fila di sedie addossate ad una parete. Due delle sedie sono occupate da due ragazzi.
Potrei uscire e cercare di tornare a casa ma quell'uomo fuori ha parlato di audizioni e la cosa mi ha incuriosita. Deve aver pensato che fossi qui per quello dal mio abbigliamento, ho con me il borsone e i capelli, anche se fradici, legati ancora in uno chignon.
Mi avvicino ai due ragazzi sperando che sappiano dirmi qualcosa in più su queste audizioni.
Uno dei due è seduto in maniera spavalda, ha occhi e capelli scuri, porta il ciuffo, ha sopracciglia e barba folte e mastica un chewingum mentre gioca con il cellulare. L'altro ha la testa china, sta leggendo un libro, porta un berretto e degli occhiali scuri. Non so perché ma mi sembra di averlo già visto, sarà solo un'impressione dal momento che non conosco nessuno qui.
《Salve, scusate se vi disturbo, sapreste dirmi qualcosa in più sulle audizioni che si stanno svolgendo?》chiedo.
Il primo ragazzo stacca gli occhi dal suo cellulare, mi guarda e sghignazza:
《Sei qui e non sai di cosa si tratta?》
Noto che l'altro ragazzo gli dà una gomitata, continuando però a tenere la testa calata sul libro.
《Ci sono capitata per caso qui e visto che ci sono voglio provare!》ribatto.
《Bambina non prendono mica la prima che capita》mi dice ridendo.
Sto per rispondere per le rime quando l'altro ragazzo alza la testa e con voce dolce mi dice: 《Le audizioni sono per un video musicale e si tengono nella terza stanza sulla destra. Si sono presentate poche ballerine, puoi farcela.》
Lo ringrazio con un sorriso e dopo aver lanciato un'occhiataccia all'altro ragazzo, mi avvio verso la porta che mi è stata indicata. Poggio la mano sulla maniglia, la abbasso e apro la porta dietro la quale non so cosa troverò.