Capitolo 11

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In revisione

Un mese dopo

È sabato ed è quasi terminata la settimana lavorativa. È stato un lunghissimo mese, tra i primi sbagli innocenti, scontri, figuracce ma anche risate e amicizie.

Ieri sera dopo cena i nostri genitori ci hanno annunciato che sarebbero partiti per tre giorni per trascorrere un po' di tempo insieme e "approfondire il loro amore", subito ho capito che sarebbero stati tremendi, ma non potevo dirgli di non andarsene! Gli voglio troppo bene e si meritano del tempo assieme.
"Per qualsiasi urgenza chiamateci?" - aveva detto mia madre preoccupata,

"Tranquilla"- l'aveva abbracciata Josh "non sono più dei bambini" -  la rassicura.

Tornando al lavoro, so che questo non dovrebbe mischiarsi con la vita privata, ma da quando il suddetto o meglio suddetti problemi si presentano sul lavoro come fai a non farci caso.
Non potrò evitarli per sempre! E già, i problemi sono loro. Tutta settimana non hanno fatto che presentarsi dopo aver fatto surf, bagnando così tutto il locale, trascinando una gran quantità di oche da gestire, cosa difficile visto che le ragazze quando si imputano su qualcosa sono irremovibili e poi ovviamente non possono mancare i loro commenti plateali.
A parte questo penso che il peggio si vedrà stasera, già perché il sabato io e Lucy facciamo il turno serale insieme ad altre cameriere siccome c'è bisogno del più aiuto possibile.
I fine settimana il bar fa anche da mini-discoteca con musica e tutto e poi essendo di fronte alla spiaggia immagino già il casino.

Sono le otto quando i tavoli iniziano già a riempirsi e io e le altre non riusciamo nemmeno a scambiarci una parola. C'è sempre qualche tavolo da pulire o persona da servire.
Non noto il loro arrivo fino a quando Alice, un'altra cameriera molto simpatica mi si avvicina con il vassoio in mano e mi tocca dentro con una spalla "Guarda chi arriva" -fa un cenno verso la porta con il viso ed è li che li vedo tutti messi in tiro con giacca e cravatta e mi si forma subito un sorriso che si smorza appenalo vedo guardarmi.

"Sai non l'ho mai detto a nessuno, ma mi sembri una ragazza a posto..." - dice, beh se ne è convinta lei, io non ho ancora imparato a capirmi del tutto. "Beh... Tu sei la sorella di Will e io ho una cotta per lui da una vita! Ti andrebbe di parlargli e mettere una buona parola per me?" -mi sorride, e fu cosi che anche lei mi cadde, ma poi ripensandoci meglio, non ha detto niente di male a parte "sono la sua sorellastra" - la correggo.
E poi lui, perché? Perché non qualcun'altro...
Me la sto prendendo così tanto che non so nemmeno io il perché. Lui è libero di fare quello che vuole e questo non deve interferire con la mia vita. Ma ho paura che lei soffrirà con lui non lo conosce fino in fondo!
Alla fine mi arrendo e prendo un profondo respiro "tranquilla ci parlo io" - rispondo poi con calma,

"Grazie " -inizia a ballare e canticchiare per ritornare al lavoro.

Non appena si siedono il branco si fa avanti e non posso fare altro che alzare gli occhi al cielo e voltarmi.
"Cameriera" -urla li un ragazzo e quando mi volto mi fissano tutti.
Li fulmino a distanza e mi avvicino.
"Che vi porto?" -chiedo quasi stanca.

"Cinque birre" - risponde sempre lui facendo passare lo sguardo sul mio corpo "e poi un po di te come dessert?"- fa scoppiare a ridere tutti.

Non gli do neanche retta e vado subito a prepararle.
"Ehi ciao!"- alzo lo sguardo ed è davvero vestito bene, "ciao Kyle"- si anche lui è come gli altri ma diciamo che è quello che nell'ultimo periodo si comporta meglio.

"Ti va di andare a fare un giro in spiaggia più tardi?"- lo guardo con aria incredula

"Cosa?"- domando,

"È una cosa assolutamente innocente! Da amici che parlano da amici." -alza le mani in aria per poi mettersene una sul cuore.

"Perché me?" -mi esce così spontaneo senza neanche pensarci e mi sento in imbarazzo.
Lo vedo farsi serio, "perché sei l'unica ragazza in questo bar, che non mi degna di uno sguardo se non faccio io la prima mossa! Diciamo che adoro le sfide." -e fu cosi che si guadagnò la passeggiata,
" okay, a più tardi ma dovrò chiedere a qualcuna di coprirmi "- sono preoccupata

"Ci penso io" - mi fa l'occhiolino " ah dimenticavo e ovviamente adoro il tuo fondoschiena"- sorride vedendomi alzare gli occhi al cielo.

Sposto leggermente lo sguardo verso sinistra, e lo vedo con una ragazza seduta sul suo grembo. Si accorge di me e di chi ho di fronte e dopo aver serrato la mascella, inizia a baciare la ragazza sul collo facendole...
"Andiamo ora"-urlo a Kyle bloccandolo prima che se ne vada.
Dopo aver avvisato Lucy, che ovviamente ha accettato e promettendola che le avrei ricambiato il favore ,me ne vado insieme a lui, sotto alcuni occhi ed urla.

Non so come ci siamo arrivati ma ci ritroviamo sdraiati sulla spiaggia a guardare il mare.
"Allora com'era la tua vita prima di venire qui?" -mi chiede ad un tratto.
Le mie orecchi si stanno ancora abituando al cambiamento, dal rumore frastornante alle onde sulla battigia.
Gli parlo della scuola, degli amici e non e poi della mia migliore amica Sarah e di quanto è simpatica e fenomenale...
Penso di non aver mai parlato così tanto.
"Ora tocca a te" -dico di punto in bianco "chi sei?".
Lui mi racconta della sua famiglia, dei suoi amici fina da quando erano piccoli, della città,..
Ad un tratto noto che lui è sempre più vicino a me e sento le guance avvamparmi. Poco dopo lo vedo che lo nota anche lui e smette di parlare. Si avvicina fino a pochi centimetri dal mio viso i nostri respiri si incontrano , ma all'ultimo secondo mi tiro indietro e quando sto per scusarmi..

"Kyle" -sento alle mie spalle "gli altri hanno fatto una gara di bevute e Will ha perso, cosa strana, ed ora è in a acqua gelata senza maglietta e non vuole uscire, da come sta reagendo, secondo me è ammalato!"

"Okay, un minuto e arrivo"-dice, si volta verso la mia faccia preoccupata,

"Stai tranquilla, ci penso io! Ci sono i tuoi a casa?"- mi chiede, ma sono ancora a bocca aperta.
Quando riesco a collegare le parole,
"Si, cioè no non ci sono, sono via!",

"perfetto" si alza per poi aiutarmi.

"Grazie" -gli sorrido.

Non so come facciamo ma dopo aver visto la situazione le altre cameriere acconsentono per farmi andare a casa con Will e Kyle che lo sostiene ovviamente.
Prendiamo la sua macchina ed io mi metto dietro con la sua testa appoggiata sulle mie gambe. Gli scosto i capelli dal viso e devo ammettere che è la prima volta che stiamo vicini senza bisticciare. È davvero cosi carino quando dorme. Apre un secondo gli occhi facendomi spaventare per poi richiuderli.

In stanza Kyle lo appoggia sul suo letto, ancora scoperto e lavato. Gli tocco la fronte ed è caldissimo "Deve avere la febbre cavolo!"-dico subito.

"Hai bisogno di aiuto? Vuoi che rimanga qui?"-mi chiede,

"No, grazie. Me la caverò in qualche modo"- gli sorrido accompagnandolo alla porta "a proposito di prima..."-inizio

"Niente non ti preoccupare, ci rifaremo!"- mi sorride.

Sento rumori di sofferenza venire dal letto. "Si okay ora puoi andare, grazie".

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Ciaoo, che ne pensate? Come se la caverà Jocy con l'ammalato Will. Sarà sempre lo stesso? ;)

Sei tu il mio per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora