Pov's Alyssa
Mi sveglio con un fastidioso ronzio nelle orecchie. È il mio cellulare che vibra insistentemente, ma appena lo prendo smette. Noto di avere tanti messaggi e tante chiamate perse.
Chi mi cerca con tanta insistenza?
Svogliatamente controllo e con mia enorme sorpresa è Alessio.
Il cuore mi rimbalza nel petto e sento un vuoto nello stomaco.
Era da una settimana che non avevo più sue notizie, una settimana in cui mi ero disperata chiedendomi cosa pensasse. Non sapevo se potessi ancora considerarlo il mio ragazzo, da quel fatidico giorno era praticamente scomparso dalla mia vita, si era dileguato.
Leggo uno dei messaggi:
"Ho bisogno di vederti, ti prego rispondimi."
Cosa vorrà dirmi? Che è tutto finito o che possiamo ricominciare dal punto in cui ci eravamo fermati? L'unico modo per saperlo è rispondergli.
"Perché vuoi vedermi?" gli scrivo.
La sua risposta non si fa attendere, pochi secondi e compare sul display:
"Devo parlarti, il prima possibile. È importante."
"Vieni da me, non c'è nessuno in casa. Possiamo parlare senza essere disturbati".
Con un altro messaggio mi dà il suo consenso e mi dice che mi avrebbe raggiunta tra pochi minuti.
Mi alzo e svogliatamente mi tolgo il pigiama, metto qualcosa di leggero e lego i capelli in una coda, mi dirigo in cucina per prendere qualcosa da mangiare e l'unico suono che mi giunge alle orecchie è quello dei miei passi. È strano muoversi per la casa vuota e sapere che resterà così per dieci giorni. Tutta la mia famiglia, infatti, è tornata giù per un pò, ma io purtroppo non ho potuto seguirli. Ho gli esami e le prove per il saggio di fine anno, in sintesi sono bloccata qui a Milano.
Mi siedo sul tavolo e lascio penzolare le gambe, mentre mangio una brioche presa dalla dispensa, e aspetto.
Un'attesa snervante, di quelle che anche se durano pochi minuti ti sembrano durare ore intere.
Finalmente sento il campanello suonare, mentre mi dirigo alla porta sento il cuore battermi ad una velocità pazzesca. Apro la porta e lui è lì. Quando lo vedo mi rendo conto che non è cambiato nulla, tutti i sentimenti che in questi giorni ho cercato di soffocare tornano a galla, prepotenti.
Non so che fare, come comportarmi. Mi limito a fissarlo e dalla mia bocca esce solo uno stupido "ciao", che lui ricambia.
Lo faccio entrare, ci sediamo senza dire una parola. Dopo qualche secondo è lui a rompere il silenzio.
《Come stai?》mi chiede.
《Bene》rispondo, anche se sappiamo entrambi che è una bugia.
《Io, ecco... sono venuto per chiederti scusa, mi sono comportato da idiota. Il fatto è che ero, anzi sono, geloso. Sono geloso del modo in cui scherzate, quando ridete, quando siete insieme. Sono geloso del modo in cui lui ti guarda, ogni volta sembra volerti mangiare con gli occhi, è evidente che gli piaci, e ho sempre avuto paura di vederti andare via con lui. Ho paura che lui possa portarti via da me. Con questo non voglio giustificarmi, ma voglio farti capire come mi sento ogni volta. Voglio che tu sappia che io mi fido di te, non ho mai dubitato della tua fiducia》dice.
《Ti ho ripetuto più e più volte che io e Flavio siamo solo amici. Il nostro rapporto è come quello tra fratello e sorella, e credimi, io non gli piaccio. È impossibile!》
Lui mi risponde con una risatina.
《Cosa c'è di tanto divertente?》gli urlo contro, alzandomi di scatto.
《Sei così ingenua》dice alzandosi a sua volta.
Mi volto di spalle per cercare di nascondere, anche se inutilmente, le lacrime che mi rigano il viso, lacrime di rabbia. È l'unica cosa che provo in questo momento. Vorrei buttarlo fuori a calci, perché ciò che ha detto non è vero. Non può essere vero.
《Cosa sei venuto a fare? Le tue scuse non mi servono. Cosa vuoi Alessio?》
《Voglio stare con te》mi risponde con una sincerità disarmante.
Nel sentir pronunciare queste parole tutta la rabbia che provo scivola via, lentamente mi volto verso lui e me lo ritrovo a pochi centimetri da me.
《Mi stai chiedendo di scegliere tra te e lui?》
《Non lo farei mai, so come sei fatta. In questi giorni ho pensato molto e ho capito che dovrò rassegnarmi alla sua presenza. Ma non mi importa, io non voglio perderti》mi dice sorridendomi.
《Perché tutto questo?》
《Perché ti amo》
Senza darmi il tempo di dire nulla, né di pensare nulla, azzera la poca distanza che ancora c'era tra noi.
Quanto mi era mancato il suo sapore, quanto mi erano mancate le sue labbra.
Il peso che avevo sullo stomaco scompare, lasciando spazio solo alla gioia di averlo ritrovato.
Ci stacchiamo ancora pieni di noi, lui delicatamente mi abbraccia, quasi come se temesse di potermi fare male, ma io lo stringo forte facendogli capire che ci sono. Che in realtà non me ne ero mai andata.
《Anche io ti amo》.Pov's Tiziano
《Ti vedo pensieroso, cos'hai?》
Al sentir pronunciare le mie parole Flavio sussulta e si volta verso me come se si fosse appena accorto della mia presenza.
《Nulla》risponde, cercando di dissimulare il suo smarrimento.
《Il giorno in cui riuscirai a fregarmi è ancora molto lontano, caro mio. Adesso mi dici cosa ti frulla in testa》gli dico posizionandomi davanti a lui con le braccia conserte.
《Niente d'importante, davvero》dice lui, sperando in questo modo di chiudere la conversazione e sviare il discorso.
《Anche se non è nulla di importante tenertelo dentro e rimuginarci sopra non ti fa bene. Parlami, cercherò in qualche modo di aiutarti》
Mi guarda, i suoi occhi nei miei, e per un attimo rivedo il Flavio bambino, ancora in fasce, che gattona, i primi passi, i giochi condivisi, il primo giorno di scuola e l'ultimo. Flavio che suona la batteria, il primo amore, le lacrime, il primo esame all'università, la laurea. Rivedo il me stesso di anni fa, rivedo noi due insieme, poche volte.. e noi due lontani, troppe volte. A causa mia. Solo per colpa mia.
Averlo vicino ora è il regalo più grande che potessi ricevere.
《Ecco.. quando sono andato a trovare Alyssa mi ha detto che ha litigato con il suo ragazzo》
La sua voce mi riporta con i piedi per terra, lontano dai ricordi.
《 Ti ha chiesto aiuto e non sai come consigliarla?》chiedo.
《No. Il punto è che mi ha detto che hanno litigato a causa mia》dice.
Sinceramente la cosa non mi ha sorpreso, so che mio fratello e quella ragazza hanno un rapporto molto stretto, e la gelosia del ragazzo può essere considerata normale.
《Perché? Qual è stato l'elemento scatenante la lite?》chiedo.
《Il biglietto e il pass che le ho regalato. Lui non vuole che vada al concerto, e soprattutto non vuole che ci vada con me. Lei ovviamente gli ha detto che al concerto ci va anche senza la sua approvazione e mi ha difeso. Per questo hanno litigato》.
《Capisco che non vuole che ci vada con te, ma non capisco cos'è che lo disturba tanto di un concerto》
Flavio mi risponde con una risata ma notando la mia espressione costernata decide di darmi una spiegazione.
《Per fartela breve, non è il concerto a disturbarlo ma tu. Posso affermare che entrambi siamo sulla sua lista nera, fratellone. Io posso anche essere al primo posto, ma tu mi sei subito dietro》risponde.
《Ed io che centro?》ribatto.
《Odia il fatto che Alyssa ti metta sempre al primo posto, davanti a tutto e tutti》risponde come se fosse una cosa ovvia.
《Va bene, ma non è colpa mia》
《Certo che lo è, sei tu quello che scrive canzoni meravigliose, sei tu che sai sempre cosa dire al momento giusto, sei tu quello che riesce a farla ridere e piangere insieme, e sei sempre tu quello figo da paura. È colpa tua se sei tanto perfetto》mentre dice tutto ciò è evidente che si trattiene dal non scoppiare a ridere.
《Fammi capire, con quella risatina cosa vorresti insinuare? Che non sono un figo da paura?》scherzo.
Lui scoppia a ridere, e dopo pochi secondi ci ritroviamo con le lacrime agli occhi e il mal di pancia, senza nemmeno sapere per quale reale motivo abbiamo riso tanto.
《Ok, basta ridere》gli dico guardandolo negli occhi.
Lui non dice una parola, mi guarda e attende.
《Non tenerti questo peso sul cuore, corri il rischio, per una volta senza preoccuparti delle conseguenze. Se non lo fai ora un giorno te ne pentirai e ti chiederai sempre come sarebbe andata. Vai da lei e dille tutto, dille quello che provi》
《No Tiziano, io e Alyssa siamo solo amici, quello che provo per lei è solo affetto...》
《Flavii, non dire cose in cui non credi nemmeno tu.. domani potrebbe essere già troppo tardi》gli dico.
Il suono del suo cellulare interrompe la nostra conversazione.
《È un messaggio di Alyssa》dice.
Lo vedo indugiare, quasi come se non sapesse se leggere quel messaggio o lasciarlo lì.
《Che fai, non lo leggi?》lo sprono.
Apre il messaggio, vedo i suoi occhi muoversi veloci da una parte all'altra del display e una scia di sofferenza gli attraversa il volto.
《È già troppo tardi》dice andandosene e lanciando il cellulare sul tavolo.
Il display è ancora illuminato e non resisto alla tentazione di leggere quel messaggio, anche se in fondo già so cosa c'è scritto.
"Questa mattina Alessio è venuto a casa, mi ha chiesto scusa e siamo riusciti a chiarire. Sono felicissima! Ora potrò godermi la meravigliosa estate che mi spetta, e questo anche grazie a te amico mio. Ti voglio bene <3".*spazio autrice*
Salveeeeeeee!
Allora..a quanto pare c'è un triangolo. Voi per chi tifate?
Nonostante questo tutto sembra essere tranquillo, per ora. Ripeto..per ora!
Vi chiedo, ancora una volta, cosa ne pensate? Fatemelo sapere con un commento :)
E niente, -176 a Il mestiere della vita! ♡
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Amore, gioia, dolore...tutto!
FanficQuesta è la storia di una ragazza come tante altre, con la sua semplice vita, le sue abitudini, i suoi hobby e le sue passioni. Una di queste è l'amore incondizionato per Tiziano Ferro, il cantante della sua vita. Ogni giornata procede uguale all'al...