Capitolo 27

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E' tardo pomeriggio quando ormai il bar stà per chiudere. Non hanno fatto altro che continuare a ridere per un'altra mezz'ora intera, quando alla fine, per mia fortuna, si arrendono e si accingono ad alzarsi per andarsene.

Mi dirigo verso il loro tavolo per pulirlo. Gli passo accanto e si da il caso che proprio il penultimo della fila sia proprio Kyle, ovviamente dietro a quelle stronze. Mi da una spallata abbastanza forte facendomi cadere lo straccio, "stai più attenta la prossima volta!"- mi dice guardandomi con sguardo altezzoso.

Si è avvicinato talmente tanto che capisco dal suo alito che ha bevuto, dovevo saperlo, dietro di me non faccio altro che lasciare persone distrutte dal mio essere. Lo so, non sono perfetta, anzi, sono proprio l'opposto, ma perchè non faccio altro che rovinare tutti?!.

Quando mi supera mi abbasso leggermente per prendere l'oggetto, ma Will lo fa prima di me. "Lascia faccio io!"- mi tocca leggermente una spalla. Alzo gli occhi per farli incontrare con i suoi e vedo una nota di tristezza. Apro la bocca per farmi avanti ma, "E' vero che sei andata"- scuote la testa "... che sei andata a... letto con lui, più volte?"- ripete per poi proseguire.

"C-Cosa?"- balbetto strabiliata, iniziando a sentire le lacrime salirmi agli occhi.

"Ne ha parlato adesso ed ero sicuro che erano solo stronzate!"- gli si irrigidisce la mascella e scuote la testa lentamente. Le sue mani sono strette a pugno.

"M-Mi dispiace, dovevo darti retta, sono stata solo una cretina a credere che potesse essere diverso. Io addirittura pensavo fosse tutto il contrario: gentile, affettuoso, praticamente il ragazzo dei sogni ed invece ora ... Ho sentito che era ubriaco, ma questo di certo non gli da il diritto di inventarsi delle cose su di me!"- continuo incredulo per ciò che mi ha detto,

"Vieni!"- mi prende per un braccio facendomi rialzare, "tra quanto finirebbe il tuo turno?"- mi chiede,

"All'incirca 10 minuti."- rispondo,

"Okay!"- mi tiene saldo spingendomi verso la porta di uscita. Provo a cercare di non attirare maggiore attenzione su di noi oltre a quella che penso di aver già attirato.

Mi volto un attimo quando ci fermiamo e lo vedo fare un gesto verso Lucy, lei ricambio annuendo e poi sposta lo sguardo su di me ed appena vede il mio viso sconvolto la vedo irrigidirsi e penso che abbia capito come sia andata a finire la storia.

Di fuori ci dirigiamo o meglio, vengo spinta, verso una cabrio nera. Con gentilezza mi apre la portiera e mi fa sedere al posto del passeggero. Mi sta allacciando con molta cura la cintura, facendo scorrere le mani a una stretta vicinanza dal mio corpo, "Non è colpa tua" - mii guarda "non dirlo mai più..." - prova a proseguire ma veniamo interrotti da delle risate. Si volta leggermente scoprendomi la visuale e vedo quell'orribile del mio ex che bacia in modo energico una di quelle di prima, ma non è finita qui, per niente. Si sta facendo pure toccare dappertutto da quella le sue braccia, il suo addome,...

Non faccio a tempo a realizzare la cosa che Will sbatte con accanimento la portiera e si muove a passo sostenuto verso di lui. Oh no, penso, ti prego fa che non sta per accadere quello che immagino, non voglio che si facciano del male... Non riesco nemmeno a finire la mia preghiera che un pugno del 'mio protettore' parte e si scaraventa sul viso di quell'altro facendolo cadere a terra.

"Ma che ti prende?" - sento Kyle parlare a voce alta mentre Will si scuote la mano per la grande botta,

"La prossima volta, non sparare cazzate su Jocy, pensa prima su di chi stai parlando e a chi"- si rivolta per venire nella mia direzione,

"Cos'è adesso proteggiamo i diavoletti?"- dice Kyle ridendo, che scemo non capisce mai quando cavolo deve starsene zitto. Come previsto Will si rivolta e lo rimanda a terra.

Viene nella mia direzione e si siede al volane di fianco a me. Inizia a guidare e subito prima dell'uscita del parcheggio, "Non voglio andare a casa!"- sussurro mantenendo gli occhi verso il finestrino,

"Okay"- risponde lui imboccando la strada opposta.

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Durante il tragitto verso il posto sconosciuto o almeno lo spero, chiudo gli occhi e appoggio il viso verso il poggiatesta. Il vento mi sposta la chiama all'indietro e la grande e veloce quantità di aria che mi passa tra i capelli mi fa sentire libera e spensierata per qualche momento. Fino adesso la mia vita non è stata per niente come me l'ero immaginata e ora ho imparato a non aspettarmi più niente per il futuro, eviterò di rimanere ancora più delusa del solito.

"Puoi aprire gli occhi"- mi dice lui quando la macchina piano piano si ferma. Lo ascolto e la prima cosa che vedo è questo bellissimo cielo, ha delle sfumature che vanno dall'arancione del tramonto fino al blu della note. E' una cosa a dir poco meravigliosa! Uno dei più belli, anzi, il più bello che abbia mai visto e tutto questo grazie alla persona fantastica al mio fianco.

Traggo un profondo respiro cercando di assaporare questo profumo e successivamente questa immagine. Mi alzo dallo schienale e vedo il vero e proprio tramonto sull'oceano, "Wow" - mi lascio scappare.

"Eh già"- sento sussurrare a lui.

"Come hai fatto...?"- provo a chiedere quando vengo interrotta,

"Qui venivo sempre con i miei genitori da piccolo a passeggiare, mentre ora vengo qui per pensare!"- alza le spalle per poi voltare gli occhi verso di me.

"E' davvero bellissimo!"- dico sincera, "Com'era tua madre?"- mi esce troppo curiosa per conoscere la storia. Subito abbassa lo sguardo "se non ti va di parlarne fa niente!"- mi correggo.

"No, fa niente"- dice lui.

"Era una donna stupenda, solare, divertente e bellissima. Aveva una carnagione chiara, capelli scuri come i miei, mentre gli occhi io li ho presi da mio padre. Era malata di una forma rara di leucemia e i dottori cercavano di aiutarla il più possibile, io avevo soltanto 10 anni e continuavo a fare avanti e indietro dall'ospedale per vederla. La conoscevano tutti e quindi cercavano sempre di farmi sorridere anche me , anche se sinceramente la cosa non mi piaceva, sapevo cosa stava per accadere, la mia mamma stava per morire."- vedo che cerca di essere molto forte e non lasciarsi andare alle emozioni davanti ai miei occhi.

"Beh, sei stato molto coraggioso a sopportare tutto quello, io invece, ho perso il mio papà in un incidente stradale! Un'auto piena di ragazzi ubriachi ci è venuta addosso mentre mi stava accompagnando al mio primo appuntamento e così..."- confesso sentendomi libera per il peso che tenevo entro di me, "è stata colpa mia, se non avessi accettato sarebbe ancora vivo"- concludo sentendomi in colpa.

"Non, non è vero, in nessuno dei casi è stata colpa nostra, io pensavo che se mi comportavo bene lei guarisse invece, niente. Non siamo stati noi a decidere che era arrivato il momento."- mi conforta,

"Grazie"- dico sincera.

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Ciao:)

La serata non è ancora conclusa! Siamo arrivati solo a metà, cosa accadrà ancora?

Sei tu il mio per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora